biglietto ingresso omaggio per: Collezione fotografie de "Il Biking" - ultimo aggiornamento 22 novembre 2009
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La guerra c'è stata; c'è; mi chiedo ci sarà per sempre?
A volte, quando il mio cervello è stanco di immaginare l'immensità dello sforzo necessario per cambiare la realtà, oppure quando il mio spirito si disincanta e si siede sulla scranna del suddetto cervello, penso che si tratti di una caratteristica propria della natura umana, quindi inevitabile.
Poi però mi viene sempre in mente un uomo, per quanto sia stato straordinario, si tratta comunque di un uomo, per quanto immenso, si tratta di un essere simile a me, simile a te, a tutti noi.
Evidentemente non uguale proprio a tutti noi.
Gandhi, il Mahatma, la grande anima.
La sua figura è universale, il suo nome è conosciuto in ogni angolo della terra.
Mi chiedo quale impatto avrebbe esercitato sulla società globale se avesse avuto a disposizione le potenzialità tecnologiche di cui disponiamo noi oggi?
La protesta non-violenta, imperterrita, incondizionata, testarda, assoluta, determinata.
I suoi insegnamenti sono stati dimenticati.
Alcuni anni prima di lui, un uomo che ho citato in un post di qualche tempo fa, Giuseppe Garibaldi, al termine della sua incredibile epopea, maturò una convinzione profonda, veramente rivoluzionaria.
Agli albori del socialismo, in un epoca storica in cui i patrioti in diverse nazioni liberarono i popoli dai domini delle grandi potenze di quei tempi per mezzo della guerra, lui che fu primo attore in molte di quelle guerre, finì i suoi giorni cercando di diffondere un punto di vista nuovo.
Al bando i conflitti tra nazioni, che sappiamo cosa comportano; le controversie devono essere risolte da una assemblea delle nazioni e gli immensi fondi stanziati per eserciti ed armamenti utilizzati per il miglioramento delle infrastrutture e lo sviluppo dei servizi alla società.
Di questo parlava Garibaldi attorno al 1870. Garibaldi non è solo quello che fu ferito ad una gamba, che disse "Obbedisco"; è molto di più, è stato sorprendete riscoprirlo.
Una guerra, persino quella che riporta la vittoria più completa, è una sfortuna nazionale [Moltke, Helmut von].
Se siete sensibili a questi temi visitate www.marciamondiale.org
La mia speranza è che con le parole, i proclami, le feste, i concerti, le assemblee, i convegni, ...si formi una coscenza mondiale consapevole del peso e della pressione che può esercitare sui centri di potere.
E che la pace sia tra tutti noi.
Saluto
MANAH MANAH
Vi dice nulla? Non ricordate più?
Non perdetevelo...
REFERENDUM 2009
Cocente delusione per ennesimo referendum fallito!!!
Sempre più convinto che all'italiano basta garantire la partita di calcio e il grande fratello per farlo contento.
Come si diceva una volta "Francia o Spagna purchè se magna!"
INCIPIT
questo blog ha partecipato al gioco letterario ‘incipit’ promosso da Writer