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Post N° 313

Post n°313 pubblicato il 09 Agosto 2008 da Demoniaca85

Un altro sabato pomeriggio mi ritrova a consumare pop corn davanti alla tv,

fuori il sole risplende sopra una torino vuota e accaldata,

una città dove corrono i miei pensieri, i miei tormenti,

amori passati e futuri, inconsapevolmente legati a me da migliaia di fili dorati.

La mente vaga, per conto suo, passeggia tra i palazzi e i giardini,

cerca refrigerio nell'acqua fresca di una fontana isolata,

oggi tremo di paura e non so perchè....

....ripenso alle parole di una sera riuscita meglio di ogni mia aspettativa,

era tanto che non uscivo cercando il mio riflesso negli occhi di qualcun altro.

E' stato bello illudermi qualche ora,

fare in modo che fosse un uomo l'artefice del mio sentirmi speciale,

del mio sentirmi bella...viva, senza paura...

libera dalla prigione nella quale mi sono gettata da sola.

Ripenso ai discorsi fatti e mi rendo conto di essere ormai

legata e vincolata da troppe costrizioni mentali,

e tu mi chiedi...se sarei pronta a rimettermi in gioco.

Io?

Oddio ma io non so più come si fa.

Non so più come funziona.

Non esiste un manuale d'istruzione?

Io non so più mettermi in gioco, io non so più buttarmi e innamorarmi.

Sono troppo costretta dalle mie paranoie,

dalle mie ferite ancora da cicatrizzare,

da quella paura che attanaglia lo stomaco

e chiude porte e finestre nell'anima.

Ma non te l'ho detto,

io cerco ogni tanto di inviare qualche SOS al mondo esterno,

più spesso di quanto tu pensi,

io cerco di lasciarmi tutto alle spalle

e seguire le pulsazioni del mio cuore...

ma...

c'è sempre qualche "ma" che mi fa cambiare idea...

che mi trattiene...

che riesce a mandare tutto all'aria, prima ancora che qualcosa inizi.

Ho paura, ho tanta paura,

ho paura di continuare a sguazzare nella mia solitudine,

ho paura di sbilanciarmi e prendermi un'altra porta in faccia,

ho paura di rifinire nel baratro di qualche mese fa,

di chiamare la mia tortura "amore"

e di vivere i miei giorni facendomeli scivolare addosso.

(...)

E cosa faccio ora?

Ti chiamo, aspetto che mi chiami tu?

Usciamo, non usciamo,

ci vediamo, in esclusiva o in libertà totale,

giusto per rientrare nel giro di chi prova a tirarsi fuori dalla sua stessa agonia?

Ho deciso, io ora ti chiamo, e sia ciò che sia,

andrà bene comunque.

(si ma tu rispondi!!)

 
 
 
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