Il Castello

Post N° 309

Nebbia pesante e densa avvolge castello.

Occhi non vedono, cieco insicuro su passi incerti. Cadi, ti rialzi e provi nuovamente a camminare. Sbatti contro lo spigolo di torre curiosa. Un flebile singhiozzo esce dalla gola. E cerchi nuovamente di andare avanti.

In quel buio senza tempo.

Continui a sbattere contro il mondo e peggio ancora contro il tuo mondo.

Come rinchiuso in una botte a galleggiare in un mare in tempesta sperando si calmi in fretta…

Ed invece ti senti come dentro ad una centrifuga impazzita. Speri che qualcuno riesca a fermarla, che si areni in qualche spiaggia lontana sconosciuta.. invece qualche attimo di pace che non riesce a farti riprendere nemmeno il respiro e tutto ricomincia da capo.

Fermate il mondo voglio scendere.

Il mondo invece è fermo. Si fermo nella sua pigrizia nel suo menefreghismo nel suo essere un bradipo, si un bradipo che guardandosi allo specchio si sente tanto Flash Gordon.

Ritorni per qualche attimo in quel bradipo… per trovarti subito dopo risucchiata da quel tornado impazzito che nessuno riesce a capire da dove sia arrivato.

Ma tu, tu lo conosci fin troppo bene quel tornado… quel tornado che speri sempre ti distrugga a tal punto da non farti più riconoscere, nemmeno da te stessa, che non ti porta mai oltre il limite che ti consentirebbe di diventare un bradipo.

Non combatti più, ci rinunci, sembra non valga la pena sognare.

Passano i giorni.. passano i mesi, i passi da gigante ti sembrano passi da folletto. La rabbia ti massacra dentro. Non parli. Non respiri. Non guardi. Non ascolti. Non ti muovi. Vegeti persa nella tua centrifuga.

E smetti di pensare. Che pensare a volte fa veramente male. Smetti di metterti nei panni degli altri… e cominci a buttare via anche i tuoi di panni. E butti via un mondo… un mondo che forse non ti appartiene più, che forse deve lasciare spazio ad un mondo nuovo.

Cerchi di buttare via lacrime, vecchie emozioni, vecchi dolori, sperando di lasciare spazio a nuove sensazioni, sorrisi.

Sorrisi… risate allegre e spensierate. Attimi in cui nulla ti preoccupa dentro quel tornado, inerme resti li ad aspettare che passi, a sperare che passi.. a volere che passi…

…. Tutto passa… tutto resta uguale…