Il Demolitore

Sulle rive della vita

Alla mamma che ha perso sua figlia dedicherei questo...

Solo lei può sapere che cosa si prova... solo lei... un futuro che non esiste più, i gesti del passato che si spezzano e ci si ritrova con pezzi muti sbarrati dal destino, così muti da non poter più parlare, così prepotenti da dover superare ogni limite di ragione, e prepotente è stato il dolore della disperazione muta che chiede la sua giustizia... perché di ragione non è... non c'è... quell'urlo muto arginato dal giusto e dall'equo supera ogni senso giustizia applicata, perché doveva essere la vita a vincere... su quella stessa vita che era già stata atterrata ma pronta a combattere per rialzarsi, per dare il senso ad ogni suo gesto passato, per dare senso a lei, per vedere continuare la vita nonostante gli sbagli, il poter dire che nella vita si può ritornare indietro e fare meglio, quella stessa vita che probabilmente si è anche sentita sola nel corso della sua strada...
Mi sono arrabbiato con Dio, gli ho detto quattro parole belle pesanti, gli ho detto che un Dio non si dovrebbe comportare così, e no! Dio si è comportato molto male... ci mette imprevisti nelle stupidaggini e invece quando sarebbe servito un solo imprevisto banale di fare perdere un'autobus avrebbe fatto le cose giuste... ma sono in questi momenti che desidero che un Dio esista, che si offendesse e che facesse l'arrabbiato, che in qualche modo trovasse la soluzione.

Per la strada della vita ho perso degli amici veri, e dio sa solo quanto erano veri... ho guardato il volto dei loro genitori a distanza di tempo... erano contenti di vedermi e il loro sorriso è stato autentico... non di quei soliti sorriso di compiacenza... perché ero loro amico, perché ho condiviso una parte della vita con loro, con i loro figli... e così mi sono accorto che con me portavo il loro urlo muto di disperazione, perché sapevano che quei momenti non li avrei mai dimenticati tenuti per sempre nella mia vita... fatti crescere nel significato di un futuro... che nonostante un mio amico si meritava la sua giustizia e che alcune persone responsabili dovevano pagare perché era giusto così, mi sono accorto che la vera giustizia, ma quella vera, quella autentica che è in grado di ascoltare oltre ad una vita che si spezza... oltre alla rabbia che avresti voluto vedere in fila chi con le proprie mancanze mi ha portato via degli amici... nonostante che i genitori avessero voluto la loro giustizia che tra l'altro gli è stata negata, ma forse hanno saputo guardare dove quella giustizia umana può andare oltre... augurandomi che ci sia un Dio...

Nella vita a volte ci si trova male, male veramente, in cui non trovi più senso e così decidi di buttarti via, perché non si ritrova senso sul tutto bruciato, tutto andato distrutto, ma a volte qualcuno ti aiuta, pensato a quei volti dei genitori che ricordavano i loro figli persi in me, e mi sono chiesto che il coraggio nasce dai sorrisi che non si possono spezzare, almeno per me è stata così, quando volevo atterare la mia vita perché tutte le possibilità le avevo perdute, gli angeli esistono.

Come figlio del mondo il mio muto urlo disperato è che lei possa credere ancora alla vita, ancora, ancora una volta, a tutto ciò che oggi può essere fermato, a tutti quei figli che oggi sono soli e che avrebbero bisogno di un'angelo nel loro cammino fatto di sostanze chimiche e non di persone, le chiedo di essere madre ancora una volta...