20 luglio. 40 anni dallo sbarco sulla luna.Roma. Piazza del Popolo.Dopo due ore, devo dire, un po' sotto tono in cui giornalisti ed 'esperti' hanno raccontato e ricordato l'evento storico più importante del 20° secolo, dopo lo 'scontatissimo' accompagnamento musicale di Ennio Morricone (non se ne lascia scappare uno! tutto rispetto, è un genio indiscusso... ma sembra prezzemolino, fa tutto lui.... mah?) è salito sul palco lui:
"Aggratisse" Moby ha suonato un'ora e un quarto (pochino lo so, mejo di nulla -_-').Ha aperto la scena il suo gruppo, tutte donne, belle fiche e brave. Il silenzio è stato rotto dai due violini elettrici di 'Extreme Ways'. Poi è salito lui. Questo pelatino bassetto, pazzoide, dallo sguardo fermo ha fatto da collante con la sua chitarra elettrica saltando tra i musicisti che hanno movimentato una piazza gremita dalle più svariate persone. Tra i successi più celebri (come 'Flower', 'Why does my heart feel so bad' etc.) e le anticipazioni dell'imminente album, ha cantato una sua personalissima versione di 'A walk on the wild side' di Lou Reed, definendola come una delle sue canzoni preferite. Nonostante la situazione contingente, il concerto aveva l'atmosfera giusta per accontentare chiunque. La gigantesca luna ricreata per la serata che sovrastava il palco, le luci, gli arrangiamenti, Roma. Tutto perfetto... e il finale è stato un crescendo di carica con la sua cantante, un 'fenomeno' dalla potente voce e dall'aspetto ferino.Momenti di dolcezza estrema ad ogni fine di canzone, dove con simpatia, sforzo, sincerità, Moby sapeva solo dire al pubblico 'grazie, grazie mille, mille grazie' + e + volte.... e alla fine è riuscito a dire anche 'buonanotte' in italiano... gli avrei stampato un bacio in pieno viso per quanto era tenero :D!
Che la luna sia un satellite naturale della terra ci importa poco o nulla...Chi non ha mai affidato alla luna i propri sogni, le proprie lacrime e le promesse d'amore, a cominciare dai poeti...Ricordo che da adolescente, quando i moti dell'animo lacerano nel profondo più intimo e sconosciuto, amavo andare di nascosto di notte in balcone, quando pioveva lentamente e finemente e c'era il vento, lasciavo che la pioggia si mescolasse alle mie lacrime e le lavasse via.... nel frattempo mi rivolgevo a 'lei' e la pregavo di non abbandonarmi, era il mio unico faro... e ricordandomi di quello stato d'animo e di una persona che non c'è più, per una strana coincidenza di titolo e di testo, vi lascio con 'Natural Blues' di Moby appunto...Refrain:oh lordy, trouble so hardoh lordy,trouble so hard,don't nobody knows my troubles but God (x2)went down the hill,the other daymy soul got happy and stayed all day Refrainwent in the room,didn't stay long,looked on the bedand brother was deadRefrain