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PRODI...IRI. CIRIO & NOMISMA
Post n°9 pubblicato il 18 Settembre 2006 da IlSamurai82
Il cso IRI * siderurgico: capogruppo Finsider, con altre grandi aziende a loro volta preposte a sottogruppi di società: l'Italsider, proprietaria dei quattro grandi centri della siderurgia con una produzione (anni '70) pari a due terzi di quella nazionale di acciaio; la Dalmine (produttrice ed esportatrice di tubi d'acciaio); la Terni (una delle più antiche aziende siderurgiche italiane, sorta già nel secolo XIX); la Cementir (per la produzione del cemento, connessa con la siderurgia); nonché una serie di società minori.
* cantieristico: enucleato dal gruppo Finmeccanica e raggruppato sotto la guida della Fincantieri, appositamente creata: comprende i grandi cantieri navali italiani, riuniti nella Italcantieri. Il settore era gravemente ostacolato dal problema dei costi, pur cercando di superare le difficoltà modernizzando gli impianti: la sua attività era comunque in larga parte legata al flusso delle commesse di altri gruppi statali (in primo luogo la Finmare). * trasporti marittimi: capogruppo Finmare, che controllava e coordinava tutte le grandi società armatoriali per il servizio passeggeri: Italia, Adriatica, Tirrenia e Lloyd Triestino. * trasporti aerei: l'Alitalia, compagnia di bandiera. * autostrade: la Società Autostrade.
Nel 1982 il Governo affida a Prodi la presidenza dell'Iri, il più grande gruppo industriale del Paese, rimane per sette anni fino al 1989. Il caso Cirio Nell'ambito delle indagini per la vendita della Cirio-Bertolli-De Rica, Romano Prodi era indagato per abuso d'ufficio. Prodi era stato nel 1990 advisory director della Unilever NV (Rotterdam) e della Unilever PLC (Londra), gruppo che secondo le indagini aveva gestito la trattativa attraverso la Fisvi. Secondo l'accusa quindi Prodi avrebbe favorito la Fisvi, sebbene questa non avesse i mezzi finanziari per acquistare la Cirio-Bertolli-De Rica, in modo da agevolare indirettamente l'Unilever, aggirando così l'obbligo di conseguimento del miglior prezzo previsto dalle direttive CIPE. L'inchiesta fu nota dal 23 febbraio 1996 e portò a una sentenza di non luogo a procedere nell'udienza preliminare il 22 dicembre 1997, con la più ampia formula di proscioglimento «perché il fatto non sussiste». Il GUP Eduardo Landi citò nelle motivazioni anche la riforma dell'abuso d'ufficio, varata pochi mesi prima (il 10 luglio) su iniziativa dell'Ulivo e votata anche dalla coalizione avversaria.
C'è un conflitto d'interessi a livello europeo che riguarda Romano Prodi e Nomisma, l'istituto da lui fondato a Bologna nel 1981? La domanda la pone Stefano Zappalà, europarlamentare di Forza Italia, in un'interrogazione urgente che ha presentato a Bruxelles il 22 febbraio. Riguarda gli incarichi che la Commissione europea, di cui Prodi è stato presidente dal 1999 al 2004, ha assegnato a Nomisma. Contratti, sottolinea, attribuiti alla società «anche nel 2000 e valevoli fino al 2005». |
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