Creato da CroceeDelizia2.0 il 27/09/2013

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L'alcolista cinquantenne in minigonna e scarpe con la zeppa.

Post n°12 pubblicato il 15 Ottobre 2013 da CroceeDelizia2.0
 

...e chiaccherammo in macchina per un paio d'ore. Mi parlò della figlia che stava per andare a convivere e mi chiese di me. Ogni tanto prendeva la mia mano e la guardava, la accarezzava e poi si perdeva in un silenzio che mi metteva angoscia. Raggiungemmo gli altri amici che avevo lasciato con la scusa del saluto in aeroporto. Arrivai rima io e dopo qualche minuto lui, per fare in modo che nessuno capisse. Ordinammo birra e mangiammo ancora del dolce. Con la scusa dell'avvicinarsi di un forte temporale, decisi di andare via. Mi feci riaccompagnare alla mia auto e lo salutai fredda. Sono perfettamente consapevole di essere lunatica, ma quella volta era scattato in me qualcosa che mi portava ad allontanarlo, subito.

Vidi nei suoi occhi che ci restò male, io lo salutai e gli dissi che magari ci si sarebbe visti presto.

Il "presto" per me furono tre lunghi anni, perchè dopo un paio di mesi da qual giorno di ferragosto, lo vidi per caso passeggiare mano con la mano con una donna. Forse, inconsciamente, quel giorno avevo capito proprio questo: non era solo!

Iniziò la stagione autunnale e le nostre uscite in comitiva diminuivano sempre di più. Ci si vedeva a casa di amici e si passava il tempo tra discorsi seri e meno seri. Divertenti da ridere a crepapelle o da incazarsi a più non posso. 

Fin quando una sera, quella dedicata alla castagnata, non tornammo nel locale della sua ex moglie. Lui era lì con l'altra e tutti ci meravigliammo. Non perchè fosse con una donna, ovvio, ma per la donna che aveva accanto. Immaginate una cinquantenne poco curata, con minigonna tipo ragazzina del college e scarpe con la zeppa? Truccata come una pin up e che beveva come una spugna, tanto da cadere per tre volte mentre ballava come un'invasata. No, non poteva essere possibile! Ci guardavamo e ci chiedevamo cosa stesse accadendo. La tipa arrivò al punto di togliersi la maglietta e restare in minigonna e reggiseno. Preciso, eravamo in un locale frequentato da famiglie, molte delle quali avevano bimbi al seguito. Lui se ne stava seduto a chiaccherare con i suoi amici e quando Marco, uno dei nostri amici in comune, lo invitò a bere qualcosa con noi e lui si rifiutò. Marco capì il suo imbarazzo. Fecero rimettere la maglietta alla "signora" che andò a sedersi sulle gambe di lui. Aveva il viso tipico degli alcolisti e le si strofinava come una gatta in calore. Davvero per noi fu troppo. Ci alzammo e andammo via. 

Il commento unanime fu: ma in che casino si è cacciato? 

Beh, ognuno ha il diritto di scegliere la strada che vuole, o no?...

 

Continua...

 
 
 
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