ILTEATROSTELLATO

La mia tristezza


 La mia tristezza la prendo e ci gioco.Faccio che rotoli nel corridoio.La lancio in aria e mi affaccendo. L’esperimento č farla rimbalzare.La prendo a calci e  mi sfamo di lei.Poi la rigurgito. Poi me la rimangio.La mia tristezza la stendo sul tavolo.Mi metto comodo e le dedico uno sguardo.Comincio a lavorarla come pane.Mi taglio un dito e la sporco di sangue.La mia tristezza non so cosa farne.La metto in frigorifero. La ghiaccio. La scongelo.E come fossero bocconcini in scatola.La do in pasto al mio gatto antipatico.Ma il mio gatto non sa. Non sa nemmeno cosa sia la mia tristezza .E non la mangia. Me la torna indietro