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Kevin e il sogno londinese di un nuotatore autistico

Post n°310 pubblicato il 02 Maggio 2012 da sonogiatuttiinuso
 

Riporto per intero un articolo letto su www.superabile.it, sul sogno londinese di un nuotatore autistico. Ho tolto solo il cognome, per riservatezza.

Forza Kevin, facciamo tutti il tifo per te!

***

A vederlo ora, sembra davvero impossibile che per lui tre anni fa il nuoto fosse solo un passatempo, un'occasione per uscire di casa, fare un po' di sport e conoscere qualche nuova persona. Oggi, con la forza fisica e la tenace volontà che mette in acqua, è diventato un vero atleta, uno di quelli che si allenano tutti i giorni, che cercano di migliorare, che gioiscono per le vittorie, che si vedono arrivare sul collo prestigiose medaglie e che si pongono nuovi e più importanti traguardi. Uno di quelli, soprattutto, che vivono bene, che migliorano la propria vita e sono felici, giorno dopo giorno, di ciò che realizzano. Ancora nessuno sa, oggi, se la storia di Kevin incrocerà quella delle Paralimpiadi di Londra: per poter volare in Inghilterra ed entrare in vasca nella sua gara, i 200 stile libero, deve prima riuscire a nuotare veloce, più veloce di quanto non riesca a fare oggi. Un secondo è quello che gli manca: nella sua migliore prestazione ha nuotato i 200 metri in due minuti, undici secondi e zero centesimi, ma il tempo necessario per potersi qualificare ai Giochi paralimpici è di due minuti e dieci. Un semplice, banalissimo secondo, che nel nuoto però può anche essere un'eternità. Per abbassare il suo primato personale, Kevin ha a disposizione i mesi di questa primavera, fino al giugno, quando le liste degli atleti qualificati per i Giochi saranno complete. Alla storia di Kevin e degli altri atleti disabili intellettivi in corsa per le Paralimpiadi è dedicata l'inchiesta del magazine Superabile (numero di gennaio 2012).

Kevin è nel pieno dei suoi diciannove anni. Lui, nato nel gennaio 1993, oggi vive a Castellarano, in provincia di Reggio Emilia, e studia all'istituto "Elsa Morante" di Sassuolo, vicino Modena. E' un ragazzo autistico. A scuola - il suo progetto personalizzato prevede così - va tre giorni a settimana; in piscina invece ci va sei giorni su sette, mattina o pomeriggio, per due o tre ore al giorno. Ad attenderlo a bordo vasca c'è sempre Emanuele Marinelli, terapista, istruttore e ora anche allenatore. Quando Kevin è arrivato da lui per la prima volta, l'obiettivo era solo quello di fargli fare un po' di nuoto per permettergli di vivere un'esperienza fuori di casa. Con lui si adoperava la didattica che comunemente si usa con i bambini di sei o sette anni. Eppure, nuotata dopo nuotata, ripetendo innumerevoli volte gli stessi movimenti, Marinelli si è reso conto che il giovanissimo Kevin sapeva schizzare nell'acqua. E così, da un semplice ambientamento in acqua si è potuti passare prima ad una ricerca di tecnica e poi ad un allenamento vero e proprio.

Se Kevin riuscirà ad andare a Londra, sarà solo l'ultimo traguardo di una lunga serie: più volte campione regionale, Kevin è oggi campione italiano nuoto paralimpico per atleti con disabilità intellettivo relazionale nei 50, 100 e 200 metri stile libero e nei 50 dorso, e detentore del record assoluto di categoria S14 nei 50 e 100 sl e nei 50 dorso. Agli europei del luglio 2011 a Berlino si è piazzato ottavo nei 200 stile e ai mondiali disputati in Liguria ad agosto - dove sui 200 ha fermato il cronometro sui 2 minuti e undici secondi - si è piazzato sesto nei 400 stile. Davvero, a ricordare come era iniziata, questi risultati hanno dell'eccezionale. Come del resto lo hanno gli altri risultati, quelli che non si misurano con il cronometro ma che per un ragazzo autistico sono fondamentali e che il suo allenatore ama mettere in evidenza: il superamento della paura dei rumori o delle luci, la frequentazione di nuovi posti, la capacità di stare insieme in corsia, l'avere un contatto fisico (il toccarsi, un vero "tabù" per un autistico), la capacità di gestire gli imprevisti in allenamento e in gara. Miglioramenti che valgono per le gare, ma anche e soprattutto per la vita di tutti i giorni. (Stefano Caredda, Superabile.it)

 
 
 
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