Like a storm again
You think I got my eyes closed but I'm lookin' at you the whole fuckin' time...
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C'è un casetto che mi guarda, è lì che ho nascosto i miei pensieri, sotto un mucchio di fogli scarabbocchiati e spiegazzati, tra vecchi portachiavi e accendini rotti, tra penne che non scrivono più ma che non riesco a buttare ed elastici troppo lenti per tenere insieme la coerenza. Pensavo che non l'avrei più riaperto quel cassetto, quanto meno non per prendere qualcosa ma per mettercene altra, ammucchiata, proprio sopra a quei pensieri. Uno di quei pensieri oggi è scivolato via dalle fessure del legno e me lo sono ritrovato addosso, appiccicoso come un adesivo mi si è incollato nella testa, facendomi male. Il cervello, non facendoci neanche caso, ha accolto il pensiero come si accoglie un vecchio amico e ha ripreso ad elaborarlo, in una lotta impari tra istinto e ragione. Sapere già che era un pensiero accantonato, in quanto pericoloso nel suo essere solo un piccolo pensiero, ha mandato in tilt il sistema. Come un serpente velenoso ha stretto le sue spire stritolandomi le ossa in mille minuscoli frantumi, tanti quanti i pensieri che quel pensiero stesso ha partorito. Che cosa complicata è la mente umana, si fa domande e si risponde da sola, si contraddice nel giro di pochi attimi creando confusione e instabilità. Prima ti dice che non puoi avere ciò che vorresti, che non è giusto, poi dice che potresti e ti elenca le varie possibilità. Ti urla che forse, in questo caso, vista la situazione vale la pena mettere da parte i buoni princìpi, lasciarsi andare e fregarsene del poi, del chi e del come, e allo stesso tempo quasi ti mostra i lividi che ti rimarranno addosso se solo osi continuare a pensarci. E poi si rimangia tutto, ricomincia da capo, mentre tu sei lì immobile, intontita dalla velocità di ragionamenti che non arrivano mai a conclusioni esaustive. Vorresti solo una risposta, una sola, ma sai che è pretendere troppo, e intanto la testa ti scoppia. Guardo quel maledetto cassetto e mi chiedo se dallo stesso spiraglio da cui è uscito tutto non possa uscire anche una soluzione, qualcosa che mi aiuti ad arrivare all'uscita di questo labirinto di se e di ma, di forse e di perchè no?, che mi dica perchè ho la tendenza ad infilarmi in situazioni che ripropongono le stesse domande alle quali non sono riuscita a rispondere finora. Sarebbe facile sedersi, guardare altrove e aspettare che tutto si ricopra di polvere, ma è pur vero che credevo di aver chiuso a chiave il cassetto, e per aprirlo non c'è stato neanche bisogno di forzarlo. |
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