un_mondo_ di_amore

Anche l’Osservatore Romano plaude al progetto politico di Monti mentre i politici della vecchia scuola, Casini, Fini, Follini, annusano leziosamente  le scarpe del  professore come gattini e dichiarano in coro: “Certo, le misure adottate da Monti sono  durissime    tuttavia sono ispirate a un senso di responsabilità, pervase da un  altissimo rigore morale, hanno  consentito al Paese di salvarsi dalla bancarotta!”

Alcuni pennivendoli di questo movimento paragonano questo periodo al dopoguerra e auspicano la formazione di un nuovo grande centro capace di realizzare un progetto di ricostruzione morale, economica e sociale, un grande centro  in grado di  raccogliere al proprio interno   le migliori forze, le migliori intelligenze del Paese, un grande centro in grado di attrarre il consenso degli elettori sollecitando i sensi di appartenenza,  di responsabilità, di solidarietà degli elettori.

Mi chiedo quanto  sia  autentico questo movimento e se sia paragonabile in qualche modo alla democrazia cristiana del dopoguerra.

A mio avviso si tratta di un fenomeno posticcio e il paragone con la democrazia cristiana del dopoguerra assolutamente inadeguato.

Oltre tutto il quadro storico è assolutamente diverso: allora si trattava di ricostruire l’Italia dalla devastazione della guerra, c’era un piano  Marshall, oggi il Paese deve confrontarsi con una crisi economica di tipo globale: il vero problema dell’Italia è la competitività!

L’Italia si può permettere i tatticismi, le ambiguità, i giochini segreti e licenziosi  di un grande centro o ha bisogno di scelte lineari,  coerenti e chiare?

Personalmente spero ancora in un sano bipolarismo.