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.06.

Post n°7 pubblicato il 04 Luglio 2012 da L.Onely
 

*

Avrei voluto non avere visto dell’uomo, la prima volta che entrò nel negozio, nient’altro che le mani; lente, inti midite e goffe, con movimenti senza fiducia, affilate e ancora non scurite dal sole, quasi a voler chiedere scusa per il loro gestire disinteressato. Mi fece alcune domande e prese una bottiglia di birra, in piedi all’estremi tà più in ombra del bancone, con il viso – sullo sfondo del calendario, dei sandali e dei salami imbiancati dagli anni – rivolto verso l’esterno, verso il sole dell’im brunire e il viola sfumato delle montagne, mentre aspetta va l’autobus che lo avrebbe lasciato davanti ai cancelli dell’alber go vecchio.
Avrei voluto non avergli visto altro che le mani, mi sarebbe bastato vederle quando gli diedi il resto dei cento pesos e le sue dita strinsero i biglietti, cercarono di ordinarli e, subito, per improvvisa decisione, li appallottolarono e li nascosero con pudore in una tasca della giacca; mi sarebbero bastati quei movimenti sopra il legno pieno di fessure riempite di unto e di sudiciume per capire che non si sarebbe curato, che non aveva nessuna idea da cui trarre la volontà di curarsi.
In genere mi basta vederli, e non ricordo di essermi mai sbagliato; ho sempre formulato i miei pronostici prima di sapere l’opinione di Castro o di Gunz, i medici che abitano in paese, senza altri dati, senza avere bisogno di altro che di vederli arrivare al negozio con le loro valigie e le loro quote diverse di vergogna e di speranza, d’ipocrisia
e di sfida.
...
Li guardo, nient’altro, a volte li ascolto; l’infermiere non lo capirebbe, e forse neppure io lo capisco del tutto; intuisco l’importanza che ha per loro quello che hanno lasciato, l’importanza che ha quello che sono venuti a cercare, e confronto una cosa con l’altra.
.
..
Non è che ritenga impossibile curarsi, ma non crede nel valore, nell’importanza di curarsi.

... ... ...

Non posso dire se l’avevo vista prima o se la scoprii in quel momento,
appoggiata allo stipite della porta:
una parte della sottana, una scarpa, un lato della valigia
che entravano nel fascio di luce delle lampade.
Può darsi che io non l’abbia vista neppure allora,
nel momento in cui cominciò l’anno,
e che abbia solo immaginato, non ricordo,
la sua presenza immobile situata con esattezza
fra la baldoria e la notte.

*

Gli addii _ Juan Carlos Onetti

* 

Juan Carlos Onetti  (1909 - 1994)

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