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DALLA TRADIZIONE IL FUTURO. Alla scoperta della Biodiversità agraria con gli Agricoltori Custodi

Post n°16 pubblicato il 14 Ottobre 2015 da Infocerere

Una decina di Agricoltori Custodi si sono dati appuntamento a Milano, presso lo Show room Elica, in occasione de “I giovedì del gusto”, organizzati in concomitanza di Expo 2015. Tema della serata la Biodiversità e le colture che evocano antichi sapori e forti memorie.

Abbiamo quindi scoperto che i capperi non sono solo “siciliani”: il “cappero rupestre di Borgo Cisterna”, coltivato nella zona di Macerata Feltria, della specie Capparis Rupestris (comunemente conosciuta come cappero spinoso) è stato ritrovato sui muri di un antico Borgo marchigiano. Grazie alle cure dell’agricoltore, la produzione si è diffusa, fino a rappresentare l’ingrediente principale di numerose ricette e conservazioni.

Abbiamo potuto assaporare la famosa zuppa di Cicerchia, legume coltivato, con tecniche a basso impatto ambientale, nel Territorio di Serra de’ Conti, sulle colline del Verdicchio.

Non è mancata la polenta, cucinata con mais ottofile. La polenta, infatti, era l’alimento principale della popolazione marchigiana e si consumava almeno una volta al giorno. Il mais ottofile di Roccacontrada è una varietà locale di mais, tipica delle Marche e recuperata nei dintorni di Arcevia. La riscoperta del mais ottofile di Roccacontrada è avvenuta grazie a qualche piccola coltivazione familiare ancora presente sul territorio ed è collegata alla vicinanza del mulino ad acqua sul fiume Misa, ove la farina viene macinata a pietra.

 

Altra curiosità, conosciuta in questo appuntamento è stato l’Anice verde di Castignano, il suo nome deriva dalla voce latina “anisum”. La coltivazione dell’Anice a Castignano risale alla metà dell’800 e i primi impieghi furono nei liquorifici: chi non conosce la tradizione marchigiana nei liquori a base di anice (Vernelli e Meletti)? Pochi però sanno che è fatta menzione dell’anice nei Trattati di Botanica del 1500 e che nelle Marche alla fine del 1700 l’anice era una spezia di largo consumo, tra le merci più commercializzate.

La fiaschetta del mistrà (liquore all’anice) era inoltre la dotazione dei crociati che partivano per la difesa della Terra Santa.

Queste e tante altre curiosità sono state svelate dagli Agricoltori Custodi marchigiani nel corso dell’incontro che ha comunicato una vera filosofia di vita, curando prodotti evocativi di sapori ormai dimenticati.

 
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Conegliano e Vittorio Veneto in Istria grazie ai commercianti e agli artigiani

Post n°15 pubblicato il 29 Settembre 2015 da Infocerere

I commercianti e gli artigiani di Via Lourdes di Conegliano (impegnati da tempo in un progetto di animazione urbana), sono intervenuti alle giornate europee in Istria per presentare le eccellenze del loro territorio.

Caffè Local ; Pasta e Dintorni ; il panificio di Gianni Pellegrinet; ilmiorto (Mareno di Piave) ; la Macelleria di Edoardo Zambon ; l’osteria ristorante pizzeria Fuori Orario ; Rogante, Sparkling Fruyti Wines ; il B&B Mi Casa Tu Casa di Refrontolo ; l’azienda agricola Toni Doro (Vittorio Veneto) ; l’agriturismo Moro Barel e l’azienda agricola Coltari (Vittorio Veneto); hanno interpretato presso la Comunità degli Italiani di Buje, una degustazione coi fiocchi.

L’incontro è servito anche ad annunciare la nascita di un Cenacolo del gusto a Conegliano, per portare avanti le iniziative di informazione iniziate.

Verso fine ottobre si terrà a Conegliano e Vittorio Veneto una edizione speciale di Comunicare per Esistere,dedicato alla comunicazione sociale.

Continua dunque il percorso dei commercianti e degli artigiani per creare una rete di rapporti capace di far emergere le esperienze positive del territorio della Sinistra Piave.

 
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La Gastronomia il Golosone di Christian Weger propone la cucina della Carinzia

Post n°14 pubblicato il 04 Agosto 2015 da Infocerere

La cucina carinziana ha conosciuto diversi momenti nelle giornate di informazione che i giornalisti e i comunicatori dell'associazione l'Altratavola hanno organizzato nel 2014, in collaborazione con l'associazione culturale Italia-Austria.
“Vino, sidro (“Most”) e distillati di frutta (“Schnaps”)- ci racconta Cristian Weger, nume tutelare della Gastronomia il Golosone di Conegliano, austriaco doc di Ossiach -, in Carinzia sono quasi sempre fatti in casa. La presenza di squisiti piatti a base di pesce d’acqua dolce nobilita le carte dei menù regionali. Le culture gastronomiche di tre regioni d’Europa (Carinzia, Friuli Venezia Giulia e Slovenia) hanno una forte influenza sulla cucina carinziana che utilizza principalmente prodotti freschi di provenienza locale per la preparazione di piatti gustosissimi. Come è d’obbligo per ogni cucina davvero autentica, anche per l’interessante scelta della cucina dell’Alpe Adria gli elementi base sono costituiti dalle varie particolarità regionali e dall’offerta stagionale. Il buon gusto non conosce frontiere! Basta una gita gastronomica nei territori confinanti di Slovenia e Italia per incontrare piatti “parenti” delle specialità tipiche carinziane. I “Kärntner Käsnudel” nella variante italiana vengono serviti come ravioli o tortelloni; la “Pohaca” slovena e la gubana del Friuli assomigliano molto al tipico dolce carinziano “Reindling”, una torta lievitata ripiena di uva passa, cannella e zucchero. Tra le tante speciali delizie di stagione della Carinzia si annovera l’asparago della Lavanttal che viene raccolto a mano già ai primi d’aprile. Lo si può acquistare presso i mercatini settimanali oppure direttamente presso le aziende agricole. Inoltre i ristoratori della zona creano piatti deliziosi a base di asparago della Lavanttal. Un altro esempio di ottima cucina di stagione in Carinzia sono le specialità autunnali a base di selvaggina cacciata nelle foreste del land, soprattutto caprioli e cervi. La selvaggina della valle Metznitztal è particolarmente apprezzata e rinomata. Alle stagioni che scandiscono l’attività agricola, in Carinzia sono strettamente legate diverse tradizioni religiose che hanno influenzato la cucina regionale: lo testimoniano ad esempio la caratteristica “Osterjause” (spuntino di Pasqua) con prosciutto, rafano e dolce “Reindling”, la zuppa “Kirchtagssuppe”, che ha il colore del tuorlo d’uovo, e la croccante oca “Martini-Gansl” delle aziende agricole biologiche carinziane. Tra i piatti che si gustano in ogni stagione dell’anno si annoverano innanzitutto i famosi tortelloni carinziani “Kärntner Käsnudel”, un piatto tradizionale con ripieno di patate e ricotta, a cui la menta e il cerfoglio conferiscono un sapore inconfondibile. Il ripieno è diverso da una zona all’altra del land, e la sua ricetta viene spesso tramandata dalle madri ai figli. “

Cristian è giunto in Italia da diversi anni ed ha saputo proporre nella sua gastronomia una cucina semplice, familiare.
“ Il più bel complimento che abbia ricevuto è quello di una cliente che mi ha confidato che i suoi ospiti a convivio si erano complimentati per la cucina casareccia!”.
Stagionalità dei prodotti ; assoluta qualità degli ingredienti ; variazione dei menù : questi i piccoli segreti di Cristian e.... una disponibilità ineguagliabile al dialogo e al consiglio enogastronomico.

La gastronomia il Golosone è stata invitata a partecipare al percorso del gusto che porterà alle giornate di informazione in Istria, in settembre.

 
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'La campagna nutre la città' al Complesso Monumentale della Chiesa Rossa a Milano, il 3 maggio

Post n°13 pubblicato il 29 Aprile 2015 da Infocerere

 

La speciale unità d'informazione del progetto Comunicare per Esistere 2015 (promosso dalla Associazione Internazionale Borghi Europei del Gusto e dalla Associazione l'Altratavola),interviene

a La Campagna nutre la Città,presso il Complesso Monumentale Chiesa Rossa, Via San Domenico Savio 3 a Milano,il 3 Maggio 2015 dalle 9.10 in poi

ingresso libero

Il Mercato Contadino de “la campagna nutre la città” è un viaggio all’interno del lavoro agricolo e un’occasione per comprare prodotti bio, parlando direttamente con coloro che li coltivano e raccolgono.

 

Il complesso monumentale Cascine Chiesa Rossa comprende attualmente cinque edifici: la Chiesa, la Canonica, il Portico, l’ex Stalla ora Biblioteca e l’ex Abitazione, oltre a un vasto parco pubblico. La Chiesa, costituita da una navata unica, con un’abside coperta da catino, è l’edificio più antico del complesso monumentale e si presenta come all’epoca dell’ultimo progetto realizzato all’incirca nella seconda metà del XII secolo. L’edificio si trova al di sotto del piano stradale di m 3.00, situazione determinata dalla costruzione del Naviglio Pavese nel 1365 e soprattutto dal suo ampliamento nel 1783. A questo seguì la divisione della Chiesa in due piani e la formazione di un accesso porticato, che dalla via Chiesa Rossa immetteva nell’edificio dal fondo della parete di nord-ovest. Nel 1960 il Comune di Milano acquistò il complesso Cascine Chiesa Rossa e nel 1966 avviò importanti lavori di restauro, che comportarono l’eliminazione di tutti gli interventi ottocenteschi, la sigillatura degli affreschi ancora presenti e il ripristino di quello che doveva essere l’aspetto della Chiesa nel XII secolo. Il restauro però non venne completato, la chiesa e gli edifici a suo contorno, rimasero del tutto inutilizzati per oltre venti anni durante i quali non fu possibile fermare il lento e incessante degrado.

L’ultimo intervento si è orientato verso il completamento dei lavori avviati nel 1966 e ha permesso l’insediamento di una piccola comunità religiosa e la riapertura al pubblico dell’importante monumento (testo a cura di Francesca Romana Galli).

 
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L'VIII Festival Europeo sulle Ferrovie Dimenticate

Post n°12 pubblicato il 12 Marzo 2015 da Infocerere

Il Festival Europeo sulle Ferrovie Dimenticate, promosso dalla Associazione l'Altratavola e dall'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto, ha conosciuto quest'anno una edizione 'itinerante'.

La trasmissione televisiva L'Italia del gusto ha partecipato domenica 1° marzo all'incontro promosso dal Comune di Revere e dal Comune di Ostiglia in Palazzo Ducale, sul tema " L'Ostiglia-Treviso volano per il rilancio di tutto il nostro territorio."

Venerdì 6 marzo, lungo il tracciato della ferrovia dismessa Susegana-Montebelluna, si è svolto l'incontro a convivio dell'Azione I Binari del Gusto, per presentare gli itinerari del buon e bello vivere lungo le ferrovie dimenticate, alla braceria griglieria Bistekke di Ponte Priula (Susegana).

Sabato 7 marzo la 'carovana' de L'Italia del Gusto si è recata in Croazia, per visitare il Museo della Parenzana a Livade (comune di Portole) e gettare le basi con il Sindaco Aleksandar Krt per l'inserimento della piccola comunità nella rete dei Borghi europei del Gusto.

Subito dopo la visita ad Oleum Olivarum a Crassiza di Buje, la rassegna dell'olio istriano giunta ormai alla sua 18ma edizione.

Poi, nel quadro delle iniziative di informazione del progetto Comunicare per Esistere 2015, una visita alla località di Prosecco.

Una tappa alla trattoria pizzeria Alle 9 Sorelle, ha chiuso il percorso di visita.

Domenica 8 marzo,all'Osteria da Toni, a Nervesa della Battaglia, la bicchierata per sostenere l'idea della trasformazione della ferrovia dismessa Susegana-Montebelluna, in percorso ciclabile (idea sostenuta dalla FIAB di Treviso e Conegliano).

 
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