Creato da educatrice2 il 15/03/2007
relazioni, rapporti e ...vita
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 7
 

Ultime visite al Blog

Allievo2007massimocoppagattoselavaticopippo_217viacon.megas.o0cinieri.cinierirpmatacenacolucinotedamoreserena_0301gvgiustiangela.melpignanonogapovilariagaraci
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Contatta l'autore

Nickname: educatrice2
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 37
Prov: FI
 

 

« LA RAZIONALITA' E' MEG...Mater certa est, pater numquam »

 MORIRE AD OCCHI APERTI

Post n°9 pubblicato il 26 Marzo 2007 da educatrice2
 

Partendo dall'esperienza della morte dell’amico e filosofo Yvan Amar, Marie de Hennezel, psicologa e psicoterapeuta francese, che ha lavorato per anni all’Istituto di cure palliative per malati terminali di Montsouris a Parigi, in Morire a occhi aperti sviluppa una riflessione profonda sulla morte e sul morire, che è un formidabile messaggio di speranza, compassione e amore.
Morire a occhi aperti è intenso, commovente, mai banale o lacrimevole; è profondo, non scontato, con molti spunti per una riflessione etica e sociale attenta e completa.
Oltre la vicenda umana di Yvan, la tesi del volume è che può esserci una strada alternativa all'eutanasia: ciascuno può preparare la propria morte, cambiare atteggiamento di fronte a essa, può addomesticarla, non negarla, imparare a morire e a vedere morire gli altri, assicurando vicinanza e ascolto a chi si avvicina all'ultimo passo e rispettandone i diritti.
"Oggi la morte non possiede più nulla di familiare né di naturale. Si muore in ospedale, da soli, anziché a casa tra i propri cari", scrive
Marie De Hennezel. Ciascuno invece può avvicinarsi alla morte a occhi aperti, se la morte non è negata, se l'ambiente familiare e sociale l'accetta, se intorno a chi muore c'è verità e amore, se le strutture ospedaliere sostengono, preparano e si preparano, non abbandonano a loro stessi il malato e i suoi famigliari.L’incipit del saggio è di taglio lirico narrativo, ma la trama è filosofica; l'eutanasia, secondo l'autrice, è oggetto di un clamoroso equivoco perché si assume la parte, la morte, per il tutto, l'uomo.
Il punto di vista da cui muove
Marie de Hennezel è la valimmagineorizzazione della dignità dove dignità significa libertà, capacità, potere di trasformare il dolore in esperienza per sé e per gli altri. In un'esperienza dotata di senso.Marie de Hennezel sa che il tema è controverso eppure indica questa come una base comune su cui costruire una politica del distacco: è un diritto morire con dignità? E se lo è come è tutelabile? Oppure si deve chiedere il permesso per morire visto che nessuno di noi ha avuto il diritto e insieme la libertà di nascere? La morte può far sì che un essere diventi ciò che era chiamato a divenire; può essere, nella piena accezione del termine, un compimento.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Inhocsignovinces/trackback.php?msg=2472357

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
gvgiusti
gvgiusti il 27/03/07 alle 01:50 via WEB
E' una congiura ai miei danni. State attente perchè, per vendetta, comincerò a parlare come un verbale d'autopsia. A proposito, come si chiamava quel medico che eseguì l'esame del cadavere di Giulio Cesare? Ce lo dice Svetonio, che era ministro dell'imperatore Adriano, minister ab epistulis. Cercare, cercare.
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 27/03/07 alle 16:19 via WEB
“Giacque a terra esanime per qualche tempo, mentre tutti fuggivano, fino a quando tre schiavi, depostolo su una lettiga con un braccio penzoloni, lo riportarono a casa. Fra tante ferite, come riferisce il medico ANTISTIO, non se ne trovò nemmeno una che fosse mortale, eccetto la seconda, ricevuta in pieno petto. I congiurati avevano in animo di gettare nel Tevere il corpo dell'ucciso, di mettere all'asta i suoi beni e di annullare i suoi atti, ma vi rinunciarono per timore del console Marco Antonio e di Lepido, comandante della cavalleria “. Dal “De Vita Caesarum “ di Svetonio.
(Rispondi)
 
 
gvgiusti
gvgiusti il 28/03/07 alle 19:26 via WEB
e brava educatrice2. perchè non raccogli qualcosa sul regicidio? a cominciare dal re del bosco di Nemi (se trovi da dove esce il re del bosco sei DAVVERO brava)e per finire con Kennedy o chi ti pare. materiale ne hai in abbondanza. PS che fine ha fatto il cadavere di Cesare? Leggi l'elogio funebre di Marco Antonio (Romans, citizens, etc) ciao. gvg
(Rispondi)
educatrice2
educatrice2 il 28/03/07 alle 20:50 via WEB
Caro gvgiusti adesso non scaricare la responsabilità su di me ... se ti sei perso il cadavere di Giulio Cesare prenditela con i tuoi collaboratori ........ Per via del re: All'interno del Santuario di Nemi cresceva un albero di cui era proibito spezzare i rami. Solo ad uno schiavo fuggitivo era concesso di cogliere una delle sue fronde. Se riusciva nella sua impresa, acquistava il diritto di battersi con il sacerdote e, se lo uccideva, di regnare in sua vece con il titolo di Re del Bosco (Rex Nemorensis). La fronda fatale era quel Ramo d'Oro che, per ordine della Sibilla, Enea colse prima di affrontare il periglioso viaggio nel mondo dei morti.
(Rispondi)
 
gvgiusti
gvgiusti il 28/03/07 alle 21:48 via WEB
il cadavere è stato bruciato, così non salterà in testa a nessuno di volerlo riesumare. il Ramo d'Oro è appunto il titolo di un grande studio antropologico del Frazer. Ma come fai a sapere queste cose a soli 19 anni? Complimenti. gvg [PS. Per favore togli quell'immagine fotografica, ti prego]
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.