Creato da educatrice2 il 15/03/2007
relazioni, rapporti e ...vita
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 7
 

Ultime visite al Blog

Allievo2007massimocoppagattoselavaticopippo_217viacon.megas.o0cinieri.cinierirpmatacenacolucinotedamoreserena_0301gvgiustiangela.melpignanonogapovilariagaraci
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Contatta l'autore

Nickname: educatrice2
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 36
Prov: FI
 

 

 

Siamo tutti rassegnati alla morte;è alla vita che non arriviamo a rassegnarci... per questo chiediamo alla sanità pubblica di curarci subito........... ( è un nostro limite!) Sanita': in aumento viaggi speranza, +5% all'estero e +7% fuori regione


Gli italiani tornano a fare le valigie e a varcare i confini per farsi curare all'estero. I 'viaggi della speranza', alla ricerca di terapie migliori o non disponibili in Italia, registrano un aumento del 5% rispetto al 2006. Si credeva fosse un fenomeno del passato, ormai superato, invece nel 2007, per la prima volta, le segnalazioni dei vaggi all'estero per curarsi superano quelle degli spostamenti all'interno della propria regione di residenza, diminuite del 12% rispetto al 2006. In crescita del 7% il ricorso a ospedali e specialisti al di fuori della propria regione. E' la fotografia scattata dall'XI rapporto Pit Salute del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, presentato oggi a Roma nella sede della Regione Lazio. Il 25% delle segnalazioni di mobilità sanitaria, arrivate al Pit Salute, riguarda viaggi all'estero.

Sono i più giovani a spostarsi di Paese in Paese: una segnalazione su due arriva da una persona di non più di 35 anni. Sono quattro i principali motivi che inducono ad andare oltreconfine, nelle strutture europee: necessità di sottoporsi a un intervento chirurgico (32% delle segnalazioni), a un trapianto (17%), alla riabilitazione (11%) e a cure per malattie rare (10%). Solo al quinto posto, con meno del 10% di segnalazioni, l'esigenza di specifiche terapie, che nel 2006 primeggiava in questa triste classifica. Oltre ai disagi del viaggio, i costi non sono da meno. Ben 60 mila euro per un trapianto di midollo; 50 mila per un intervento neurologico; 40 mila per asportare un meningioma; 35 mila per un'operazione ginecologica. Due - secondo il rapporto Pit Salute - i motivi principali che inducono a cambiare regione per curarsi: nel 55% dei casi la necessità di un intervento chirurgico (rispetto al 45% dell'anno precedente), nel 10% il bisogno di sottoporsi a riabilitazione. Si parte alla volta di un'altra regione soprattutto per cure oncologiche (34% delle segnalazioni), ortopediche (32%) e neurologiche (10%). Si viaggia lungo la Penisola da Nord a Nord (l'88% di cittadini settentrionali rimangono comunque nella stessa area geografica), dal Centro al Nord (58%) e dalle isole al Nord (53%).

Non è una sorpresa, ma l'ennesima conferma di un Paese spaccato e dello stato in cui versa la sanità meridionale: nessuno sceglie di andarsi a curare nelle isole e nessuno dal Nord pensa di farlo al Sud. Il 24% delle segnalazioni riguarda, infine, gli spostamenti all'interno della propria regione di residenza. Il Tdm la definisce una mobilità "forzata": in questo caso, gli spostamenti non sono solo frutto di scelta o di capriccio, ma puro stato di necessità, per una serie di motivi tra cui spiccano la carenza di strutture sul territorio (44%), le lunghe liste di attesa (22%) e la mancanza di posti letto per ricoveri nei presidi sul territorio (18%), piuttosto che di apparecchiature diagnostiche avanzate (15%). Anche nel caso degli spostamenti intraregionali, il principale motivo riguarda la necessità di interventi chirurgici (40%), seguiti da esami diagnostici (18%), riabilitazione (16%) e visite specialistiche (10%).

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

SESSUOLOGIA

Post n°178 pubblicato il 18 Marzo 2008 da educatrice2
 

Incontinenza e sessualità: quanto incide l’incontinenza sui rapporti con il partner e in che modo contribuisce a modificare la vita sessuale all’interno della coppia?

L’imbarazzo di svelarsi incontinente può generare tensioni e provocare un allontanamento emotivo nella coppia. Una buona comunicazione con il medico e con il partner può aiutare una serena vita sessuale, in ogni circostanza. Per chi soffre di incontinenza, parlarne è il primo passo da fare per trovare le soluzioni adeguate e impedire che la malattia danneggi seriamente la qualità della vita di coppia e sociale. Da ricerca della Fondazione italiana continenza, commissionata all’Istituto di Ricerche SWG, emerge che ben il 20% delle donne affette da incontinenza urinaria di qualsiasi gravità lamenta una decisa compromissione della propria vita sessuale e della qualità della relazione con il partner proprio a causa dell’incontinenza. Le motivazioni di tale grave ripercussione in una sfera tanto delicata della vita della donna sono da imputare a due fattori concomitanti. Da un lato, la paura di avere una fuga di urina durante il rapporto - evenienza possibile nelle donne che presentano le caratteristiche cliniche dell’incontinenza da sforzo, da urgenza e mista - seppur per cause diverse. Dall’altro, un’immagine del proprio corpo compromessa (il sentirsi non pulita, la mancanza di controllo su una propria funzione, la necessità di cambiarsi, il dover utilizzare vestiti che nascondano il problema) influisce sulla percezione della propria femminilità e sulla capacità di sentirsi “desiderabili”. Dalla ricerca emerge che le ripercussioni dell’incontinenza urinaria sulla vita sessuale e sulla relazione con il partner colpiscono, in effetti, sia le donne con incontinenza clinicamente da sforzo sia quelle con incontinenza da urgenza e, in misura ancora maggiore, coloro che presentano entrambe le caratteristiche (incontinenza mista). Parlare del problema e trovare, insieme agli specialisti, le modalità migliori per affrontare la malattia superando i normali imbarazzi causati dal fatto di essere incontinenti è un elemento chiave per continuare a vivere serenamente la propria vita, sotto tutti gli aspetti, compreso quello sessuale.

Scoprirsi incontinenti non è qualcosa di cui vergognarsi, bensì qualcosa da affrontare e superare grazie soprattutto al dialogo, con il proprio partner e con chi professionalmente si occupa della malattia. Il superamento degli imbarazzi iniziali, l’accesso ad una corretta informazione e il dialogo sono gli elementi principali per risolvere il problema e quindi migliorare la qualità della propria vita, anche sessuale e relazionale. Molto spesso, per paura di venire rifiutati, derisi, incompresi, le donne e gli uomini che soffrono di incontinenza, rinunciano a confidarsi persino con il proprio partner. Molte donne, sebbene imbarazzate in un primo momento, rimangono sorprese di quanto sia in realtà semplice parlare della propria malattia con il partner e affrontarla e curarla insieme per continuare a vivere serenamente la propria vita e tutti gli aspetti legati alla vita di coppia compreso il sesso. Informazione e dialogo, dunque, come elementi chiave per combattere l’incontinenza e i pregiudizi ad essa legati, tra cui l’errata convinzione che non sia possibile prevenirla e sconfiggerla. Incontinenza urinaria: saperne di più può aiutare, in molti casi, a trovare soluzioni magari più semplici di quanto si possa immaginare.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

DISAGIO MINORILE E ALLONTANAMENTO DALLA FAMIGLIA

Post n°177 pubblicato il 01 Marzo 2008 da educatrice2
 

Blitz delle forze dell'ordine a scuola
Tolti quattro figli ad una madre

I quattro ragazzi sono stati prelevati dalle rispettive scuole e accompagnati in una casa famiglia. All'origine del fatto una serie di segnalazioni e un'indagine che ha evidenziato la situazione di disagio in cui i bambini vivevano

Era una storia già nota a tanti, ma nessuno si aspettava un simile epilogo. Quello che ha visto, ieri mattina, quattro ragazzi prelevati da scuola e accompagnati dalle forze dell’ordine in una casa famiglia.

Il motivo? Voci indiscrete riferiscono che il provvedimento del tribunale dei minori di Ancona sia arrivato a tanto in seguito ad una serie di segnalazione e un’opportuna indagine che aveva messo in evidenza il quotidiano disagio in cui vivevano i bambini. E’ la storia di un’infanzia negata, di una famiglia che non riesce a provvedere alle necessità dei propri figli. Figli che la legge allontana.
La polizia si è recata prima all’istituto d’arte 'Osvaldo Licini', frequentato dal maggiore dei quattro figli della coppia separata. Altri agenti sono andati invece alla scuola media 'Giovanni XXIII', dove studiano altri due fratellini.
Infine alla scuola primaria in via Cinaglia, frequentata dal più piccolo. I quattro ragazzini sono stati tutti prelevati e affidati ad una casa famiglia. Mentre nei primi casi la vicenda è quasi passata inosservata, il prelevamento del piccolo nella scuola primaria ha suscitato viva impressione e paura tra gli scolaretti.

Bocche cucite tra gli addetti ai lavori, mentre il sindaco Angelo Canala riferisce che i problemi di questa famiglia erano già noti al Comune, che ha cercato in tutti i modi di aiutarla, mandando persino una persona perché aiutasse la mamma a gestire la casa.

"Non conosco i motivi specifici che hanno indotto il tribunale dei minori a prendere una decisione così grave — ha affermato Canala —. Sappiamo con sicurezza che i quattro fratellini sono stati accompagnati in una casa famiglia dove riceveranno tutte le cure del caso. E’ chiaro che si tratta di una decisione estrema. Siamo in attesa di conoscere quali siano le motivazioni che hanno portato a questo provvedimento".

Intanto in paese la vicenda sta suscitando viva impressione e soprattutto un focolaio di reazioni. Un paese spaccato dal dubbio: era giusto intervenire a scuola? I servizi sociali si stanno muovendo per cercare una soluzione alla vicenda. Adesso sarà la volta dei legali dei genitori che dovranno sbrogliare una matassa intricata.

Il pensiero va ai ragazzi, a cosa staranno provando lontano dai genitori, dalla loro casa e dalla scuola? La domanda è la stessa stessa: è stata la decisione migliore? L’auspicio è che nelle prossime ore si faccia chiarezza e si lavori per restituire a questi ragazzi la normalità.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Post N° 176

Post n°176 pubblicato il 24 Febbraio 2008 da educatrice2
 

SCUOLA: PRONTO IL TETTO DI SPESA PER I LIBRI SCOLASTICI DELLE SUPERIORIEntro martedì la pubblicazione del Decreto del Ministro , non solo per calmierare i prezzi ma per migliorare anche la qualità.

 Per la prima volta anche le scuole superiori avranno un tetto di spesa per i libri di testo scolastici. E' quanto prevede un decreto del ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni che sarà pubblicato tra domani e martedì con tutte le tabelle che riguarderanno, oltre il consueto tetto per le elementari e le medie anche un limite di spesa per tutti e cinque gli anni delle scuole superiori, per ogni tipologia di liceo o istituto tecnico o commerciale.

La notizia era nell'aria da un pò ma solo da qualche giorno si è fatta più concreta la determinazione del Ministro, che per la prima volta ricomprende nel novero dei testi anche quelli , appunto, delle superiori. Gli uffici ministeriali sono in queste ore al lavoro per preparare le comunicazioni da inviare alle singole scuole. E pooichè ogni singola classe di ogni singolo corso di studi avrà limiti di spesa differenti occorrerà attendere l'uscita del testo definitivo del decreto per capirci qualcosa.

Nei mesi precedenti era stata forte la sollecitazione proveniente sia dalle famiglie che dalla Associazioni dei consumatori che si erano accorti del fenomeno galoppante dei prezzi. Su tutto questo aspetto inoltre è in corso un indagine dell'Antitrust alla ricerca di eventuali responsabilità delle case editrici. 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

POLEMICHE SUL CALENDARIO SCOLASTICO

Post n°175 pubblicato il 19 Febbraio 2008 da educatrice2
 

 

Allegri, quest'estate
le vacanze si allungano

Recuperi, esamini, riparazioni: e i promossi cominceranno dopo...


Il pasticciaccio dei nuovi esami di riparazione di cui non sono stati chiariti fino in fondo modalità e tempi di svolgimento, affidati alla decisione delle singole scuole autonome, sta creando incertezze e problemi agli studenti e ai docenti. Verifiche e scrutini estivi richiedono un’organizzazione nuova, considerato che la richiesta di maggiore serietà e severità del ministro Fioroni non ha solo riportato all’antico,ma ha anche introdotto i corsi di recupero che all’epoca degli «esami di settembre» non esistevano. L’assenza di punti fermi ha portato persino a voler sbrigare corsi e prove entro il mese di luglio, impedendo quindi agli studenti di avere il tempo necessario per tentare seriamente di riportarsi in pari con i compagni promossi a giugno.
In ogni caso, il momento dell’avvio dell’anno scolastico 2008/2009, con supplenti da nominare, programmi da mettere a punto, orari da costruire e così via, sembra destinato a slittare. Insomma, non si tornerà in classe il primo ottobre, com’è stato per generazioni di studenti che in quel giorno di pieno autunno dicevano il vero addio alle vacanze, ma è quanto mai possibile che il prossimo anno le scuole partano in netto ritardo rispetto al 2007/2008.
 VEROSIMILMENTE il 20 settembre perchè l'anno deve iniziare dando alle scuole la possibilità di svolgere tutte le operazioni in modo adeguato. Anticipare corsi, verifiche e scrutini non ha senso: i ragazzi devono poter studiare e recuperare spiega  FIORONI. 
COSI' CI SARA' , secondo me,  un inizio d’anno differenziato. In effetti, perché gli allievi di elementari e medie dovrebbero aspettare i fratelli maggiori?
Gli studenti?
Prima di pensare all’estate guardano al presente. E nei blog scrivono che il rischio è di mettercela tutta per recuperare le insufficienze del primo quadrimestre, tralasciando di andare avanti nei programmi del secondo. Una cosa da non fare...

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963