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Professori troppo disattenti...

Post n°2 pubblicato il 07 Marzo 2006 da professoresprint

Tra i commenti ho letto, senza stupore, che alcuni hanno avuto delle brutte esperienze con i professori. Beh, ne ho avute anch'io al liceo. Docenti che mi ricordavano tutte le volte quanto fossi incapace (e non era vero!), che il mio unico mestiere sarebbe stato fare la bidella(con tutto il rispetto, anzi, se ci avesse pensato quella prof a cambiare mestiere non sarei stata in cura psicologica!).

Detto questo cosa avviene nel cervello di ciascuno studente quando lo trattiamo in questo modo? Il discente viene preso da uno stato di ansia che influenza il ricordo, la memoria, l'apprendimento. Senza entrare nei particolari (almeno per ora) cerchiamo di spiegare cosa avviene nel cervello in questi casi. In una zona del cervello(quella temporale) si trova l'ippocampo preposto al ricordo esplicito e l'amigdala, in cui vengono "catalogati" i ricordi emozionali. Questo significa che, mentre l'ippocampo fà si che si riconosca in un viso quello di un amico, l'amigdala ci fornisce lo stato d'animo legato a quel viso (es. antipatia). Questo significa ancora che l'amigdala, essendo un archivio dei ricordi emozionali, confronterà, in situazioni simili, l'esperienza del momento con quanto avvenuto in passato e comanderà alla persona di reagire precipitosamente scatenando lo stato d'ansia e stress (ormone steroide che l'amigdala chiede alle ghiandole surrenali di secernere in questi casi).

Quindi, durante un'interrogazione, un esame, nel quale lo studente viene FORZATO in qualsiasi modo a produrre, questo stato d'ansia prevale innalzando quello che in altri commenti ho chiamato "filtro affettivo" portandolo ad una scarsa interrogazione o a un compito consegnato in bianco! Il ricordo di questa situazione ansiogena si ripresenterà tutte le volte che lo studente si troverà in una situazione simile. (io, tutte le volte che sfoglio il mio vecchio libro di francese inizio a tremare, per esempio!ricordo emozionale della mia vecchia prof!)

Quindi, lo studente, non è ansioso perché non sa rispondere al quesito, ma è l'ANSIA stessa che glielo impedisce!

Quindi: professori di tutto il mondo, attenti alle parole, ai gesti, ai commenti con i ragazzi!Saper insegnare significa non solo conoscere la propria materia alla perfezione, ma anche prestare attenzione ai propri studenti. Loro saranno ciò che voi formerete!

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Commenti al Post:
La_CaTTiVa
La_CaTTiVa il 08/03/06 alle 19:17 via WEB
MOLTISSIMI PROFESSORI NON SANNO INSEGNARE.. NON SO CHE CI FACCIANO DIETRO LA CATTEDRA.. PERO' C'E' DA DIRE UNA COSA, SE SEI REALMENTE PREPARATO, SE HAI STUDIATO PER BENE, NESSUN TIPO DI ANSIA PUO' FARTI BLOKKARE, MA SPESSO NON AVENDO UN GRAN FEELING CON IL PROF TI VIENE ANCHE DIFFICILE STUDIARE!
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professoresprint
professoresprint il 16/03/06 alle 18:24 via WEB
Quello che dici è parzialmente vero. Mi sono ritrovata in condizioni di dover affrontare situazioni realmente difficili con alcune studentesse che avevano subito grossi "traumi" psicologici e per quanto fossero preparate (e di questo ero assolutamente certa!) non riuscivano a parlare nemmeno con me (ed ero la loro insegnante per i corsi post qualifica, sempre allegra e cordiale con tutti. Ho sempre cercato di metterli a loro agio, ma il passato incombeva pesantemente e poche ore con me non avrebbero capovolto la situazione!)
(Rispondi)
NoSerotonine
NoSerotonine il 14/03/06 alle 11:16 via WEB
E' un tipo di umanità che pare sia un demerito per arrivare ad una cattedra..
(Rispondi)
 
professoresprint
professoresprint il 16/03/06 alle 18:28 via WEB
Cosa intendi dire: "se non sei cattivo non insegni?!" Non è vero, può capitare, ma ci sono molti docenti con grande volontà e sensibilità e li conoscono personalmente (e speriamo riescano a dare qualche contributo in questo forum!!!) Forse...loro hanno paura più degli studenti, il loro giudizio è un macigno che grava sulle spalle del prof! ;-)
(Rispondi)
 
 
NoSerotonine
NoSerotonine il 27/03/06 alle 12:15 via WEB
No anzi, stavo solidarizzando. Se è vero che un modello di insegnante alla "Attimo Fuggente" è quantomeno utopistico, purtroppo ho constatato di persona che la barriera tra docente e studente spesso tracima anche in disprezzo e in un pressappochismo che a volte intaccano il rispetto della dignità personale.
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professoresprint
professoresprint il 27/03/06 alle 13:19 via WEB
Purtroppo molto spesso si pensa più a "terminare il programma" che a creare "legami". Il mestiere dell'insegnante (termine che io sostituisco sempre con "educatore" e "facilitatore") non è quello di indottrinare, ma di insegnare a vivere, a crescere per essere degli adulti in grado di affrontare relazioni e difficoltà che inevitabilmente si presentano. Purtroppo però questa figura viene spesso dimenticata e sottovalutata(primi tra tutti i genitori)e il risultato è tangibile: studenti che si fanno forti della "difesa ad ogni costo" operata da mamma e papà che non si pongono domande e non si chiedono loro per primi dove sbagliano, ma accusano sempre i docenti di molti errori!!!
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