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Il Visconte di Valmont alla Marchesa di Merteuil

Post n°49 pubblicato il 30 Agosto 2011 da Just_for_today
Foto di Just_for_today


Ieri, alle tre del pomeriggio, spazientito di non avere notizie, mi sono presentato in casa della mia bella abbandonata. Mi hanno detto che era uscita. Non ho visto in questa frase che un rifiuto di ricevermi; e non mi sono né arrabbiato né sorpreso; me ne sono andato con la speranza che questo mio gesto avrebbe indotto una donna così educata a farmi almeno l'onore di una parola di risposta. Il desiderio di riceverla mi ha spinto a passare appositamente da casa mia verso le nove; ma non ho trovato niente. Stupito da questo inaspettato silenzio, ho incaricato il mio staffiere di andare a informarsi per sapere se quella sensibile creatura era morta o moribonda. Quando sono rientrato costui mi ha informato che Mme de Tourvel era uscita infatti alle undici del mattino con la sua cameriera, che si era fatta condurre al convento di... e che alle sette di sera aveva rimandato la carrozza e i domestici, dicendo che non l'aspettassero a casa. È chiaro che vuol farsi monaca, il convento è proprio il posto giusto per una vedova; e se lei persiste in una decisione così lodevole, aggiungerò agli obblighi che ho già verso di lei quello della fama che questa avventura mi procurerà.
Non vi dicevo, forse non molto tempo fa, che malgrado le vostre preoccupazioni, sarei ricomparso sulla scena mondana illuminato da nuovo splendore? Si facciano vedere, dunque, questi critici severi che mi accusavano di un amore romantico e sfortunato, vediamo se sanno provocare rotture più rapide e più brillanti, ma no, che facciano meglio: si presentino in veste di consolatori: la strada è tracciata. Ebbene, osino anche solo tentare questa carriera che io ho percorso per intero, e se uno di essi ottiene il pur minimo successo gli cedo il primo posto. Ma potranno rendersi finalmente conto che quando mi ci metto io l'impressione che lascio è incancellabile. Ah, questa lo sarà senz'altro; e non metterei in alcun conto tutti gli altri miei trionfi se dovessi vedere accanto a questa donna un rivale preferito.
Ammetto che la decisione che ha preso lusinga il mio amor proprio, ma mi secca che lei abbia trovato in sé la forza sufficiente per allontanarsi definitivamente da me. Dunque tra noi due ci saranno ostacoli oltre a quelli posti da me. Cosa!? Se volessi riavvicinarmi a lei, potrebbe anche non volerlo? Che dico, potrebbe non desiderarlo, non considerarlo la sua suprema felicità? È dunque così che si ama? E voi credete, mia bella amica, che io possa sopportarlo? Non potrei, per esempio, e non sarebbe meglio tentare di convincere questa donna a intravedere la possibilità di una riconciliazione che si desidera sempre finché si spera che avvenga? Potrei tentare questo passo senza attribuirgli alcuna importanza e di conseguenza senza che voi possiate avervene a male? Potrebbe essere un semplice tentativo che faremmo d'accordo e se riuscisse, non sarebbe che un sistema di più per rinnovare, quando voi lo vorreste, un sacrificio che sembra esservi oltremodo gradito. Ora, mia bella amica, non mi resta che riceverne il premio e faccio voti perché ritorniate. Venite dunque a ritrovare il vostro amante, i vostri piaceri, i vostri amici e le solite avventure.
Quella della piccola Volanges è finita benissimo. Ieri, dato che la mia inquietudine non mi permetteva di star fermo, tra il gran correre che ho fatto, sono stato da Mme de Volanges. Ho trovato la vostra pupilla già in salotto, ancora in veste da malata, ma in piena convalescenza; e mi è parsa ancora più fresca e più interessante. Voi altre donne in un caso simile, sareste rimaste un mese sdraiate in poltrona. Parola mia: viva le signorine! Questa mi ha fatto venire una gran voglia di verificare se la guarigione era perfetta.
Debbo ancora dirvi che questo incidente della ragazza poco ci mancava che facesse impazzire quel sentimentale di Danceny; prima per il dolore, adesso per la gioia. La sua Cécile è ammalata. Capite bene che una simile disgrazia può far perdere la testa. Tre volte al giorno mandava a prender notizie e non ne passava uno senza presentarsi di persona. Alla fine ha chiesto con una bella epistola alla madre il permesso di venire a congratularsi per la convalescenza di una così cara creatura; e Mme de Volanges ha acconsentito; così ho ritrovato il giovanotto, insediato come prima, sebbene non osasse ancora permettersi la familiarità di una volta.
Proprio da lui ho saputo tutti i particolari, perché siamo usciti insieme e l'ho fatto chiacchierare. Non avete idea dell'effetto che ha provocato su di lui questa visita: gioia, desideri ed entusiasmi indescrivibili. Io che amo le grandi emozioni ho finito col fargli perdere la testa assicurandolo che tra pochi giorni gli darò la possibilità di vedere la sua Bella ancor più da vicino.
In realtà sono deciso a riconsegnargliela non appena avrò fatto la mia verifica. Voglio dedicarmi completamente a voi. E poi varrebbe la pena che la vostra pupilla fosse stata mia allieva se deve ingannare soltanto suo marito? Il capolavoro è di ingannare il suo amante e soprattutto il suo primo amante! Perché da parte mia non ho certo da rimproverarmi di aver mai pronunciato la parola amore. Addio, mia bella amica, ritornate dunque al più presto a godere del vostro potere su di me, per riceverne gli omaggi e pagarne il prezzo.

Parigi, 28 novembre 17...

 
 
 
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