Rispondo immediatamente alla vostra lettera e farò in modo di essere chiaro; cosa non facile con voi quando vi ostinate a non voler capire.
Non erano necessari lunghi discorsi per stabilire che, dato che ognuno di noi ha in mano quanto basta per rovinare l'altro, abbiamo tutti e due un uguale interesse a risparmiarci vicendevolmente; comunque non si tratta di questo. Ma tra la brutale decisione di perderci e quella senz'altro migliore di restare uniti come siamo stati, e anzi, di diventarlo di più, riprendendo la nostra antica relazione, penso che ci siano mille altre soluzioni; quindi non era ridicolo dirvi, come non lo è ripetervelo, che da oggi io sarò o il vostro amante o il vostro nemico.
Capisco benissimo che questa scelta vi mette in imbarazzo, e che preferireste tergiversare; e non ignoro che detestate esser messa così brutalmente tra il sì e il no, ma dovete anche capire che io non posso lasciarvi uscire da questa strettoia, senza rischiare di essere beffato. Dovevate immaginare che non l'avrei sopportato. Ora sta a voi decidere: posso lasciarvi la scelta ma non restare nell'incertezza.
Vi avverto solamente che non riuscirete a imbrogliarmi coi vostri ragionamenti, buoni o cattivi che siano, che non mi incanterete con qualche moina cercando di mascherare il vostro rifiuto; e che insomma è arrivato il momento della verità. Non domando di meglio che di darvene un esempio io stesso, e perciò vi dichiaro con piacere che preferisco la pace e l'unione, ma, se bisogna rompere l'una e l'altra, credo di averne il diritto e i mezzi.
Aggiungo che il minimo ostacolo che verrà posto da voi sarà preso da me come una vera e propria dichiarazione di guerra. Vedete che la risposta che vi chiedo non esige né lunghe né belle frasi. Due parole bastano.
Parigi, 4 dicembre 17...
Risposta della Marchesa di Merteuil
scritta sotto la medesima lettera
E va bene, sia la guerra!