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Vorrei capire cosa separa l’ironia dall’umorismo. Alcune persone sembrano sprovviste di entrambi. Certo, qualcuno magari soffre di un sovraccarico genetico, come la sottoscritta.
Esame di Storia del Diritto Romano
-Anno Domini MMV -
Era una mattina buia e tempestosa… No. Era una mattina. Non buia, ma tempestosa lo sarebbe diventata.
Mi sveglio, apro gli occhi e prego con tutte le mie forze che mi sia venuto il morbillo o la scarlattina. Niente da fare. Presa coscienza della mia sana e robusta costituzione mi alzo e comincio la mia via crucis.
In testa ho un frullato di parole senza senso: rescritti, Agrippina, Mommsen, ius Quiritium, Pomponio (hihi rido pure quando ci penso… Pomponio… Ma vi immaginate ?Povero figlio ho pena per lui. Chissà quanti supplizi degli amici ganzi deve avere sopportato).
… Pomponio… non posso fare a meno di ridere…
Ho capito. Non devo pensare, tanto oramai quel che è fatto e fatto, i miracoli non si fanno il giorno prima figuriamoci la mattina stessa. In altre parole un Esame-Kamikaze.
Premesso che l’esito di un esame è costituito da alcuni fattori in percentuali variabili :
70% Fortuna o Fattore C.
10% Simpatia suscitata al docente o ad uno dei suoi scagnozzi.
15% Umore del docente (ovvero speriamo che la moglie la sera precedente abbia adempiuto ai doveri coniugali).
5% Preparazione.
Nell’esame kamikaze l’unico vero fattore determinante a qualunque percentuale è: La Pietà.
Ore 9.00 am
Location: Aula 4 (ovvero la cripta, qualunque boiata tu dica tutti possono sentirla).
Temperatura: 35 gradi.
Anime disperate in attesa di giudizio: 18 circa.
Colonna sonora: Carmina Burana_Fortuna Imperatrix Mundi.
Umore: Ninja.
“Bene Bene, Oggi invece di seguire l’ordine consueto, quindi alfabetico, procederemo in ordine casuale”
(…)
Inutile dirlo. Tre secondi netti:
- ”Quartararo”
E così sia.
Caino prende il mio libretto tra le mani:
- “Bene bene, noto con piacere che lei si è iscritta lo stesso anno della fondazione della facoltà.. 1841…”.
(Divertente, proprio divertente…divertente un paio di p...)
[segue risata spastica/ isterica]
“Bè… infatti se nota bene tra la statua di Leopardi e di Croce c’è la mia…”, rispondo.
Come al solito: rido solo io.
Ma se il buon giorno si vede dal mattino. Questo non si presenta come un buon mattino.
Un’ora e 25 di esame. I miei neuroni sono in cortocircuito. Sto avendo un trans medianico, Giulio Cesare parla attraverso di me. Non so più quello che dico.
Lo scotennamento procede con serenità da sindrome di Stoccolma… fino a quando… un dejavù:
- “Un’ ultima domanda F A C I L E F A C I L E“.
E quando giunge la domanda “facilefacile” insieme a lei è giunta la tua ora.
Caino: “Mi faccia un esame DIACRONICO, dalla fondazione di Roma alla caduta dell’Impero d’occidente, di come sono variati i poteri dei vari Magister”.
(pezzo di escremento che non sei altro alla faccia del Facile Facile… spero che tua moglie in questo momento sia con l’idraulico sul vostro talamo nuziale)
Eppure, colpo di scena, ho capito la domanda. La so! La so!
“Perchè bla bla bla bla…e bla e ancora bla…. con TIberio….”.
“Tiberio ecco a proposito…”
Sento di aver detto qualcosa che non avrei dovuto dire, sento di aver nominato il nome di Tiberio invano.
“Cosa accadde dopo la morte di Tiberio?”
Panico. Tormento e tragedia.
“Ehm…ehm … sì…dunque…
..lo …lo…seppellirono?”
Attimo di silenzio.
Le rimanenti 17 anime scoppiano in una risata isterica. Caino rimane impassibile per un po’ …. (Dio ti prego fa che non mi abbia sentito, tipregotiprego, lo giuro non lo faccio più da domani divento una studentessa modello).
Come non detto… troppo tardi.
- “Può ripetere prego?”
“Ehm no, è che cioè, s’ Tiberio…è morto… e poi… e poi… lo hanno seppellito”.
- “Grazie per l’informazione”.
- “Prego”.
Finalmente la sceneggiata è finita. Posso andare in pace.
…007 la morte può attendere…
Umorismo? Ironia sottile? …Autolesionismo?
Cinguettii
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abaut mi
Maestra nell'altissima arte del brontolio, regina dei rimuginamenti, paladina del nichilismo da retrobottega...mia madre voleva darmi in affidamento a Satana.
Il mio secondo lavoro di casa preferito è cucinare. Il primo è sbattere la testa sulla sponda del letto fino a svenire.
Le certezze che gli altri mi mettono addosso mi fanno venire una voglia insopprimibile di deludere.
Amo et Odi
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