Si chiamava Stefania Noce ed ora è solo un trafiletto in cronaca.
È stata scannata dal suo ex fidanzato che non voleva accettare la fine di una relazione, aveva 24 anni. Colui che si riteneva il proprietario della vita di Stefania ha ammazzato anche il nonno. Tanto la disperazione e la passione, in un Paese che si indigna, giustamente per i delitti simili, commessi da e fra stranieri, sono ancora culturalmente ritenute atteuanti. A noi invece questa morte, come quella delle altre 92 donne uccise da amanti, mariti, padri, fratelli, padroni comunque, fa incazzare. Fa incazzare soprattutto sapendo che Stefania era una ragazza che si batteva per i diritti delle donne, non per quelle patinate da copertina, non per quelle eroine di cartone che ci propina l'informazione, ma di quelle in carne ed ossa che il patriarcato, come il capitalismo, lo vivono sulla propria pelle, giorno dopo giorno. Ci farebbe bene, soprattutto a noi uomini, saperne di più di Stefania e delle altre. Sapere cosa ha pensato Silvia, la giovane ragazza rumena uccisa a bastonate un giorno prima. Si prostituiva e il diciottenne italiano di buona famiglia, ha pensato bene di poterla eliminare, come si fa con una bambola rotta. Sapere delle tante storie nascoste che solo finora non sono esplose in morte e tragedia ma che covano dentro tante stanze e tante famiglie. Ci farebbe bene conoscerle, ci farebbero forse desiderare ancora di più un mondo diverso, per uomini e donne, non per persone ridotte a merce. C'entra qualcosa con la crisi? Si! E in maniera più profonda di quanto, soprattutto noi uomini, spesso, vogliamo e possiamo capire!
Inviato da: aesop50
il 07/04/2012 alle 11:54
Inviato da: matteo.wells
il 13/02/2012 alle 18:12
Inviato da: matteo.wells
il 13/02/2012 alle 18:00
Inviato da: santi1955
il 12/02/2012 alle 06:38
Inviato da: aesop50
il 29/01/2012 alle 12:20