Creato da irisbianco il 07/10/2006

Aisthesis

Il sonno della ragione genera mostri

 

 

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A viso scoperto

Post n°48 pubblicato il 26 Gennaio 2008 da irisbianco

      

                                            Tano D' Amico, 1977


Morire per l idee
Morire per delle idee, l'idea è affascinante
per poco io morivo senza averla mai avuta,
perchè chi ce l'aveva, una folla di gente,
gridando "viva la morte" proprio addosso mi è caduta.
Mi avevano convinto e la mia musa insolente
abiurando i suoi errori, aderì alla loro fede
dicendomi peraltro in separata sede
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta, va bè
ma di morte lenta.
Approfittando di non essere fragilissimi di cuore
andiamo all'altro mondo bighellonando un poco
perchè forzando il passo succede che si muore
per delle idee che non han più corso il giorno dopo.
Ora se c'è una cosa amara, desolante
è quella di capire all'ultimo momento
che l'idea giusta era un'altra, un altro movimento
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta
ma di morte lenta.
Gli apostoli di turno che apprezzano il martirio
lo predicano spesso per novant'anni almeno.
Morire per delle idee sarà il caso di dirlo
è il loro scopo di vivere, non sanno farne a meno.
E sotto ogni bandiera li vediamo superare
il buon matusalemme nella longevità
per conto mio si dicono in tutta intimità
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta, va bè,
ma di morte lenta.
A chi va poi cercando verità meno fittizie
ogni tipo di setta offre moventi originali
e la scelta è imbarazzante per le vittime novizie
morire per delle idee è molto bello ma per quali
E il vecchio che si porta già i fiori sulla tomba
vedendole venire dietro il grande stendardo
pensa "speriamo bene che arrivino in ritardo"
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta, va bè,
ma di morte lenta.
E voi gli sputafuoco, e voi i nuovi santi
crepate pure per primi noi vi cediamo il passo
però per gentilezza lasciate vivere gli altri
la vita è grosso modo il loro unico lusso
tanto più che la carogna è già abbastanza attenta
non c'è nessun bisogno di reggerle la falce
basta con le garrote in nome della pace
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta,
ma di morte lenta.
F. De André

Per non tornare indietro,
per camminare a viso scoperto
per il coraggio delle proprie idee
per  chi vuole la riforma  elettorale,
sì...ma poi, per piacere,
andate tutti a casa
Mi dispiace la politica non fa per voi.





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Commenti al Post:
bruttoanatroccolo06
bruttoanatroccolo06 il 27/01/08 alle 12:39 via WEB
Il fallimento di una intera classe politico, credo sia convinzione molto più diffusa nella gente di quanto si pensi. Un popolo ha bocciato i suoi governanti, e credo che tra poco verranno licenziati, almeno lo spero. Cara Iris ripartiamo dai movimenti... Buona domenica...:)
 
 
irisbianco
irisbianco il 27/01/08 alle 14:47 via WEB
Semplicemente dico ai partiti, cambiate persone,portate gente nuova,spingete sui giovani..percorrete strade nuove...ma mi sa che non ci sentono...
 
col_corpo_capisco
col_corpo_capisco il 27/01/08 alle 13:42 via WEB
de andrè è un mio grande amore...un bacione
 
 
irisbianco
irisbianco il 27/01/08 alle 14:48 via WEB
anche uno dei miei...kiss
 
principessapersiana
principessapersiana il 28/01/08 alle 17:23 via WEB
La Politca degli ideali, del servizio, della voglia di fare, della coscienza, dell'onestà, ... non è per nessuno più. Ormai da diversi anni viene considerata un'Azienda privata per gli affari personali... tutti sputafuoco* Un abbraccio*
 
helena751975
helena751975 il 30/01/08 alle 19:28 via WEB
Ciao Iris...ti lascio un abbraccio e ti auguro una buona serata...;-)!! H.!!
 
vhagos
vhagos il 30/01/08 alle 21:51 via WEB
mi associo alle affermazioni della mia sorellina principessa..ormai il termine politica non è piu sinonimo di impegno sociale,rettitudine rigore morale..ma ad personam lex e pecunia..io sinceramente avrei postato la domenica delle salme fotografa perfettamente il clima..il ministro dei temporali in un tripudio di tromboni auspicava democrazia con la tovaglia sulle mani e le mani sui coglioni voglio vivere in una città dove all’ora dell’aperitivo non ci siano spargimenti di sangue o di detersivo a tarda sera io e il mio illustre cugino De Andrade eravamo gli ultimi cittadini liberi di questa famosa città civile perché avevamo un cannone nel cortile La domenica delle salme nessuno si fece male tutti a seguire il feretro del defunto ideale la domenica delle salme si sentiva cantare quant’è bella giovinezza non vogliamo più invecchiare buona serata
 
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