Irradiazioni

..sono d'accordo con l'idea che il cristianesimo è 'all’inizio in quanto religione vera perché vera filosofia': al di là delle implicazioni ideologiche e politiche che scaturiscono in un dato periodo storico la religione è in evoluzione, seppure sia essenzialmente conservazione della tradizione, anche perchè la perpetuazione dei valori non potrebbe avvenire senza tenere presente l'evoluzione della società. Il suo punto d'inizio consiste proprio nel porre l'attenzione sempre nel tradizionale confronto tra Dio e l'individuo inteso come figlio di Dio. La difficoltà di conciliare il dualismo conservazione - rinnovamento, è poi il punto più controverso della Chiesa e la capacità di confrontarsi con la società viene deciso dall'orientameno del Papa in carica. Tuttavia io non sono per la contestazione assoluta del modo di gestire il Cristianesimo nel mondo ma per la comprensione dei principi assoluti di questa religione: è chiaro che come 'movimento politico' implica delle conseguenze sociali che possono essere condivise o meno, ma l'elemento che dovrebbe unire i cristiani è la condivisione degli ideali e delprogetto da perseguire. Il problema è complesso da cui scaturiscono altre discussioni a catena....la filosofia che è insita nella religione (come in tutte le altre ideologie) non può essere fine a se stessa, cioò puro espediente intuitivo e teorico, ma funzionale all'esistenza dell'individuo umano!!

Le risposte non devono spaventare no, e neanche possibilmente lasciare indifferenti dovrebbero essere "sentite" e naturalmente seguite. Diamo il seguito quando operiamo un cambiamento interiore e quello esteriore è ciò che ne consegue.(Auspicabile)

Il libro mette in evidenza come il vero valore del Cristianesimo non stia nella mitologia biblica ma nel suo contenuto filosofico, ossia nell'affermazione che Dio, non un Ente, ma Spirito. Questa idea il Cristianesimo l'ha presa dalla filosofia greca ed, in particolare, da Plotino e l'ha fatta sua, anche se si è portato dietro, per la sua origine ebraica, tutto l'apparato mitologico dell'Antico Testamento. L'Autore insiste per separare questa matrice schiettamente filosofica dalla visione antropomorfica di Dio propria dell'Antico Testamento.

è un pò che leggo il mio blog ma ti ritrovo sempre... menomale! ;-)