[Sardegna, 17 Agosto]
Sono nel posto che in assoluto amo di più.
Il posto che mi ha visto crescere, piangere, ridere.
Ha visto il mio primo bagno nell'acqua alta, la mia prima caduta dalla bicicletta, le mie prime cotte, le mie prime uscite la sera.
Questa casa è cambiata molto negli anni.
Gli armadi, le porte, le tende, i colori.
E io sono cambiata con lei.
Sono diventata più solida, più forte, più grande, più colorata, piena di sfaccettature cromatiche di cui questo posto è pieno.
Ho conosciuto molte persone qua, ho avuto il mio primo vero gruppo di amici.
E ho conosciuto anche te.
Te che sei diventata una parte talmente importante della mia vita da farci andare a vivere insieme.
Tu e M. siete la mia seconda famiglia, lo sapete.
Siete quella famiglia che mi aspetta a casa per cena e si preoccupa se non torno e non avverto.
Siete quella famiglia.
La mia famiglia bolognese, come sono solita chiamarvi.
Quella del caffè la mattina e dei film sul divano dopo cena.
Ti ho conosciuta qui.
Eravamo bambine.
Ci facevamo le treccine, ancora non sapevamo come si andava vestite in discoteca e il trucco poi, quello veniva sempre un disastro.
Ero con te, quando hai dato il tuo primo bacio e quando, chiuse in bagno me l'hai raccontato.
Eravamo insieme le notti passate a tirare l'alba chiacchierando, a vedere le stelle cadenti e a esprimere i nostri primi desideri.
Ero con te, quando piangevi perchè la vita non ti stava dando quello che volevi, quando ti mancava la tua famiglia e non potevi vederla fino a natale.
Eravamo insieme, a sognare la vita da universitarie in quella che sarebbe diventata la nostra casa.
E ora eccoci.
Stiamo per iniziare il nostro terzo anno di vita insieme.
Sei la mia coinquilina, nonostante tutto.
Nonostante tu abbia avuto quello che volevi e ti sia allontanata da tutti, anche da me, nonostante tu abbia preferito lui a tutti noi.
Oggi sei partita.
Sei venuta a salutare tutti, anche me, anche se tra meno di quindici giorni ci rivediamo.
Ci siamo lasciate per ultime con i saluti, io e te.
[L'abbiamo sempre fatto].
Ci siamo scambiate un bacio sulla guancia.
Poi tu mi hai trattenuta, mi hai stretta, mi hai abbracciata, forte, fortissimo.
Come se in quell'abbraccio ci avessi voluto mettere tutto quello che non ci siamo dette quest'anno.
Come se avessi voluto raccontarmi tutto, facendomi capire che [forse], non è cambiato niente.
Forse tu sei ancora lì.
Sei ancora una delle persone che mi capisce meglio.
Quella che mi scriveva quando eravamo lontane, quella che mi conosolava quando pensavo a lui, quella che mi ha visto felice per un inizio di qualcosa e triste per la stessa solita fine.
Sei quella che c'è sempre stata, ventiquattro ore su ventiquattro, quando avevo bisogno.
Il mio distributore automatico di consigli.
Sei quella che mi ha fatto tante, troppe volte, parlare, sfogare, ragionare e riflettere.
Tu troppo razionale, io forse troppo impulsiva.
No, forse non sei solo la mia coinquilina.
Forse sei tu.
Sono io.
Nonostante tutto, siamo ancora [Noi].
[Ti adoro, Nonostante tutto]
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