Every Seconds Counts

.Fear.

"Ci sono delle cose dalle quali non si sfugge, e altre che semplicemente non si vogliono sapere..."

Come ad esempio se sei sparito per non tornare più, questa volta.
Se ti sei stancato di questo nostro maledetto modo di stuzzicarci.
Se non hai più voglia di me.

E' che io lo so, di essere codarda.
Di avere sempre avuto paura.
Di lasciarmi andare.
Di viverci.
Di chiamarti.

.Un.Anno.

[8.12.07 - 8.12.08]

Un anno.
Eì già passato un anno.
Dalla nostra prima uscita.
Dal nostro primo bacio.
Da quel finestrino appannato nel parcheggio.
Dalla prima volta che mi hai detto che non sapevi proprio come fare.
Con me.

E io?
Io come devo fare con te?
Con le tue sparizioni, le tue frecciate, i tuoi "vedi tu".

.E.Ligabue.Mi.Parla.Di.Te.

Compio ventun anni.
Tra cinque giorni.
Tra cinque giorni compio ventun anni e non ti ho qui a condividerli.

Non ti ho qui, e non so se ti voglio avere.
Non so se ti riuscirò ad avere.
Non so se ti posso avere.
Non so se tu mi vuoi avere.

E' tutto questo [non] che mi distrugge.

Odio non sapere cosa vuoi.
Odio ancora di più non sapere quello che voglio io.
Da te.
Con te.

Dimmi qualcosa.
Fai qualcosa.
Rendimi tutto più facile.

'Che è sempre così difficile decidere da soli.

[Niente paura ci pensa la vita mi han detto così...]
E ascolto Ligabue.
E penso a te.

.Domande.Io.E.Te.

Avrei tantissime domande da farti.
Tutte domande senza risposta.

Già, noi non parliamo mai.

Come ti chiami di cognome?
Qual è il tuo colore preferito?
Perchè non vivi con i tuoi genitori?
Come lo bevi il caffè? Il mio è macchiato freddo con un cucchiaino di zucchero, il tuo?
Sai, è importante come si prende il caffè, è sintomo di intimità.
Perchè non sei più dolce come quella prima sera?
Ma davvero hai voglia di vedermi?
E allora perchè non mi chiedi mai niente, perchè non vuoi sapere niente di me?

E potrei continuare.
Perchè ho la testa riempita da un anno di domande.
Un anno.
E' già un anno che ci vediamo.
Giusto una volta al mese.
Perchè non riusciamo ad andare d'accordo, per troppo tempo.
Perchè non riusciamo nemmeno a lasciarci andare via, per troppo tempo.

Come devo fare con te.
Con me e con te.
Con noi.

E' che io ho paura di abbattere le mie stupide barriere, certo.
E' che tu però ti dimentichi troppo facilmente di avere voglia di me.

Non ci prenderemo mai, io e te.
Anche se sarebbe bellissimo farlo.
Prenderci e tenerci stretti,
per più di una sera al mese.

E' che non è tempo per noi,
e forse non lo sarà mai.

.Cinquantadue.Giorni.In.Ritardo.

E' che io continuo a sperare in cose che non esistono.
E' che devo smettere, mi faccio solo male.
L'amicizia, l'amore. Qua niente va come deve andare.
O come spererei che andasse.

Non ho scritto niente per te.
Sei partita, hai lasciato l'Italia per andare fuori a studiare.
O a devastarti alle feste, a quanto pare.
Sei mesi lontane, sei lunghissimi mesi.
E ormai sono passati cinquantadue giorni e io solo oggi ho trovato le parole.
Forse proprio ora che non dovrei avere più niente da dire.

Io spero sempre che le cose vadano in un certo modo ma ogni volta, ogni fottutissima volta, succede esattamente il contrario.

Non puoi partire e dimenticarti di noi.
Non puoi.
Non dovevi.
Non tu.

Investire sulle persone non serve a niente e questa è l'ennesima riprova.

Ti farai male, bambina. Ti farai male.