"l'amore è una cosa meravigliosa" diceva frank capra.
"troppo amore ti ucciderà" rispondeva freddy mercury.
la verità?
nel mezzo, se vogliamo riprendere un "discorso amoroso" magistralmente
ragionato da Roland Barthes -
"...ma l'amore non può essere analizzato, circoscritto, mediato, nemmeno
pensato. diventa semplicemente un'altra cosa.
sono giunto alla conclusione che il vero amore _non si prova_ per una
persona.
non ho mai affrontato buddhismi e filosofie varie, ma credo che quello
che provo a spiegare sia qualcosa di simile a ciò che viene tematizzato
in quelle sedi.
voglio dire che l'amore può esistere solo con l'annullamento di sè
stessi, con il disinteressamento totale di quello che può venirci in
cambio, con la vibrazione profonda che ci fonde direttamente nell'ambito
in cui ci troviamo, credo anche sia una cosa profondamente legata alla
natura, e alla naturalità degli eventi, dei suoni e delle visioni.
non credo sia possibile amare una persona. _non in questo modo.
_il motivo è semplice. l'uomo, e quindi il rapporto fra persone, è oggi
quanto più lontano si possa immaginare dalla natura intima delll'amore
stesso.
fondiamo da subito una relazione sul possesso, sul pensiero viziato,
sulla propo/impo-sizione di noi stessi, magari anche non accorgendocene.
il post-moderno non aiuta, anzi. i messaggi che arrivano da ovunque sono
talmente tanti, compulsivi, necessari di reazione che è fisiologicamente
impossibile iniziare a pensare un rapporto con gli altri diverso. da
subito.
contemporaneamente siamo molto attrezzati per la guerra - ed appare
evidente quanto le guerre nel mondo non siano altro che una grottesca e
tragica rappresentazione dell'incapacità dell'uomo singolo di
rapportarsi all'altro in modo naturalmente pacifico - anzi, la cerchiamo
spesso.
ultimamente mi è capitato di sentirne la mancanza, così mi sono andato a
cercare alcuni pretesti per fare guerra a certe persone, alle quali ero
molto legato.
non è finita bene.
poi rivedendo il tutto, mi sono accorto che anche qui, erano delle
persone con le quali la parola "amore" veniva spesso usata, in realtà
per indicare qualche cosa che non c'entrava molto con l'amore stesso.
e allora?
il problema, se così si deve chiamare, è che contemporaneamente l'uomo
ha continuamente bisogno di amore, o di quello che egli crede lo sia.
lo andiamo a cercare, ne attribuiamo il significato ad avvenimenti che
in realtà non lo includono. l'interessamento. il corteggiamento. il
sesso. la gelosia. tutte, almeno in parte, espressioni in qualche modo
"interessate". che abbisognano di una risposta adeguata (e
possibilmente, ricambiante) pena l'affievolimento del sentimento che noi
chiamiamo "amore".
ed è qui la radice, il succo, il nucleo della cosa: non siamo in grado
di amare, perchè l'amore parte dalla solitudine profonda, non quella
illusoria e "cercata" (sto da solo, così: 1) mi piango addosso 2)
qualcuno si accorge del mio dolore 3) evito il contatto con persone che
non mi meritano), ma quella che prevede la vera disposizione d'animo
verso la vita, l'accettazione di noi e di quello che c'è fuori.
non capirlo significa entrare immediatamente nella scomoda, ma ormai
perfettamente calzante, del gatto che si morde la coda..."
Grazie A.
Inviato da: Tyler_Darden79
il 02/08/2011 alle 14:49
Inviato da: l.e0
il 02/08/2010 alle 19:10
Inviato da: DionisaVime
il 31/05/2010 alle 00:06
Inviato da: Tyler_Darden79
il 27/05/2010 alle 11:11
Inviato da: aramis1943
il 02/11/2009 alle 16:12