“INNOVATION OF ITALY”, un Festival Italiano a Dubai settembre 27, 2021

Post n°42 pubblicato il 29 Settembre 2021 da eurofestivaldelgusto

 

 

 

Dal 27 al 31 Gennaio 2022, parallelamente all’Expo, si svolgerà al World Trade Center di Dubai “Innovation of Italy”, un Festival dell’Italia e dei suoi prodotti di qualità.

L’ evento non è alternativa all’Esposizione ufficiale, ma la integra perfettamente, avendo caratteristiche completamente differenti: mentre l’una è istituzionale, l’altra un vero spettacolo, che darà ai visitatori, non solo la possibilità di conoscere lo spirito dell’Italia, ma anche di degustarne la meravigliosa cucina e di apprezzare i prodotti degli artigiani italiani, non meno che quelli dell’industria che nascono dalla stessa creatività.

 

 

 

 

Il World Trade Center di Dubai

La manifestazione avrà due momenti distinti: alla mattina vi saranno gli incontri “one to one” tra gli espositori ed i buyers che saranno invitati dagli organizzatori, mentre al pomeriggio avverranno le visite agli stand del pubblico (ad entrata gratuita), e si alterneranno sfilate di moda, dimostrazioni di artigiani, degustazioni di specialità alimentari, conferenze ecc.

Un aspetto commerciale, dunque, ma anche spettacolare e tale da far conoscere approfonditamente, sia pure in poco tempo, lo spirito creativo italiano.

Gli organizzatori hanno proposto prezzi particolarmente economici (che per di più comprendono una serie di servizi: dal soggiorno di una settimana in hotel per ogni partecipante, ai trasporti da e per l’aeroporto ed il WTC, la logistica e trasporti delle merci, l’ assistenza in dogana e perfino una sim card emiratina per ogni partecipante.

Ciò nell’intento di offrire la possibilità di partecipazione, non solo alla grande industria, ma anche alla piccola e media, che rappresentano l’asse portante della nostra produzione.

Ci auguriamo dunque che questo evento possa rappresentare un importante contributo alla ripresa economica dell’Italia.

Gianluigi Pagano

 
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La storia de l'Altratavola al quarto incontro di informazione a Montebelluna- Germania,Toscana e Veneto a confronto

Post n°41 pubblicato il 26 Maggio 2021 da eurofestivaldelgusto

 Il quarto incontro di informazione di Borghi d'Europa a Montebelluna,presso il ristorante IppoBiciGrill, ha affrontato i temi della storia della Associazione l'Altratavola.

Nel 1989 Renzo Lupatin, padovano doc, fondava l'Associazione l'Altratavola

sotto il Patrocinio della rivista l'Etichetta, diretta da Luigi Veronelli.

Lupatin seguiva le iniziative speciali della rivista nelle province di Rovigo e Padova, una

passione che gli derivava da un lungo impegno politico-amministrativo nella comunità

padovana.

L'incontro con il giornalista Bruno Sganga, coordinatore delle iniziative editoriali di Luigi

Veronelli, aveva portato alla nascita del sodalizio e alla creazione di un percorso che

porterà a Borghi d'Europa.

L'Associazione l'Altratavola era nata per iniziativa di un gruppo di imprenditori e giornalisti del settore agro-alimentare,provenienti dal Piemonte, dal Friuli Venezia Giulia e dal Veneto.

L'Associazione ha sempre voluto collegare i diversi protagonisti della filiera ,in una sorta di

'triangolarità' originaria : produttori, operatori del mondo dell'informazione e della comunicazione,operatori commerciali (siano essi ristoratori, osti, enotecai,esercenti, macellai,gastronomi, ecc.).

Lo scopo : sviluppare iniziative di orientamento alimentare dei consumatori mediante campagne di informazione 'mirate' nelle comunità locali e creare una alleanza dei produttori e degli operatori commerciali onesti,capace di valorizzare il Made in Italy a Tavola.

Il Movimento aveva sempre esplicitato nel suo percorso storico,una sorta di riferimento 'ideale' alle battaglie che il giornalista enogastronomo Luigi Veronelli aveva condotto in difesa della qualità.

 

 

 

 

Così, dopo l'intervento di Renzo Lupatin, la parola è passata ai piatti di chef Accio del ristorante IppoBiciGrill che ha proposto (grazie al suggerimento di Bioemozioni,Erboristeria e Alimenti biologici di Montebelluna), le pappardelle integrali bio di Sapori di Sole (Toscana) ; i wurstel Alnatura (dall'Assia, Germania), di manzo e di pollo, in versione rigorosamente bio, con patate e una focaccia interpretata con le farine del Molino Filippi di Isola Vicentina ; il pane della Panetteria Pandolfo di Montebelluna.

Ha accompagnato il convivio il Pinot Grigio (DOC delle Venezie) CANEVETTE,Vino Spumante Brut, dell'azienda ONGARESCA di Costabissara (Vi).

“ Una vera scoperta – ha commentato Renzo Lupatin-in uno dei territori meno conosciuti per la produzione enoica della provincia di Vicenza. Il brut rivela subito le proprie qualità di finezza e persistenza, risultando rotondo ed armonico, nel suo piacevole e progressivo sviluppo carbonico”.

 

 
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RACCONTI DI-VINI: L’AZIENDA AGRICOLA ALBERTO MARSETTI DI SONDRIO

Post n°40 pubblicato il 16 Marzo 2020 da eurofestivaldelgusto

La Redazione della Testata Giornalistica Borghi d’Europa è sempre molto attiva nel comunicare le eccellenze vitivinicole italiane e non, spesso visitando di persona i territori vocati o partecipando a rassegne ed eventi dove tali eccellenze sono protagoniste.
Tra i terroir più cari a Borghi d’Europa c’è la Valtellina, con la sua viticoltura eroica, rappresentata ottimamente dai grandissimi rossi di Nebbiolo Chiavennasca,ognuno con un’impronta caratteristica della sottozona di appartenenza (Inferno, Sassella, Grumello, Valgella e Maroggia).
In questo inizio 2020, la Valtellina è stata riconfermata da Borghi d’Europa nei progetti d’informazione “Milano Vetrina del Gusto” e “Terre di Confine” e raccontata a convivio attraverso i vini d’autore dell’Azienda Agricola Alberto Marsetti di Sondrio, come in occasione dell’incontro giornalistico tenutosi a fine gennaio all’Osteria della Stazione l’Originale a Milano.
Parliamo di una cantina a conduzione familiare, situata nella sottozona vinicola Grumello Docg, che conta circa 9 ettari, dislocati alla porte di Sondrio. L’uva Nebbiolo viene valorizzata alla grande, grazie all’esposizione al sole particolarmente favorevole e alla composizione del terreno prevalentemente sabbio-limoso.
Le etichette di NEBBIOLO Chiavennsca di Alberto Marsetti sono 4: il Rosso di Valtellina Docg, fresco e a volte erroneamente definito il vino basico, il Valtellina Superiore Grumello Docg, piacevole e allo stesso tempo deciso, il Valtellina Superiore Docg Le Prudenze, vino di carattere e molto armonico, ed infine lo Sforzato di Valtellina Docg, rosso ottenuto da uve Nebbiolo lasciate appassire, che conferiscono una certa regalità ed intensità al vino.
I giornalisti e comunicatori di Borghi d’Europa e dell’Associazione l’Altratavola continueranno a lavorare alacremente per far sì che la cultura del vino valtellinese venga compresa e diffusa in maniera globale.

 
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Miele e formaggi marchigiani: protagonisti d’eccellenza Segreti e pregi di un abbinamento sano e genuino

Post n°39 pubblicato il 21 Ottobre 2015 da eurofestivaldelgusto

 

Uno dei prodotti più diffusi e radicati nella Regione Marche è senza dubbio il miele. Le Marche sono sempre state all’avanguardia nell’apicoltura tanto che già alla fine dell’ottocento, il prof. Alessandro Chiappetti realizzava l’arnia “di tipo marchigiano” che consentiva, con misure standard di nido e melario, di eseguire interventi di manutenzione e di allevamento con maggiore facilità rispetto al passato.

La Regione ha quindi valorizzato questa produzione con attività di ricerca che si sono focalizzate principalmente sullo studio dei mieli marchigiani ed hanno portato negli anni ad importanti risultati ai fini della caratterizzazione, valorizzazione e promozione delle produzioni locali, soprattutto con l’analisi sensoriale quale mezzo fondamentale per la valutazione del prodotto.

Le iniziative svolte sono tese a fornire sia un supporto tecnico scientifico per gli apicoltori e per coloro che operano nel settore alimentare, sia come utile strumento promozionale di collegamento tra il mondo produttivo ed i consumatori.

Non da ultima, l’interessante presentazione del settore apistico marchigiano, realizzata presso lo showroom Elica di Milano, nel contesto degli appuntamenti dei Giovedì del Gusto.

Una carrellata sulle varie tipologie di mieli, sulle loro caratteristiche organolettiche, sulle peculiarità del gusto, dell’aroma, del colore identificativo di zone di produzione e combinazioni di piante, ha portato il pubblico presente alla scoperta di tipologie di miele poco conosciute: miele di coriandolo, miele di girasole, miele di erba medica, miele di sulla, miele di erba strega, miele di melata…..

Ognuna con caratteristiche diverse e varie possibilità di abbinamento in cucina per scoprire sapori ancora sconosciuti.

 
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DALLA TRADIZIONE IL FUTURO. Alla scoperta della Biodiversità agraria con gli Agricoltori Custodi

Post n°38 pubblicato il 14 Ottobre 2015 da eurofestivaldelgusto

Una decina di Agricoltori Custodi si sono dati appuntamento a Milano, presso lo Show room Elica, in occasione de “I giovedì del gusto”, organizzati in concomitanza di Expo 2015. Tema della serata la Biodiversità e le colture che evocano antichi sapori e forti memorie.

Abbiamo quindi scoperto che i capperi non sono solo “siciliani”: il “cappero rupestre di Borgo Cisterna”, coltivato nella zona di Macerata Feltria, della specie Capparis Rupestris (comunemente conosciuta come cappero spinoso) è stato ritrovato sui muri di un antico Borgo marchigiano. Grazie alle cure dell’agricoltore, la produzione si è diffusa, fino a rappresentare l’ingrediente principale di numerose ricette e conservazioni.

Abbiamo potuto assaporare la famosa zuppa di Cicerchia, legume coltivato, con tecniche a basso impatto ambientale, nel Territorio di Serra de’ Conti, sulle colline del Verdicchio.

Non è mancata la polenta, cucinata con mais ottofile. La polenta, infatti, era l’alimento principale della popolazione marchigiana e si consumava almeno una volta al giorno. Il mais ottofile di Roccacontrada è una varietà locale di mais, tipica delle Marche e recuperata nei dintorni di Arcevia. La riscoperta del mais ottofile di Roccacontrada è avvenuta grazie a qualche piccola coltivazione familiare ancora presente sul territorio ed è collegata alla vicinanza del mulino ad acqua sul fiume Misa, ove la farina viene macinata a pietra.

 

Altra curiosità, conosciuta in questo appuntamento è stato l’Anice verde di Castignano, il suo nome deriva dalla voce latina “anisum”. La coltivazione dell’Anice a Castignano risale alla metà dell’800 e i primi impieghi furono nei liquorifici: chi non conosce la tradizione marchigiana nei liquori a base di anice (Vernelli e Meletti)? Pochi però sanno che è fatta menzione dell’anice nei Trattati di Botanica del 1500 e che nelle Marche alla fine del 1700 l’anice era una spezia di largo consumo, tra le merci più commercializzate.

La fiaschetta del mistrà (liquore all’anice) era inoltre la dotazione dei crociati che partivano per la difesa della Terra Santa.

Queste e tante altre curiosità sono state svelate dagli Agricoltori Custodi marchigiani nel corso dell’incontro che ha comunicato una vera filosofia di vita, curando prodotti evocativi di sapori ormai dimenticati.

 
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