Ivan Piombino su TVC

OSSESSIONATO dalle TETTE

Belle, tondeggianti, a pera, grosse, abbronzate, morbide, lisce, rotonde. Perfette in una coppa di champagne, abbondanti e toste come un muro di cemento. Calde, bollenti, bianche come panna, pulsano e respirano quando toccano altri corpi.
Le voglio sfiorare con i polpastrelli, stringere tra le mani, massaggiare con la cura più adeguata e
stimolante. Le sogno continuamente, senza tregua, ogni istante... cercarle tra le strade e nelle piazze è assai eccitante. Le adoro quando le scopro furtivamente attraverso veli o serrature. Muoio, quando si liberano dei vestiti soffocandomi il cuore. Ossessionato come una bestia ogni volta che le incontro, pazzo per ogni loro movimento ondulatorio e sussultorio. Sono lì che mi cercano, che mi guardano, dentro quelle scollature. Giocano a nascondino, camuffando nel “vedo-non vedo” le loro paure. Le scorgo soffocare in una camicetta, al limite di un’esplosione dentro un audace vestito di seta. Non connetto più difronte a tanta meraviglia, impazzisco come l’eremita che si pente della scelta di vita che ha intrapreso, come il cinghiale che dopo mesi d’astinenza ritrova le sue scrofe nel porcile, come un giovane ragazzino dopo la sua prima sega, come un astemio che ha ingurgitato una quantità spropositata di liquore strega.
Di questa mia mania non mi sono mai pentito, voglio vivere leccandole all’infinito, carcerato in quei reggiseni e corpetti che le avvolgono e proteggono, desideroso ed eccitato di trovarmi in Loro compagnia, su di una spiaggia deserta o in uno sporco sgabuzzino, sopra un letto a baldacchino o difronte ad uno scoppiettante camino, a scuola di danza latino americana o sulla Mole Antoneliana a Torino, nei bagni di una discoteca in collina o sul porto della città di Piombino, non ha importanza… mi basta averle vicino, quanto basta per poterle assaporare, venerare, usare come un dolce e magico guanciale, come un cuscino, usufruendo della loro consistenza. In ottemperanza al mio decreto ministeriale e credo, resto fedele alla mia linea, inchinandomi estasiato dinanzi alla loro strabordante bellezza

by Ivan Piombino

questa "folle" poesia l'ho concepita nel 2003 in un pomeriggio di estrema eccitazione e devozione per questa meravigliosa parte del corpo della donna!!! Grazie DIO per averMi regalato tutto questo...