Creato da Luciylla il 19/07/2007

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Che sia l'ultimo

Post n°105 pubblicato il 06 Dicembre 2007 da Luciylla
 



Buongiorno Mondo...
c'è un'aria insolita questa mattina, oppure sono solo io a sentirmi diversa, come avvolta da qualcosa di non dissimile ad un caldo torpore.
Forse è questa insistente, e a mio avviso prematura, atmosfera Natalizia... che per quanto si cerchi di restarne cinicamente al di fuori, ti assorbe con i suoi profumi, le luci intermittenti, le vetrine e le finestre delle case decorate ed addobbate... E anche se il Natale non è la "mia" festa, anche se da anni ormai è solo un giorno in cui fingere di stare bene in compagnia di persone di cui per tre quarti non me ne importa nulla, sentendomi invece ancora più sola degli altri giorni, è inevitabile farsi avvolgere da questo sentore di serenità. Imposta lo so, fasulla... senza dubbio, ormai è solo businness... eppure... eppure avvolge come una coperta calda.
Difficile poter valutare se tutto questo sia dovuto ad un'inconscia regressione all'infanzia, quando quei pacchetti colorati sotto l'Albero avevano ancora un significato, quando addobbare l'Abete era un impegno ed un compito importante, quando si segnava sul calendario quanto mancava all'ultimo giorno di scuola, e in classe si smetteva di fare lezione per "costruire" il lavorino da portare a casa come regalo ai genitori.
Quante volte mi si sono illuminati gli ogghi scartando quei pacchetti... e altrettante sono rimasta delusa senza avere ancora la malizia e la falsità degli adulti necessaria per mascherarlo quando ciò che vi trovavo all'interno non raggiungeva le aspetative.
E quante volte ho pianto... dovendo dividere queste festività con due famiglie fra cui mi trovavo imprigionata... da una parte mamma, i nonni con cui vivo ancora oggi, casa mia, le mie abitudini, la mia vita.... e dall'altra parte papà, con la casa più bella, la sorellina, quel suo fascino ed il suo essere irraggiungibile che non smetterà mai di farmi sentire una punta di disagio, perchè questa sua prima figlia non la conoscerà mai davvero.
Mi manca davvero tutto questo? Si... mi manca, mi manca l'ingenuità di non comprendere che quei sorrisi e quella festosità che vedevo circondarmi erano solo per non turbare la mia ilarità di bambina, mi manca il profumo dei cappelletti in brodo la sera della Vigilia, e le ore passate il pomeriggio prima a tirare la sfoglia col mattarello assieme alla mia nonna, e la Tombola assieme al nonno ed ai miei cugini aspettando l'ora in cui poter finalmente aprire i regali. Mi manca addormentarmi nel letto vicino a mia madre, assorbendo ad ogni respiro il suo profumo che allora era quanto di più importante e rassicurante potesse esserci... Mi mancano anche le lacrime del giorno dopo, quando veniva a prendermi mio padre, e andare via da casa per una settimana mi sembrava una crudeltà inaudita.. e i Km che sparano Rimini da Sassuolo sembravano non finire mai... le stesse identiche lacrime che poi mi accompagnavano nel mio ritorno a casa quando dovevo salutare papà... che probabilmente non avrei rivisto per almeno 4 o 5 mesi... nemmeno abitassimo ai due capi opposti del mondo...
Non accadrà niente di tutto questo... non accade più da tempo... La sera della Vigilia starò a cena da mia madre e il suo compagno, trascorrendo con loro qualche ora serena prima dell'inevitabile ritorno a casa, dove si consumerà il resto della serata rinchiusa da sola nella mia stanza, imponendomi di non sentire la voce di mia nonna mentre disillusa dalla vita invoca la fine di quest'ultima ed espone a gran voce quanto sia stanca delle feste e della loro inutilità... mentre mio nonno nemmeno la ascolta troppo assorbito dalla televisione e dal suo volume inaudito che risuona in tutta la casa mentre lui afferma di non sentirla.
Per il giorno di Natale non resta che mettersi in viaggio verso Sassuolo, senza più lacrime... arrivare poco prima dell'ora di pranzo sapendo che sarò circondata da una marea di parenti che vedo solo quell'unica volta all'anno... e la cui presenza mi da più fastidio che altro. Restare lì... a farsi esaminare come un'animale da mostra o un'attrazione da circo, come la pecora nera della famiglia, quella che si veste di nero, quella con le borchie... quella che a quasi 30 anni non ha ancora trovato un marito perchè fa solo scelte sbagliate... mentre la cugina che era quella un pò stupida e poco seria da ragazzina, è lì con il marito imbranato e due bambine isteriche e strillanti in braccio... Mio padre, che sembra rimasto un eterno bambino e che ormai non è più quel mito irraggiungibile, ma che mi provoca una stretta al cuore ogni volta che mi abbraccia perchè so bene che non saprà mai chi sono... e mia sorella, la mia bambina... la mia cucciola... che ora convive felicemente con un ragazzo splendido. Ed io che mi chiedo cosa ci faccio lì....
Ogni anno mi ripeto che sarà l'ultimo... e che l'anno dopo sarò io ad organizzare il pranzo di Natale a casa MIA, con il MIO uomo... e magari il mio bambino.. e a casa mia nessuno potrà guardarmi storto per come sono vestita, truccata.. o se avrò le borchie al collo... perchè quella sarà la MIA vita, non sarò un'intrusa fuori posto. E ci saranno solo i miei genitori con i rispettivi compagni, mia sorella e il suo ragazzo... e i genitori di Lui... senza zie invadenti e cugine altezzose. Sarà di nuovo una festa serena... e non un patibolo carico di finzioni. Questo sarà l'ultimo... il prossimo sarà diverso...
Lo so, lo dico tutti gli anni... ma ho bisogno di credere che sarà così...




 
 
 
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