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Piano energetico e rigassificatori

Post n°9 pubblicato il 19 Settembre 2008 da alflex0

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PIANO ENERGIA, TEMPI PIU' BREVI

(pubblicato sul settimanale  " Il Corsivo"  n. 20 del 24 maggio 2008) 

Da quando nel gennaio del 2006 la Russia ha inopinatamente interrotto  la fornitura del gas all’Ucraina e subito dopo l’ha  ridotta all’Italia, la questione “sicurezza energetica” è improvvisamente apparsa in tutta sua reale gravità, in considerazione del fatto che il nostro paese, attraverso i  metanodotti nazionali della Snam Rete Gas Sps, società del gruppo Eni, si approvvigiona di gas da due unici fornitori: Russia ed Algeria. Quello dell’energia è un problema di rilevante e vitale importanza sia per il nostro paese che per tutto il mondo occidentale fortemente dipendente dal petrolio, fonte energetica sempre più costosa ed in via di esaurimento. Si impone quindi il ricorso a fonti energetiche diversificate. Tuttavia, fino a quando non sarà trovata l’alternativa al petrolio attraverso nuove fonti energetiche, ivi compreso il nucleare pulito di terza generazione, sarà opportuno riconsiderare l’utilità che nell’immediato potrebbero offrire i rigassificatori tanto contrastati dalle amministrazioni locali ed invisi agli ecologisti. Molti non sanno cosa sia un impianto di rigassificazione. I terminali di rigassificazione in sostanza hanno la funzione di ricevere gas naturale liquefatto (GNL), importato dai luoghi di produzione attraverso navi gassiere, di stoccarlo temporaneamente in appositi serbatoi e di rigassificarlo per immetterlo poi nelle reti di trasporto che lo porteranno verso i centri di consumo. L’impianto di rigassificazione riporta quindi allo stato gassoso il gas che non può essere trasportato attraverso i gasdotti o perché inesistenti nei luoghi di estrazione o perché troppo distanti. Il gas, subito dopo l’estrazione, viene liquefatto ad una temperatura di 161 gradi centigradi, trasportato con navi, come avviene per il petrolio ed una volta giunto a destinazione, è riportato allo stato gassoso. Anche la città di Brindisi avrebbe potuto beneficiare di un rigassificatore, operativo e funzionante, se non ne fosse ostacolato il complesso iter procedimentale ed autorizzativo già completato. Il terminale di rigassificazione di GNL sarebbe stato collegato all’esistente rete di metanodotti della Snam con grandi benefici sotto il profilo dell’interesse pubblico, in quanto avrebbe consentito l’approvvigionamento dall’estero, a prezzi concorrenziali e non di monopolio ed una più razionale distribuzione dell’energia all’interno del nostro Paese. Svariati sarebbero stati i vantaggi per la popolazione locale in termini di aumento dell’occupazione, l’ampliamento del porto esterno di Brindisi con la costruzione di nuovi moli per l’attracco delle navi gassiere (in numero di 100 all’anno) ed il conseguente  rilancio delle opportunità lavorative nel settore marittimo, commerciale e terziario in genere. A nessun rischio sarebbe esposta la popolazione residente non essendo previsto il trasporto di gas inverso dal metanodotto verso il Terminale, in quanto non è possibile nel terminale di rigassificazione il processo inverso di liquefazione. Tra l’altro, la posa del tratto di metanodotto necessario per il collegamento del rigassificatore alla rete di trasporto nazionale già esistente non comporterebbe alcuna modificazione morfologica del terreno.    E’ pertanto auspicabile che sia le amministrazioni pubbliche locali, che gli ambientalisti modifichino le loro posizioni precostituite e valutino positivamente e favorevolmente la realizzazione di un’opera tanto importante sia a livello nazionale che europeo.

Alflex

 

 

  

 
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Commenti al Post:
abusisessuali
abusisessuali il 21/09/08 alle 20:26 via WEB
Ciao. Ti racconto la mia disavventura: Da più di un anno lavoro a Roma in ospedale. Avevo affittato una stanza ben collegata alla metro. Ma da poco ho capito che non era una comune stanza, perché c'erano telecamere nascoste e gas narcotici. Ho capito che la mia stanza era frequentata anche dai dipendenti del mio ospedale, che si divertivano con me. Mi somministravano anche sostanze stimolanti, sia per via orale che iniettiva sottocute. Ho provato a fare una denuncia, ma mi hanno detto che senza danni fisici la denuncia sarebbe stata archiviata e anzi avrei potuto ricevere anche una querela. Anche perché con le telecamere si sono resi conto della mia scoperta, ed hanno avuto il tempo di eliminare le prove. Perciò ho cambiato casa, mi sono messo in malattia e sto cercando di cambiare sede di lavoro. Spero di riuscirci, anche per dimenticare questa storia. Anche se non posso avere giustizia, credo che questa storia deve essere raccontata, per denunciare cosa succede in questa società, e mettere in guardia altre persone che potrebbero essere vittime di tali abusi.
(Rispondi)
 
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