Se c'erano ancora dubbi, l'1-1 di Salisburgo li ha spazzati via: la Juve è Krasic-dipendente. Senza di lui la squadra annaspa. Al serbo scongelato nell'intervallo, con i bianconeri sotto di un gol, sono bastati 128 secondi per pareggiare i conti. Tutto facile, con lui. Ravviva il gioco, trascina i compagni, si permette anche di sciupare un'occasione d'oro per raddoppiare. "Faso tuto mi", avrebbe potuto dire a fine partita. E invece alla parte di uomo-squadra ha preferito quella di uomo per la squadra: "Sono molto contento per il gol, ma dispiaciuto perché non siamo riusciti a vincere".KRASIC-DIPENDENZA - Il mondo bianconero gira tutto intorno a lui, alle sue reti (3 in campionato, 1 in Coppa), ai suoi assist (almeno una mezza dozzina), alle sue scorribande in attacco. E i tifosi fanno la fila quando il biondo è a disposizione per foto ricordo e autografi speciali, vergati con tanto di autoritratto stilizzato. Solo con lui la squadra gira, si riaccende, si ispira. La creatura di Del Neri pende paurosamente a destra. Se lo zoppo consuma una scarpa più dell'altra, la Juve ara una fascia e lascia l'altra a maggese. Vedere, per credere, l'impianto di gioco recentemente brevettato da Del Neri: l'esterno sinistro in realtà è un centrocampista di contenimento, Marchisio, i (pochi) cross arrivano dalle sovrapposizioni del terzino, ovvero De Ceglie, abile ieri a innescare con un bel traversone il destro vincente di Krasic. L'assetto verrà confermato almeno fino a quando Pepe continuerà a dare prova di evanescenza, come ieri sera in Austria. Stesso discorso per Martinez, ma con qualche attenuante in più perché reduce da infortunio. Ieri sera, chiamato a fare il vice-Krasic, l'uruguaiano non ha retto il colpo, attirandosi le strigliate di Del Neri e Del Piero. Inarrestabile, inamovibile, insostituibile. "Krasic? Non me l'aspettavo così forte - ammette Aquilani -, conoscevo le sue grandi qualità ma non credevo che fosse così devastante. Bene così, ce lo teniamo stretto e speriamo che duri il più a lungo possibile a questi livelli". Krasic leader? "Abbiamo dei leader importanti, anche fuori dal campo - Delneri dixit -, ma Milos è una componente molto utile per il nostro gioco. In questo momento è in splendida forma e crea opportunità importanti per i compagni e per se stesso".
E' sempre più una Juve Krasic-dipendente
Se c'erano ancora dubbi, l'1-1 di Salisburgo li ha spazzati via: la Juve è Krasic-dipendente. Senza di lui la squadra annaspa. Al serbo scongelato nell'intervallo, con i bianconeri sotto di un gol, sono bastati 128 secondi per pareggiare i conti. Tutto facile, con lui. Ravviva il gioco, trascina i compagni, si permette anche di sciupare un'occasione d'oro per raddoppiare. "Faso tuto mi", avrebbe potuto dire a fine partita. E invece alla parte di uomo-squadra ha preferito quella di uomo per la squadra: "Sono molto contento per il gol, ma dispiaciuto perché non siamo riusciti a vincere".KRASIC-DIPENDENZA - Il mondo bianconero gira tutto intorno a lui, alle sue reti (3 in campionato, 1 in Coppa), ai suoi assist (almeno una mezza dozzina), alle sue scorribande in attacco. E i tifosi fanno la fila quando il biondo è a disposizione per foto ricordo e autografi speciali, vergati con tanto di autoritratto stilizzato. Solo con lui la squadra gira, si riaccende, si ispira. La creatura di Del Neri pende paurosamente a destra. Se lo zoppo consuma una scarpa più dell'altra, la Juve ara una fascia e lascia l'altra a maggese. Vedere, per credere, l'impianto di gioco recentemente brevettato da Del Neri: l'esterno sinistro in realtà è un centrocampista di contenimento, Marchisio, i (pochi) cross arrivano dalle sovrapposizioni del terzino, ovvero De Ceglie, abile ieri a innescare con un bel traversone il destro vincente di Krasic. L'assetto verrà confermato almeno fino a quando Pepe continuerà a dare prova di evanescenza, come ieri sera in Austria. Stesso discorso per Martinez, ma con qualche attenuante in più perché reduce da infortunio. Ieri sera, chiamato a fare il vice-Krasic, l'uruguaiano non ha retto il colpo, attirandosi le strigliate di Del Neri e Del Piero. Inarrestabile, inamovibile, insostituibile. "Krasic? Non me l'aspettavo così forte - ammette Aquilani -, conoscevo le sue grandi qualità ma non credevo che fosse così devastante. Bene così, ce lo teniamo stretto e speriamo che duri il più a lungo possibile a questi livelli". Krasic leader? "Abbiamo dei leader importanti, anche fuori dal campo - Delneri dixit -, ma Milos è una componente molto utile per il nostro gioco. In questo momento è in splendida forma e crea opportunità importanti per i compagni e per se stesso".