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Non sono nessuno e ne sono contento :)

Post n°2 pubblicato il 12 Novembre 2013 da Jardella
 

"Non sono nessuna cosa" dice Eckhart Tolle, un mastro spirituale che dopo un periodo di depressione sfociato in un forte attacco d'ansia percepì di non stare più bene con se stesso, finendo per rispondere così alla domanda sorsa spontanea dopo tale esplosione di energia trattenuta: " chi è questo IO che non stà bene con SE? ". A oggi dopo un lungo periodo di girovagaggio la sua risposta alla domanda si dettaglia in modo simile all'impersonalità del buddhismo, che sostiene che uno dei processi umani direttamente scatenanti è l'identificazione con il proprio corpo e con la propria mente e che l'illumazione è proprio il distacco totale da tali attaccamenti. Ebbene Tolle spiega il tutto in modo molto più semplice, dopo aver vagato per 2 anni appollaiato su panchine di un parco, pronuncia una frase che ingloba tutto questo significato in quello che può essere utilizzato anche come un motto o un mantra e si tratta di una vera e propria spiegazione di ciò che è l'uomo: "Siamo uno spazio dove succede tutto" racchiudendo tutte le disquisizioni sul concetto del tutto, della realtà relativa e soggettiva, delle conoscenze psicologiche in merito alla razionalità che non è nientaltro che un filtro della mastodontica gamma di dati che ogni attimo arrivano al cervello tramite sensazioni di realtà fisica (5 sensi) e della realtà psicologica (ricordi, elaborazioni di vecchi dati, insieme a nuovi ovviamente).

Questo è uno dei concetti che più si comprende nel profondo, più ci si toglie quel senso di angoscia esistenziale che abbiamo tutti, che a certi gli impedisce di star bene da soli, o ad altri gli impedisce di star bene in compagnia. Ma serve dedizione in questa sorta di deprogrammazione perchè, come ogni deabitudine che si rispetti basta poco a rinsavire un azione per la quale sensa accorgersene esce fuori questo vecchio meccanismo cristallizzato in risposte automatiche a determinate situazioni, insomma un po come quando cerchi di imparare il lyrics di una canzone in una lingua a te non molto congeniale, dopo aver letto 10 volte il testo il giorno prima, il giorno dopo la canticchi sotto la doccia nel modo precedentemente ricordata, anche se ormai razionalmente compreso :)

Il bello è che però non c'è solo questo concetto in tali culture, perchè l'uomo è un agglomerato di interconnessioni, sono più di 1 e meno di 10, i concetti base per esempio del buddhismo, ma ho notato un filo conduttore in quasi tutte le altre arti orientali ma anche che tale matassa di consapevolezza ti può far iniziare un processo di "liberazione" da quelle problematiche che prima avresti chiamato "vitali" e dopo non potrai che ricordarle che come graziose pippe mentali ;) quindi lo consiglio a tutti, ma non tramite nomi, perchè penso che se ci si sa ascoltare si può trovare la più adatta strada per se che lo possa condurre a "Roma", quindi auguro a tutti un buon viaggio verso se stessi! :D

 
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