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Un blog creato da L_armata_a_cavallo il 08/02/2008

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AVERA NACA SAMMANTI(traduzione di massima)

Post n°10 pubblicato il 19 Maggio 2008 da L_armata_a_cavallo

SESTO PREREQUISITO PER LO SCRIGNO DI BUDDHA 
 
  
 
"Khanti" è il sesto dei Dieci prerequisiti per lo scrigno di Buddha. "Khanti" letteralmente significa "pazienza". Questa pazienza non è la pazienza del debole o quell'indotta dalla debolezza. È il controllo perfetto del temperamento dato dalla cultura corretta della mente basata sulla grande  gentile compassione  verso tutti gli esseri viventi.  
 
Bodhisatva  aderì severamente a questo prerequisito non si arrabbio' con nessuno per per nessun motivo, ma controllo' il suo temperamento in ogni circostanza. Khanti, perciò può essere spiegato meglio come il controllo volontario del temperamento dato dal corretto  addestramento della mente.  
 
La persona virtuosa diviene molto fortunata nel conseguimento della felicità supramundane e non si prodiga  insistentemente per lusso mondano. Colui che intraprende il percorso che conduce alla sua propria libertà, comincia il suo cammino con il  primo passo, praticare la carità. Cominciare da qui. rende tutto piu' facile. In un senso, perciò i Dieci Prerequisiti, sono interdipendenti, l'acquisizione anche di uno solo, provocherà automaticamente il conseguimento degli altri, se la persona non manchera' di  vero spirito,devozione e corretto adempimento.  
 
Quindi la pazienza descritta può essere esercitata solamente dalla persona che ha acquisito Viriya, Khanti è successiva a Viriya nell'ordine di ordine dei Pre-requisiti.  
 
Pazienza è indubbiamente un conseguimento molto nobile, specialmente nei monaci. Noi abbiamo sentito spesso il detto spesso "Patienza e la perseveranza supereranno  le montagne. Essa si comporta come fondamento per la nobiltà, il  riconoscimento e la grandezza."   
 
Qualcuno pensa che generare la malevolenza o l'invidia verso la prosperità di un altro, tende a praticare Khanti impuro.  
 
Il paramita di Khanti dipende dalla equanimità. Colui che pratica khanti vede il piacere ed il dolore o il buono ed il cattivo nello stesso tempo. Egli non è soddisfatto nel vedere qualcuno che è malvoluto da qualcun altro. Perciò, per l'acquisizione di questo prerequisito è necessario per avere una mente propriamente addestrata.  
 
Il nostro Bodhisatva, dopo la continua pratica attraverso  tutto il numero di nascite  arrivò al  Khanti Paramita, più  crudeltà gli era indirizzata, il più la pazienza lo irradiò, come l'albero di legno di sandalo, più  è tagliato e piu' sparge la sua fragranza.  
 
Colui che pratica Khanti sarà benvoluto e sarà rispettato dal saggio; egli supera la  rabbia ed è liberato dai suoi disastrosi risultati. Lui gode, da quel momento  in poi, della pace della mente, di un sonno pacato, di una morte pacata e della felicità eterna.  
 
Ogni Buddha, Pacceka Buddha ed Arahats praticarono questo Khanti come un prerequisito per il conseguimento del loro fine: la libertà di Nibbana. Tutti loro hanno parlato, in un encomio, di un'acquisizione essenziale per il conseguimento della libertà di ogni uomo. Di tutta la ricchezza di cui ci potrebbe  vantare, o di tutte le qualità acquisite per il suo supermundane nulla puo'è  uguagliare la  pazienza. Quindi il Dio ha detto "AVERA NACA SAMMANTI"  ovvero la pazienza supererà tutte le difficoltà e porta la felicità eterna.   
  
 
"Come un bel fiore pieno di colore ma senza la fragranza, cos' sarà infruttosa la parola di chi non pratica" (Khanti) 
Nota:
La traduzione è risultata particolarmente difficoltosa, almeno da non addetto ai lavori.
Spero vivamente di avere comunque segnato una piccola traccia.

 
 
 
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