Creato da Kia25Ra il 19/08/2008

...coincidenze?

sono sempre io, è sempre il mio blog che riapre per la terza volta...

 

 

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 24 Settembre 2008 da Kia25Ra

E nella storia delle mie coincidenze c'è anche questa... il giorno che io partorivo la mia migliore amica faceva un test di gravidanza e scopriva di essere incinta...
Ok, lo stava cercando quel bambino già da qualche mese, ok, il mio parto era imminente visto che ero già in ritardo sulla data presunta di un paio di giorni, ma il caso ha voluto che mi telefonasse qualche ora dopo aver fatto il test per dirmi il risultato, proprio quando stavo andando in ospedale per mettere al mondo mia figlia...

Siamo amiche da tanto di quel tempo che ormai non conto più gli anni, ma non dimenticherò mai il primo giorno di scuola e quel banco libero di fianco a lei... un'altra coincidenza... sì, che mi ha fatto un regalo prezioso per la vita.

E mentre io vivo i primi mesi di mia figlia, lei vive i mesi di attesa... e insieme li viviamo entrambe...

Lei è convinta che sia una femmina... "deve essere una femmina e sarà la migliore amica della tua Francy"... come se potessimo decidere noi, eh?

Io lo auguro davvero a mia figlia, di avere un'amica così... di avere a fianco una persona speciale per la vita... che le tenga la mano nei momenti difficili e che gioisca con lei nei momenti belli.
Che conservi un segreto con cura, che sappia ascoltarla...
Che sappia quando è il momento di tacere... e sappia anche trovare le parole giuste...
Che prenda il posto di fianco a lei nei momenti più importanti... siano un banco di scuola, l'altare di una chiesa, un letto di ospedale, una tomba al cimitero...
Perchè Vanessa mi ha dato tutto questo e molto altro ancora.
Non basta un post... non basta una vita, per esprimere tutto quello che è nel mio cuore per lei.

E se mia figlia avrà un'amica così, sarà la persona più fortunata del mondo, di questo sono certa!

 
 
 

Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 11 Settembre 2008 da Kia25Ra

Era metà febbraio.
L'appuntamento con ginecologo era fissato dal mese precedente, per quella che lui definisce ecografia morfologica, in cui vengono "prese le misure" e controllati gli organi del bambino.
Era metà febbraio e quella mattina si era messo a nevicare di brutto.
Lorenzo perse due ore per sgomberare l'uscita del garage e il pezzo di cortile che conduce alla strada. Andare a piedi era impensabile... potevo scivolare, cadere, stancarmi...
Rimandare?
Sì, sì, anche se già da una settimana dicevo che avevo una sensazione strana e una serie infinita di paranoie in testa.
A quella visita Lorenzo mi avrebbe portato anche in slitta, ma non me l'avrebbe fatta saltare per niente al mondo.
Detto adesso pare anche poco sensato e stupido, ma voi non potete sapere le angosce da gravidanza che avevo! Per me quella mezz'ora della visita era un toccasana... mi ridava coraggio dopo un mese di paure. Sì, in caso di assoluta impossibilità di andare avrei anche rimandato, probabilmente anche Lorenzo avrebbe desistito ad un certo punto... ma un po' di neve in montagna non rientrava certo in quel caso!

Il tragitto per raggiungere l'ambulatorio del ginecologo fu percorso in un tempo relativamente breve rispetto alle condizioni meteo (comunque il doppio del normale) e, considerando l'ora di anticipo con cui partimmo, ci toccò pure aspettare lui (col suo ritardo, perché, ovviamente, non era partito in anticipo come noi).

L'ecografia durò più del solito, proprio per quella serie di verifiche e misurazioni di cui parlavo..
La cosa strana dei miei controlli mensili era che mi si azzerava tutto... tutte le domande, i dubbi, che volevo esporre al medico, sparivano, dimenticati, come se il cervello mi si fosse azzerato.
A me bastava sentire "cresce bene" o un "tutto a posto" e quel battito veloce che controllava ogni volta... quello era la mia serenità.
Anche durante quella visita sentii più volte quelle parole... bimbo sanissimo, preciso preciso con le misure per la sua età gestazionale. Per me era sufficiente, potevo tornare a casa per un altro paio di ore serene, prima dell'arrivo delle nuove paranoie.
E, mentre l'assistente muoveva la sonda sulla mia pancia cercando di "prendere" il cordone ombelicale e stampare anche l'ecodoppler, il medico disse "questa signorina è un po' agitata oggi!"
Lo guardai, mortificata, credendo parlasse di me "scusi" gli dissi...
"Guardi, non credo sia colpa sua se sua figlia non sta ferma un momento, speriamo si calmi dopo la nascita!"

Figlia?


Lui non se n'era reso conto, ma fino ad allora non ci aveva ancora informato sul sesso del nostro bambino... Io non avevo mai chiesto, in effetti, ma non perché non volessi saperlo, perché non chiedevo punto.
"figlia?" chiese Lorenzo

"Sì, vostra figlia... oddio scusate, non lo sapevate che è una femmina?"
Lo guardavamo inebetiti e facevamo no con la testa...
"Non ditemi che siete di quelli che non volevano sapere il sesso prima della nascita, perché io faccio di continuo di queste gaffe... sarà che con la mia curiosità non sarei in grado di resistere senza saperlo!"
E mentre ancora allucinata tranquillizzavo il medico che non aveva fatto nulla di grave, vidi Lorenzo asciugarsi una lacrima... la sua bambina...
Sapevo bene quanto ci tenesse che fosse una femmina e non mi stupii più di tanto nel vederlo commosso.
Io ero così frastornata per la notizia che non avevo ancora messo bene a fuoco, solo dopo, durante il viaggio di ritorno a casa, quando lui mi disse "Visto, la nostra Francesca sta bene, sei più tranquilla ora?" me ne resi conto.
Francesca... a sentire quel nome un brivido mi percorse la schiena...

Fu in quel giorno di neve che inizia a chiamare Francesca quella pancia che iniziava a farsi evidente.

 
 
 

Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 19 Agosto 2008 da Kia25Ra

Rosa...

Rosa... come il colore della mia vita in questo momento
Rosa... come il colore della mia anima in questo momento
Rosa... come gli ultimi mesi della mia vita
Rosa... come il fiocco appeso ancora sulla mia porta
Rosa... come il vestitino che mi ha regalato ieri la mia nipotina
Rosa... come la copertina della culla che ha ricamato mia madre
Rosa...
C'è stato un tempo in cui vedevo nero, anzi ho visto nero a più riprese...
Il nero più nero, risale a novembre di due anni fa...
Davvero non potevo immaginare allora questa felicità... non osavo proprio sperarla...
Che quel nero potesse diventare un colore diverso mi pareva impossibile...
Mesi e mesi di pensieri tristi, di rimpianti, di ripensamenti...
Avevo tanta paura in quei mesi.
Lorenzo mi vuole davvero bene, ma credo che la sua pazienza sia stata messa a dura prova...
Per quanto fosse dura per me me ne sono sempre resa conto.
Io soffrivo, ci stavo male, ma col mio atteggiamento ho fatto soffrire e stare male lui, che non lo meritava.
Lui che con pazienza raccoglieva i cocci che mi lasciavo dietro...
Lui che mi guardava rincorrere il passato senza provare a tirarmi indietro, ma stando seduto in attesa del mio ritorno.
Milioni di volte ho pensato di non meritarmelo... milioni di volte ho ringraziato il cielo di averlo...
Lui era lì, lui restava lì. Lui stava in silenzio mentre gli facevo del male, guardava le mie lacrime scendere e chissà quante ne scendevano silenziose e invisibili dentro di lui.

Chi mi diceva che avevamo corso troppo... chi mi diceva che dovevo solo darmi tempo...

Ed entrambi sbagliavano... non avevamo corso troppo, in cuor mio ho sempre saputo che era lui che volevo, voglio e vorrò... e non dovevo darmi tempo, perché certe ferite non si cancellano, si possono solo accettare e faranno meno male. Ma non è questione di tempo, è solo questione di prenderne coscienza e andare avanti.

Sta di fatto che un giorno di fine novembre, ad un banalissimo controllo di routine dal ginecologo, cui mi ero recata da sola, mi sentii dire "e questo puntino cos'è?" durante l'ecografia alle ovaie.
Non pensai neanche lontanamente a quel che era in realtà, avevo avuto quello che mi sembrava un normalissimo ciclo la settimana precendete... mi preoccupai che fosse qualcosa di brutto.
Poi il ginecologo mi fece sentire quello che assomigliava proprio al battito di un cuore... un battito veloce veloce, un battito che avevo già sentito...
Ero incinta... dalle misure pareva almeno di 9 settimane, dai miei calcoli qualcosa in meno e, fatta una media tra i due, la data presunta fu fissata per il 7 luglio.

Quella sera, con le lacrime agli occhi, mostrai la prima foto della nostra bambina a Lorenzo.
Quella sera si sciolsero le lacrime che da troppo tempo teneva dentro.
Quella sera mi resi conto di quanto tempo mi ero lasciata scorrere dietro senza viverlo.
Quella sera ripresi a vivere. Quella sera ripresi ad amare. Quella sera ripresi a sperare.

Non è stata una gravidanza facile. Nonostante le cose andassero benone ed io stessi benissimo fisicamente, c'era una parte della mia testa che si faceva trascinare dal pessimismo ed aveva paura si potesse ripetere quello che era già successo.
Non servivano ecografie, controlli, parole tranquillizzanti del medico... credo di aver tirato un profondo respiro di sollievo quando la mia piccola si è messa a piangere il giorno che è venuta al mondo.

Ci sarebbero milioni di cose da raccontare della mia gravidanza e, forse, poco alla volta, riuscirò a farlo. Ora non so quanto tempo mi resti prima che il mio angelo si svegli e diventi una iena affamata!

Comunque mia figlia ha deciso di nascere a luglio, non il 7, come indicato sulla cartella della gravidanza, ma due giorni dopo... il 9 luglio 2008, esattamente lo stesso giorno in cui due anni prima io e Lorenzo ci incontrammo... e se penso che nel mese in cui persi suo fratello, scoprii per caso di averla... comincio sul serio a credere che non siano solo coincidenze...

 
 
 

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