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Sacher-tarte: 175 anni di intrigante bontà
Post n°5 pubblicato il 02 Luglio 2007 da ciocc0
Perchè la sacher si chiama SACHER? Contro tutte le leggi, che stabiliscono che il nome di molti manicaretti siano passati alla storia con il nome del sovrano per cui sono stati cucinati, lasciando nell'anominato i cuochi che li hanno preparati, alla famosissima torta austriaca non è successo così. La Sacher viennese preparata alla corte di Metternich nel 1832, prese il nome da un aiutante ai fornelli di sedici anni, Franz Sacher, sfuggendo al protocollo della scala gerarchica. Franz sacher aveva sotituito all'improvviso il cuoco di casa Metternich che si era improvvisamente ammalato. Oggi la famosa sacher-tarte festeggia il 175° compleanno e dal suo primo esemplare oggi il marchio sacher è arrivato a produrre circa 900 torte al giorno toccando punta 3000 nel periodo di Natale. L'unico negozio in Italia si trova a Bolzano oltre a ad altre 4 sedi sparse per l'Austria. Famoso come i valzer di Strauss, il fiume Danubio o il Parco Prater, questo capolavoro viennese di cioccolato viene distribuito in tutto il mondo anche attraverso un sito internet: www.sacher.com Per produrre cotanta bontà vengono utilizzate ogni anno 1 milione e 200mila uova, 37 tonnellate di marmellata di albicocche, 25 di burro, 80 di zucchero, 75 di cioccolato, 30 di farina. La Sacher va conservata a 16-18 gradi e non va messa in frigirifero....è ottima se affiancata a un pò di panna montata....
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PERCHÈ QUESTO TITOLO.....
"Benchè nasciamo con una scatola di cerini dentro di noi, non possiamo accenderla da soli, abbiamo bisogno di ossigeno o dell'aiuto di una candela.
L'ossigeno deve provenire, per esempio, dal fiato della persona amata; la candela può essere un tipo qualsiasi di CIBO, di musica, di amore, di parole di suono che faccia scattare il detonatore che è in noi.
Ogni individuo deve scoprire quali sono i detonatori che lo fanno vivere, poichè è la combustione che si produce quando uno di essi si accende a nutrire di energia l'anima.
Se non scopriamo in tempo quali sono i nostri detonatori, la scatola di cerini si inumidisce e non potremo mai più accendere un solo fiammifero".
(Laura Esquivel)
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