Sono un tifoso del Napoli, mea culpa. E apprezzo sempre chi cerca di andare controcorrente, non per puro e inutile spirito di contraddizione, ma perchè la massa è la coas più manovrabile che ci possa essere, e più è grande, più diventa facile da usare e dirigere a prprio piacimento.
Dopo la partita del Napoli, il presidente De Laurentiis dice che tre settimane di pausa dal campionato sono troppe. I calciatori sono dei professionisti e sono profumatamente pagati non per saltare le feste ("24, 25 e 26 dicembre così come il 1 gennaio sono sacrosanti", dice), ma sicuramente per rinunciare a vacanze, trasferte intercontinentali e simili per riabbracciare la famiglia.
Despota? No, perchè? tutti abbiamo una famiglia ed è giusto rivederla, ma i milioni (SEI ZERI!!!) che guadagnano sono anche per rinunciare ad alcune cose, il business è questo, che lo si voglia o no. E De Laurentiis è un uomo di business, che guadagna tantissimo, ma spende, investe e rischia il suo denaro.
E non venite a dirmi che il riposo ci vuole ogni tanto, perchè un mese e mezzo di vacanza questi signori se lo fanno d'estate, e tutti sanno che nel resto dell'anno per uno sportivo il recupero attivo, cioè l'allenamento di lungo periodo senza competizione, è la cosa migliore che ci possa essere.
Fatto questo doveroso preambolo, ascoltando le parole del presidente del Napoli, mentre annuivo, pensavo: se questi "poveri, sfruttati e massacrati" calciatori, che chiedono aumenti di stipendio (come se il milione o due all'anno non li facesse campare bene per tutta la vita...), pretendono di fare vacanze lunghe, chi glie lo va a raccontare alle persone che il giorno di Natale hanno lavorato? E a quelli che vivono lontano da casa, magari all'estero, e che per tornare dai loro parenti ogni anno o due devono mettersi da parte i soldi ogni mese?
E poi hanno anche il coraggio di dire che non sono tranquilli, non giocano bene per questo o quell'altro problema... E un metalmeccanico incazzato nero perchè è in cassa integrazione da 6 mesi cosa devrebbe dire allora?
Io come tanti altri non ho lavorato solo nei giorni segnati in rosso dal calendario (e mi è andata bene...) e ho uno stipendio da impiegato (mi è andata altrettanto bene coi tempi che corrono...), eppure quando vivevo e lavoravo lontano da casa non ero traumatizzato, me ne facevo una ragione.
Demagogia? Semplicismo? Populismo? Ruffianeria? Superficialità la mia? pensate come vi pare, ma è la realtà
Anche se i primi colpevoli siamo noi, me per primo:
noi che paghiamo dai 15 ai 100 euro per andare allo stadio e magari la partita fa schifo, e poi 30 euro per il teatro li consideriamo eccessivi.
Noi che paghiamo profumatamente Sky, Mediaset Premium e La7 per vedere le partite in tv.
Noi che compriamo i giornali sportivi per leggere quanto ha speso Beckham nei negozi di Via Montenapoleone.
Noi che compriamo la sveglia del Milan, la coperta della Juve o i guanti dell'Inter.
Chi si lamenta sa che spendendo in queste cose si toglie uno sfizio ma incrementa in maniera esponenziale questo mercato perverso???
Inviato da: martinalastrega
il 10/02/2010 alle 18:40
Inviato da: martinalastrega
il 12/01/2010 alle 17:31
Inviato da: Prigionieradime
il 30/09/2009 alle 17:41
Inviato da: pekiO
il 25/03/2009 alle 22:20
Inviato da: pekiO
il 22/03/2009 alle 11:51