Creato da valeriosampierikokin il 05/05/2012
Poesia giapponese

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« Kokin-13-0622Kokin-12-0552 »

Kokin-13-0623

La poesia è di Ono no Komachi 小町 をののこまち, l'argomento è ignoto. Gli autori del Kokinshu pongono questa poesia in sequenza con quella di Narihira, come se ne costituisse la risposta.

見るめなきわか身をうらとしらねはやかれなてあまのあしたゆくくる
みるめなき-わかみをうらと-しらねはや-かれなてあまの-あしたゆくくる

mirume naki / wa ga mi o ura to / shiraneba ya / karenade ama no / ashi tayuku kuru     
      
There is no seaweed / to be gathered in this bay. / Does he not know it / the fisher who comes and comes / until his legs grow weary?
(Traduzione di Helen Craig McCullough, Kokin Wakashû: The First Imperial Anthology of Japanese Poetry, Stanford, CA: Stanford University Press, 1985, 140. Analogo scambio poetico si trova anche nell' Ise monogatari, tradotto da Helen Craig McCullough, Stanford, CA: Stanford University Press, 1968.)

No exchange of glances-a barren beach- / How I hate myself for it! / Doesn’t he realise it, / Heedless of distance, the fisherman, / Coming and going on weary legs?
(Traduzione di Thomas McAuley)

Non ci sono alghe da raccogliere in questa baia. Non lo sa il pescatore che va e viene, fino a quando le sue gambe si stancano?
(Traduzione dall'inglese di Valerio Sampieri)

NOTA (McAuley): Komachi ha realizzato un gioco di parole intorno alla parola "mirume", forma alternativa di "miru" che è un tipo di alga (vedi Manyoshu-02-035, una poesia di Hitomaro alla moglie). Oltre che riferirsi alla pianta, il termine "miru" significa "guardare gli occhi", con riferimento ad un incontro tra amanti, che dovevano essere molto vicini, per vedere nell'oscurità di una vecchia abitazione giapponese gli occhi dell'altro. Perciò, la poesia chiede: "Perché i pescatori continuano ad arrivare in questa spiaggia? Non sanno che qui non cresce mirume?"., ma anche: "Perché il mio amante continua a venire qui, se non c'è la possibilità di un incontro?".

NOTA (di Yumiko Hulvey, già riportata nel precedente post): La poesia ha avuto una funzione vitale nella società Heian (794-1185) perché i waka erano il linguaggio dell'amore. Il rituale di corteggiamento iniziava e finiva con lo scambio di waka: l'amante uomo ardentemente incalza la donna con versi appassionati mentre la donna timidamente respinge le sue avances con una intelligente presenza di spirito. Sebbene gli autori del Kokinshû scelsero di organizzare le seguenti poesie in ordine sequenziale, in realtà i poeti non si scambiarono vicendevolmente questi precisi esempi. Ariwara no Narihira, uno dei cinque Rokkasen descritti da Tsurayuki nella prefazione in kana, era famoso per essere un appassionato poeta ed amatore, la controparte maschile di Komachi. Perciò le poesie d'amore di Narihira e Komachi, ardente desiderio d'amore espresso dall'uomo, controbattuto da un intelligente rifiuto della donna, sono esempi perfetti per illustrare il tipo di componomenti che potevano essere scambiati durante il corteggiamento.

L'introduzione dell'articolo di Yumiko Hulvey, dal quale sono state tratte le note del post, è sul blog Nihon Bungaku.

 
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