ETICA e MORALE

Piromani scorazzano per Milano. Come rimediare alla stupidità...


di Vincenzo Sofo, diversamente padanohttp://www.vincenzosofo.org/Questa notte la zona sud di Milano è stata messa sottosopra da un gruppo di piromani. Prima Col di Lana, poi Ticinese, infine zona Tortona hanno assistito ad un falò di auto e motorini dati alle fiamme. Un fatto non isolato, poichè da tempo anche nella zona di Washington/Misurata si denunciano episodi di vandalismo simili. Gli autori dell’iniziativa?Un tempo si poteva pensare ad un’azione politica, terroristica. Ad una sommossa popolare, un gesto eclatante mirato ad una specifica rivendicazione. Una minaccia in stile delinquenziale. Niente di tutto ciò. Oggi ci tocca parlare di ragazzi annoiati che hanno bisogno di uno sfogo per dare senso ad una serata. Magari meno pericolosi di un mafioso o di un terrorista… ma certamente sintomo di un malessere sociale ben più grave.Se si vuole dare una risposta immediata a questo tipo di fatto bisogna certo invocare una maggior illuminazione delle strade ed una maggior presenza di forze dell’ordine nei quartieri. Perchè un cittadino ha il diritto di passeggiare tranquillamente per la propria città senza correre il rischio di essere aggredito/stuprato/derubato o di ritrovarsi la propria auto “affumincata”. Ma non ci si può limitare a questo, sennò si arriverebbe all’istituzione di uno stato di polizia che certo non aiuta a ricostruire un clima di comunità.La risposta nel lungo termine è la cultura: la sola via per restituire all’uomo la coscienza del proprio ruolo nel mondo, ricreando una scala di valori che funzioni da guida nell’azione dell’individuo dentro la società. La cultura per far riflettere, per pensare. Perchè la conoscenza aiuta a comprendere le alternative che ci troviamo davanti. La conoscenza dà la possibilità di scelta e quindi la libertà. Ma la cultura non è una protezione divina ottenibile con una preghiera. E’ una scelta politica, che dipende da quanto viene favorita e portata tra la gente.I politici solitamente la considerano un surplus, un qualcosa che “non rende” e quindi superfluo. Noi la riportiamo al centro di ogni proposta politica.