ETICA e MORALE

“Dio o Darwin?”


Dalla prefazione dell’on Pietro Cerullo   Promovendo nel febbraio 2003 a Milano, la settimana anit-evoluzionista ha imposto all’attenzione dei mass media, dell’opinione pubblica e del sistema politico italiano il dibattito sull’evoluzionismo, fino ad allora confinato all’interno della comunità scientifica. E ne espone qui, con obbiettività e chiarezza i temi e i termini essenziali, sulla base di fonti autorevoli e copiose delle diverse e contrastanti posizioni; sul merito delle quali noi profani non abbiamo titolo a giudicare. Possiamo, invece, esprimerci sui presupposti e sulle conseguenze, per così dire, logiche, concettuali della contrapposizione fra evoluzionisti e creazionisti. Gli evoluzionisti affermano che la loro teoria è scientifica, pertanto incontestabile. Ma se per scientifico s’intende dimostrato, mancano le prove.Mancano, come ricorda per ultimo, ma non unico, il cardinale Christoph Schonborn, nel recente libro “Schopfung und Evolution”: i missing links, le numerose forme intermedie mancanti tra le specie, che anche dopo oltre centocinquant’anni di intense ricerche semplicemente non esistono; manca la dimostrazione di un’unica forma di evoluzione da una specie all’altra; manca la possibilità, a livello di “teoria dei sistemi”, che un sistema vivente (ad esempio i rettili) mediante innumerevoli mutazioni di minima entità possa essere trasformato in un altro sistema vivente (ad esempio gli uccelli).Perché, allora, tanta rabbiosa reazione del circuito culturale, politico e mediatico italiano, ieri contro gli attori della settimana anti-evoluzionista e dell’allora Ministro Moratti accusati in solido di intenti censori; oggi finanche dell’Assemblea parlamentare del consiglio d’Europa che ha votato a maggioranza un documento per bandire da tutte aule del continente il creazionismo, il cui insegnamento sarebbe niente meno che una minaccia all’integrità dei “diritti umani”?Evidentemente la scienza non c’entra.C’entra, come notato Jhoseph Ratzinger, già nel 2003, quando pubblicò “Fede, Verità; Tolleranza”, che “La teoria evoluzionistica si è andata cristallizzando come la strada per rendere superflua l’ipotesi di DIO”.C’entra che Darwin intendeva favorire con la sua teoria la vittoria scientifica del materialismo. C’entra che Marx ed Engels elessero il Darwinismo a fondamento scientifico del loro ateismo.C’entra che il relativismo etico conseguente giustifica e legittima la svalutazione e l’abiura dell’identità cristiana dell’Europa, nega il fondamento spirituale della vita, la sacralità della persona, il valore della religione. La nostra, dunque, quella di Fratus e mia, e di moltissimi altri, non è battaglia contro la scienza, ma contro “una nuova maschera dell’ideologismo moderno: i devoti dell’ateismo”. Pietro Cerullo Dio o Darwin? Fabrizio Fratus - EdizioniKappa Roma -