PENSIERO NAZIONALE

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             A UN PASSO DALL' IMPOSSIBILE

  COMUNALI: PER UNA MANCIATA DI FIRME NON CI SAREMO

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Sarebbe da scrivere nei libri di scienza della Politica che quando s'impone un'accellerazione agli eventi, inevitabilmente si realizza una selezione nel gruppo politico stesso. Selezione ancora più dura quando l'accellerazione è dovuta al raggiungimento di una sfida tanto più impegnativa.

Eccco allora che i deboli, i falsi, gli incapaci iniziano ad arretrare, a perdere il passo; i venduti e i traditori sono obbligati a uscire allo scoperto.

Se la politica è "una guerra condotta con altri mezzi", allora la politica a ridosso delle elezioni è come un sorta di "Trincea": il debole è smascherato, l'inetto inizia a fuggire, il vile inizia a smarcarsi e a nascondersi, il venduto è messo con le spalle al muro.

Per Noi di Destra la meritocrazia non è ancora sufficente: niente di più bello, e ancora più nobile, e assolutamente più giusto della TRINCEROCRAZIA.

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                 LECCO, DIECI FEBBRAIO 2010

                         AI MARTIRI DELLE FOIBE, AGLI ESULI D'ISTRIA, FIUME, DALMAZIA

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     IN MEMORIA D' UN PATRIOTA: NINO SOMASCA

        CONSIGLIERE COMUNALE MSI-DESTRA NAZIONALE DAL 1952 AL 1981

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Ci sono partiti nell'odierno scenario politico che sanno di durare quanto la breve stella del loro leader, partiti evanescenti, accozzaglie di individui dalle più disparate culture, partiti di plastica ridotti a pietosi comitati d'affari.

E poi ci sono partiti come il nostro, che affondano le loro radici in una cultura e in una storia antica, che hanno dietro di sè un patrimonio ideale e spirituale da difendere. Perchè l'azione amministrativa, pur importante per noi, resta sempre subordinata all'affermazione di una nostra visione del mondo e di una nostra idea di Uomo.

Nino Somasca restò 28 anni in Consiglio Comunale a Lecco. 28 anni che furono passati all'opposizione.

Solo in questo dato nudo e crudo sta la caratura dell'Uomo Nino Somasca, politico di statura etica irragiungibile per gli odierni politicanti nostrani.

Di sconfitta in sconfitta, dai banchi dell'opposizione denunciò con accuse dure e circostanziate lo scempio politico amministrativo delle giunte DC-PSI, rimanendo purtroppo, come sempre accade, inascoltato.

Ma il tempo e la storia gli hanno dato ragione, e questa alla fine è stata la vittoria che cercava. 

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                UNA VIA PER CRAXI A LECCO ?

               AL MASSIMO IL DEPURATORE DEL BIONE

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Se propio il buonismo deve trionfare ad ogni costo.... che un pezzo di Lecco sia anche per Bettino. Un pezzo di città non si nega alla memoria di nessuno... (ovviamente purchè quest'ultimo non abbia militato nella destra italiana...).

Però vogliamo che tutto avvenga in proporzione e in misura equa: tanto più il soggetto ha fatto per la città e per i Lecchesi tanto più prestigioso sarà allora il monumento, la  strada o la Piazza con cui lo ricorderemo.

Nel caso specifico di Craxi abbiamo ravvisato nel depuratore del Bione l'unico spazio adeguato alla caratura del personaggio: esempio di politico dedito alla cura del bene comune, uomo disinteressato, servitore esemplare della Nazione, ma sopratutto... Socialista.

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          LECCO CROLLA IN QUALITA' DELLA VITA

    ENNESIMO SALTO INDIETRO NELLA CLASSIFICA ITALIANA

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L'ultimo lascito della Signora Faggi, defenestrata pochi mesi fa da Palazzo Bovara è stato il peggiore: la città scivola ancora nella classifica dei capoluoghi di provincia con un balzo all'indietro  di 26 posizioni. Siamo ormai  tra il patetico e il ridicolo: su 107 capoluoghi siamo classificati al 74° gradino.  Un risultato umiliante se consideriamo che questa posizione è condivisa con l' acerrima rivale di sempre, ovvero Como. Città da sempre a noi inferiore in termini di qualità  della vita, basti pensare al suo traffico, al suo tessuto industriale in disfacimento e alla mancanza di grandi superfici commerciali nella zona centrale di Como.

Eppure i giornali locali si sono dimenticati di osservare come già il 2008 aveva visto un balzo all'indietro della città, che passava dal 24° posto al 58°. Se la matematica non è un'opinione allora significa che Lecco durante il mandato della Faggi ha perso ben 50 posizioni.

D'altronde i numeri parlano chiaro e l'indagine non lascia scampo: tempo libero (qualcuno ha visto la Sindaca porsi mai il problema?), furti, rapine,omicidi (una volta al mese siamo sul TG5 per fatti di sangue); ambiente e salute (vedere lo stato impietoso dei parchi cittadini e le rilevazioni di monossido), nuove imprese, sopratutto giovanili (pressochè nulle, meglio stare al Frigerio a sbevazzare)...

La nuova  e futura amministrazione dovrà ripartire  proprio da questi temi per dare una netta inversione di rotta, e fare invece dell' amministrazione cittadina una vetrina che sia d'esempio per l'intero Paese.