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DIABOLICITA' DEL LIBERALISMO
Post n°577 pubblicato il 02 Febbraio 2009 da Ledantec
Dobbiamo ancora agl'ineguagliabili Gesuiti un'utile messa a punto sull'incompatibilità tra cattolicesimo allo stato puro, da una parte, e liberaldemocrazia, dall'altra. Si legge nell'articolo "Ateocrazia del liberalismo", comparso su "La Civiltà Cattolica", Serie XV, Vol. I, fasc. 1002 (data 7 febbraio 1892), pag. 641 e segg., in particolare pagg. 646-647: "[...] posto che ogni grado di vero liberalismo racchiude necessariamente un qualche grado di ribellione a Dio, ne segue che logico, ossia ragionevole, è solamente quel liberale, che di passo in passo finisce col negare Dio e con Dio ogni religione. Imperocché, si badi bene a questo dilemma e si consideri: o Dio è Signore assoluto dell'uomo, perché suo Creatore; ed allora l'uomo tutto ed in tutto deve dipendere da lui, come così nitidamente lo ha espresso il Concilio Vaticano, nella prima delle sue dommatiche costituzioni; o l'uomo ha diritto di togliersi, anco in un minimo che, dalla soggezione debita a Dio; ed allora il diritto di Dio cessa di essere supremo ed assoluto; il che è un dire, che Dio non è più Signore dell'uomo, in quanto ne è Creatore; in somma Dio non è più Dio."
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