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L'ERRORE...settimo capitolo

Post n°339 pubblicato il 22 Ottobre 2009 da lastregaliena

Il 20 ottobre era da considerarsi come il fulcro che regge al centro il braccio mobile dell’altalena nei parchi giochi per bambini,giusto la metà …era questa la figura che appariva davanti agli occhi di Gianna come al solito sognante ad occhi aperti.

Il 18 (quindi due giorni prima) era scattato il secondo mese di privazione della sua “luce” …Mario infatti l’aveva stretta a se due mesi fa salutandola con un arrivederci “al più presto possibile”…entrambi ignari che questo non sarebbe successo così tanto presto…

Il 22 (la data odierna) scattata a mezzanotte, segnava la fine del rapporto con Patrik mandato al “paese dei fanciulli” in malo modo da Gianna…lei che aveva sempre perdonato la sua ineducazione,sempre sopportato le sue lune, i suoi umori e i suoi capricci assurdi,in nome dell’affetto che prova per lui ,non ha saputo stavolta tenere a freno il desiderio di stare a sentire almeno una volta la ragione e non il cuore. Marzia dispiaciuta della notizia rilevatale da Gianna nonostante rimproverò l’amica affermando che era stata dura… molto dura, concordava col fatto che lei era una donna d’onore e nonostante schiattasse , morisse e soffriva, il suo primo comandamento restava e resta sempre lo stesso:

RISPETTA GLI ALTRI COME VORRESTI CHE RISPETTASSERO TE !!!

Per mantenere le sue promesse Marzia sapeva bene che l’amica avrebbe fatto l’impossibile perché un giorno le confidò che a causa di una morte inaspettata non potette mantenere una delle tante promesse che puntualmente non rifiuta al prossimo. Da quel momento Gianna giurò che avrebbe sacrificato se stessa pur di non mancare alla parola data.

Il fulcro (giorno 20) si prospettava ,(nonostante il tossico e il veleno della settimana precedente per la decisione definitiva di Gianna riguardante il puntare i piedi a terra con la colla non staccabile … dando sfogo purtroppo al peggio di se…)una giornata di festeggiamenti, la sua bimba entusiasta del regalo per il suo onomastico stillava miele alla mamma esausta di dover sempre e comunque portare lei i pantaloni a casa.

Stanca di dover fare lo slalom da troppo tempo tra indumenti, giocattoli e cibo altamente selezionato ( altro che raccolta differenziata) esempiop tra tutti la stalla dei tre porcellini ,dopo l’ennesimo:” ke te ne fott”…poi sistemiamo..poi vediamo…poi… poi…  poi …,il giorno dopo la visita all’ikea accompagnata dal sognor ironia( Steven aveva persino fatto finta di prendere le misure) Gianna non si perse d’animo,come sempre abbozzò un piano, lo mise in atto e alla vigilia dell’onomastico di sua figlia la ritrovò ferma tornata dalla lezione di danza ancora impaccottata in sciarpa, capellino e guantini col  giubbettino chiuso fino al pomo di adamo e una lingua pensolante a mo’di cane tra fauci aperte in segno di massimo stupore davanti a quello che da tre giorni è il suo mondo segreto mondo che tutti i bambini chi prima chi dopo dovrebbero avere.

Lo sguardo era allargato all’estremo,la gioia trasudava da quelle pupille dilatate all’inverosimile e senza dire una parola ,Gianna tirò dal lato destro dalla culotte testa di moro che sbadatamente dopo un’altra nottata in bianco, la mattina aveva mal abbinato al suo reggiseno nero, il suo samsung omnia i 900 come fosse stata una pistola pronta a sparare fuoco e col tastino laterale in men che non si dica immortalava l’espressione strafelice della sua bambina che la ricompensava di tutta la bruttura e del lato oscuro della “macchinazione” per garantire alla piccola uno spazzietto tutto suo .

Dalla scelta ,dal noleggio del furgone, dall’aiuto per il trasporto e il montaggio e non per ultimo dal raccimolare anche centesimi dalle vendite di ebay ,ultimamente unica entrata delle sue finanze, Gianna si riteneva quasi soddisfatta della sua azione…quasi ,perché non era libera dalla preoccupazione, dall’inutilità della sua persona …ogni istante si sentiva sconfitta ,perdente,lei si identificava come nella bestia del lungometraggio “la Bella e la Bestia” la sua rosa (speranza)ogni giorno si assottigliava ,cadevano i petali ad uno ad uno e lei sentiva sempre più freddo…

Se fosse stata invece la Bella,forse le cose sarebbero state diverse,lei non solo non si sentiva più “pura” da tanto tempo ma si stava scatenando sempre di più l’orticaria al mondo,non viveva bene in mezzo a tanto egoismo e strafottenza,era stata troppe volte buttata a tappeto, colpita nel suo punto debole (il cuore enorme che dicevano avesse) lei si sentiva diversa,strana, aliena…

 

Ma che hai fatto? Ti sei messa a cucinare? Ma avevi nel congelatore queste leccornie? In così poco tempo ,come hai fatto?ma non è che sei una strega?

Proferiva verbo l’imbecille del suocero di Gianna, dopo che per tutta la serata dei festeggiamenti nonostante gli fosse stata offerta una pizza molto buona l’avesse criticata e ora per la cordosità e ora per il pomodoro non cotto bene ed ora per la mozzarella non doc…ovviamente rafforzato e spalleggiato dall’altro illustre signore di mezza età (il papà di Gianna) che chiaro e tondo dopo 600 grammi di margherita affermò che stava digiuno…

Il nervoso prese dalla punta delle unghie dei piedi alla cima dei capelli la cinderella  in questione che sbattendo fuori dalla cucina Steven che suggeriva a quale affettato o intigolo fare al volo che  la faceva innervosire sempre di più, pensò in pochi secondi come non farli più parlare e sogghignava per farli tacere per sempre…poi rinvenuta in se e cacciatai dalla testa orribili pensieri, si mise all’opera!

I sette piatti da portata dopo 15 minuti erano in fila indiana destinati al tavolo principale del soggiorno,il contenuto era  disegnato a stella : su i due lati superiori Gianna adagiò due polpette di carne appena fatte con all’interno una freschissima scamorza,la punta superiore una frittatina  arrichita con prosciutto cotto e parmigiano tagliata a listarelle, il lato destro inferiore una forma di rosa fatto con salmone affumicato tagliato sottile e dal’altra e ultima punta un cerchietto di funghi porcini saltati in padella con aglio e prezzemolo. 

 

Che ne dite le facciamo un’applauso?...a limite del sacro e profano il papà di Gianna soddisfatto alzava il bicchiere di birra di nuovo pieno, clap clap clap

…ma Gianna ancora una volta si assentò mentalmente,la bambina aveva acceso in quel momento la tv e la pubblicità rimarcava il nome ,la marca ,la griffe… del cosmetico del momento.

continua...

 
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