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Post n°41 pubblicato il 30 Maggio 2009 da laveracasa
mannaggia a me che faccio continuamente test su fb... prima o poi uno che mi avrebbe messo in crisi dovevo trovarlo! ecco qui:
■ Spirituale, saggio e profetico. L’Arcano Maggiore XII e’ una delle carte più inquietanti e piene di interrogativi sulla vita e il destino dell’uomo, rappresenta il suo passaggio doloroso sulla terra che non lo risparmierà dalla sofferenza morale o fisica, che lo farà sentire debole di fronte alle prove della vita. Questo Arcano ci dice che l’uomo, qualunque sia la sua condizione incontrerà il dolore. Sarà impotente contro le avversità, inquieto e solo nel suo supplizio, nell’agonia che precederà la morte. ■ L’Appeso e’ raffigurato giovane, perché anche se fosse vecchio la sofferenza, il supplizio, mettono in moto sentimenti dolorosi e vivi che non hanno età. Chi soffre e’ sempre giovane. L’Arcano Maggiore numero XII, in analogia astrologica con il dodicesimo segno zodiacale dei Pesci e’ l’era del Cristianesimo. ■ I significati divinatori di questa carta sono vari e tutti molto inquietanti come la carta stessa: il sacrificio,toccare il fondo del dolore, l’abbandono, l’incapacità di decisione. ■ Quando esce la carta dell’Appeso, la situazione che esso manifesta e’ di grave tormentosa incertezza. Si stanno vivendo o si preparano avvenimenti che capovolgono la vita e costringono a sopportare un periodo molto difficile e pesante. Allegria!!!! |
Post n°40 pubblicato il 29 Maggio 2009 da laveracasa
Ci sono momenti che ce l'ho proprio chiaro davanti agli occhi.... che tra quella che vorrei essere e quella che sono c'è un fossato insuperabile... Lo capisco rispondendo ai test, parlando di me con le persone... Prendo benissimo in giro tutti, con la mia aria serena... Prendo in giro anche me stessa... So che il manuale del perfetto buddista theravada dice di accettare tutto, ma forse è una delle cose più difficili da fare... Perchè per accettare bisogna guardare, e guardando ho l'impressione di essere sopraffatta... Ma lo so, lo so che hanno ragione loro, che l'infelicità viene dal voler ignorare parti di se stessi che continuano ad esistere... e invadono di incubi le notti... ok, allora mi volto, solo un pochetto, solo pochi secondi... quale sarà la bestia più terrificante? il dolore forse? no, è lì piccolo che gratta il vetro come un topino, è solo un piccolo costante disturbo... vedo la preoccupazione, lo sperdimento, la confusione... Enorme, ecco che arriva la paura... ho voglia di scappare... di rifugiarmi fuori all'aperto, tra il verde delle piante e i colori dei fiori... ma no forse no... perchè... è bella questa paura... è gentile, è fatta di attesa, di cura, di dolcezza... è fatta di coccole, tenerezze e condivisione... ha i tratti più belli e terrificanti che abbia mai visto... ha il viso della speranza... |
Post n°39 pubblicato il 05 Maggio 2009 da laveracasa
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Post n°38 pubblicato il 04 Marzo 2009 da laveracasa
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Post n°37 pubblicato il 23 Gennaio 2009 da laveracasa
Chissà perchè quando sto a Venezia mi sento come in una palla di vetro, alienata da qualunque problema o preoccupazione... e poi appena metto piede sul treno di ritorno ricominciano i guai... la verità è che Venezia è magica, e l'amore che proviamo l'una per l'altra è unico! Come si può amare una città? Beh, perchè di città non si tratta... ma di un universo a parte. E quando salgo sul vaporetto e comincia il percorso sull'acqua, entro nella dimensione della lentezza veneziana, la lentezza dei piedi e delle barche. E comincio a rivedere i bellissimi palazzi del Canal Grande, con la loro aria orientale, pieni d'oro e di luce. E se chiudo gli occhi mi sento un pò ondeggiare.... a volte questa sensazione continua anche a terra, tanta vita si spende sulle barche in questa parte di mondo. Le sere più felici della mia vita le ho vissute col bicchiere di prosecco in mano, seduta sul moletto di fronte ad un bacaro, tra un pozzetto e le arcate a punta, con l'odore un pò puzzolente della bassa marea ed i piedi che penzolano nel nulla... E ti pare che puoi fare qualsiasi cosa, finchè i piedi ti reggono... e le gambe acquistano vita propria, diventando un mezzo di trasporto indipendente. Cammini, e cammini... girovagando tra i vicoli storti, perdendoti ma sapendo sempre più o meno dove sei... Non esitono quasi le strade rette, ti trovi come in un labirinto... ma se sei veneziano nell'animo non ti perdi mai veramente... Perchè venezia ti accoglie e ti aiuta a ritrovare la strada... E poi la gente, diversa, burbera, che poi però appena cominci a parlarci diventa aperta e chiaccherona... E qui gli animali vengono considerati quanto le persone.... di più forse. Vedi cani che liberi anticipano i padroni, salutando i negozianti e superando in corsa i turisti... Uomini e cani è come se conversassero, la sera in giro per locali... E poi l'ultimo tragitto sull'acqua prima di partire... Con gli occhi guardo tutto, cercando di registrarmi nella mente le immagini e il dondolio, per poterlo poi ricordare nella tristezza delle auto, dell'aria soffocante, dei clacson e del caos... E so già che non è un addio, non lo sarà mai... Perchè non potrei mai affrontare una vita totalmente senz'aria... La mia è un'esistenza in apnea, in attesa del prossimo respiro veneziano.
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A.P.E. ONLUS
PROVERBIO ZEN
Sitting quietly
doing nothing
spring comes
and the grass grows by itself
Inviato da: pipponzo.dani
il 16/09/2010 alle 12:17
Inviato da: nicoletta976
il 16/09/2010 alle 09:46
Inviato da: laveracasa
il 14/09/2010 alle 21:03
Inviato da: pipponzo.dani
il 08/09/2010 alle 12:24
Inviato da: librodade
il 29/11/2009 alle 22:17