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VIPERA AEMME - SOLO I MATTI NON CONOSCONO LA PAURA

Post n°117 pubblicato il 06 Settembre 2010 da chevipera29
Foto di chevipera29

di Alga Madìa

Squilla il telefono. Oddio, un numero che lei non conosce, che non appartiene a nessuno presente sulla sua rubrica telefonica.  Il sangue le arriva alla testa, passa per la gola in maniera imponente, sembra stia quasi per scoppiare fuori da qualche parte. Come a subire l’effetto contrario alla forza di gravità. Aspetta una risposta, Emma, una risposta importante. Ed ha paura. Un mio caro amico faceva l’inviato di guerra per il Tg1 ed ha smesso di fare quel lavoro, per cui la sua vita era continuamente a rischio, a serio rischio tutti i giorni, un anno circa dopo l’inizio del secondo conflitto in Iraq. Non era certo uno di quei giornalisti che restavano nella hall dell’ albergo a prendere le notizie da internet o ad aspettare il rientro dei colleghi. Un giorno alla mia esclamazione: “Beh, però tu sei un uomo coraggioso, che non ha paura di nulla” lui mi rispose: “Niente di più sbagliato. Solo i matti non hanno paura. La paura è umana, rende vigili, guai se non esistesse”. Così i motivi della paura di noi umani sono i più diversi e nella vita forse capita a tutti di provare un sentimento che  atterrisce, che  manda il cuore a mille pulsazioni al minuto e paralizza le mani. “Sono giorni di attesa e ad ogni telefonata corrisponde un sussulto. Ma noi siamo forti, penso:  “La nostra è una classe – almeno le donne – di persone forti, che nella vita hanno lottato”. E se lei – la vita – è stata benevola, come dire su un tappeto di velluto, è perché ha trovato dall’altra parte chi spesso l’ha sfidata. Chi non ha consentito al destino di prendere il verso che più desiderava. Ma che ne sanno quelli che guardano e giudicano, magari invidiando, perché immaginano che i problemi ce li abbiano solo loro. Che ne sanno di 10 trasferimenti in 10 anni, di come si dedica  una vita ad un amore, che ne sanno che la borsa firmata non è la felicità. Noi, cara Emma, ci possiamo guardare nello specchio senza doverci  rimproverare poi molto. Abbiamo preso dalla vita quello che volevamo, conquistandocelo, anche col sorriso. Ecco, il sorriso. Quello non deve mancare mai. Un periodo buio si combatte anche sorridendo. Quindi, perdona il gioco di parole, forti di questa forza, proseguiamo la battaglia. Il toro per le corna? Se servirà lo prenderemo dove è più vulnerabile e lo renderemo inoffensivo. La paura è umana, ce l’hanno tutti e forse serve – diceva Franco -, noi in più tireremo fuori tutta la grinta, la tenacia che ci vuole per combatterla. E per vincerla.

Chevipera@libero.it

 

 
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