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VIPERA AEMME - "VACCI SOLO, A QUEL PAESE!"

Post n°126 pubblicato il 17 Settembre 2010 da chevipera29
Foto di chevipera29

di Alga Madìa

Ma dove viviamo, continuo  a chiedermi, senza riuscire a darmi pure una risposta. Ci provo. Viviamo in una città in cui molti dei suoi abitanti la vivono come se si trovassero nella giungla, anzi, direi un po’ peggio. In una città già sciatta ed incolta resa ancor più volgare, pure da un punto di vista estetico proprio da chi dovrebbe amarla. Sento proclami, sviolinate d’amore a Latina, chi si propone a risolverle e risolverci tutti i problemi in una volta sola, poi ciascuno, per la propria parte, continua ad offenderla, ad umiliarla, sporcandola e rendendola ancor peggio di come ce la consegnano tutte le mattine coloro che dovrebbero curarne gli spazi, quelli a noi dedicati. Una amministrazione che da tanti anni non se ne prende cura, una popolazione che priva del minimo senso civico, continua quest’opera costante di abbrutimento. Questa mattina per le vie del centro era impossibile passarci in auto. Perché i nostri concittadini quelli di gran lunga più intelligenti e furbi di altri, pensano bene, per non pagare la tassa sul parcheggio, di lasciare la loro vettura in seconda fila, in terza, sulle strisce pedonali, in curva, dove ci sono gli scivoli, sui marciapiede. Tanto i vigili si trovano in tutte le città d’Italia fuorché da noi. Dicono: ma sono pochi! E quei pochi, di grazia, in che città lavorano? Questa mattina sono rimasta sbalordita – ma forse neanche tanto – quando ho visto una signora che usciva tranquillamente col suo macchinone contromano dalla rotonda del Tribunale – quindi ancora pieno centro - e si immetteva su viale dello Statuto. Il tutto con una mano al telefono cellulare e l’altra impegnata nella manovra del volante resa ancor più difficoltosa da una sigaretta fra le dita, che non le consentiva certamente un uso corretto del volante. Qualcuno ha osato suonarle, così, almeno per la soddisfazione, la voglia di reagire ad una … scorrettezza? Quel qualcuno si è “beccato” una alzata di mano come dire: -Vacci solo a quel paese! E la signora con una brusca accelerata ha lasciato libera la strada. Questi siamo e non c’è nessuno, in chilometri di città, che veda, cui ci si possa rivolgere per segnalare non la mano che “ti ci manda” ma la tripla infrazione al codice della strada. In balìa di noi stessi, del nostro desiderio di continuare a vivere in una città arrogante e maleducata, della nostra spavalda supremazia che tale rimane fin quando non troverà – e quando? – qualcuno che sanzioni seriamente tutto questo; con quei pochi, rari, che sanno ancora indignarsi e che, ahiloro, poco possono di fronte a così tanta strafottenza.   

chevipera@libero.it

 

 
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