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LA VIPERA - IL MIO MARE MIGLIORE

Post n°149 pubblicato il 30 Ottobre 2010 da chevipera29
Foto di chevipera29

di Alga Madìa

Mi hanno parlato del mare da sempre. Io lo faccio a mia volta, da sempre. Poi all’improvviso mi scrivono una frase che mi colpisce, mi emoziona ed è al mare che si riferisce. “I quattro sensi, le quattro arti nobili che si fondono unicamente nelle tre dimensioni dell'uomo in una sorta di triangolo figura perfetta. Ecco perché c'è un attimo in cui non si ha bisogno di altro...” In quel preciso attimo non hai bisogno di niente.  Mentre la leggo la mia parte più illuminista mi fa immediatamente reagire. Ma non erano cinque i sensi? Vado avanti, leggo, assaporo le parole, una ad una e la ragione cede il passo all’emozione. Ecco, mi riconosco. Quell’attimo è esattamente quando intorno è silenzio, quando una barca solca la superficie e quasi la sfiora, quando il vento fa da guida e la vela si gonfia leggera, quando le onde si aprono per consentirne il passaggio e si richiudono perfettamente subito dopo trasformandosi in una scia bianca e leggera. Un’emozione che toglie il fiato e che non si può capire se non si è nati sul mare. Se non lo si sente dentro, se non lo si ama e non se conoscono i suoi colori mutevoli, i suoi orizzonti, il rumore delle onde che si infrangono su una riva, su di uno scoglio, il suo inconfondibile odore. La sensazione dei piedi immersi in una passeggiata sul bagnasciuga, quella meravigliosa del corpo immerso completamente nella sua immensità, quando quel blu sembra nero, quando sul suo fondo gli occhi vedono dei paesaggi indescrivibili. Fra poco sarà inverno, ma il mare non chiude, non indossa cappotto, cambia di poco la sua fisionomia e la rilascia modificata, più affascinante che mai.  Il mare di casa mia è sciatto, lasciato al suo destino ed è difficile a volte guardare oltre quando la maleducazione e la sciatteria imperano. Il mio sogno di un mare migliore inizia in campagna elettorale, quando le promesse per una marina migliore fioccano per infrangersi immancabilmente il giorno dopo. Resta il sogno. Ci provo, a volte ci riesco, guardo oltre quel degrado e mi stupisco ancora per tanta bellezza. Solo il mare trova in me la capacità di stupirmi ancora dinnanzi al chiarore di un’alba nuova.

chevipera@libero.it

 

 
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