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« MOBY DICK | Destinazione Francoforte... » |
07 Dicembre 1988 Avevo compiuto da poco venti anni quando mi si presentò l'occasione di lavorare all'estero. Precisamente a Francoforte, in Germania. Lì, un amico di mio padre, che era emigrato da diversi anni, aveva un ristorante nel cuore di Francoforte e mio padre gli chiese se era disposto a farmi lavorare con lui per fare esperienza. Mi ero diplomato due anni prima ed avendo studiato, oltre che l'inglese ed il francese, anche il tedesco, era una buona occasione per fare pratica direttamente suo posto. Così il 07 Dicembre presi il treno!!! Destinazione Milano e poi, da Milano avrei preso il Tiziano, il treno diretto per Franoforte!!! Il viaggio fu stancante, ben 22 ore solo dalla Sicilia a Milano. Ricordo che il treno era pieno di viaggiatori. Chi raggiungeva i parenti emigrati al nord, per le festività, chi era stato giù in Sicilia ed ora ritornava in sede. Insomma, quel giorno in tutte le fermate principali della mia isola, il treno era cirdondato da viaggiatori ed accompagnatori che si salutavano. Alcuni con le lacrime agli occhi, soprattutto madri che accompagnavano i figli alla stazione. In particolare ricordo che a Catania, salì una donna anziana, molto robusta, vestita di nero ed accompagnata da due figli che l'aiutarono a sistemare le numerose valigie. Giusto giusto, aveva prenotato la cuccetta di fronte alla mia!!! Questa donna si apprestava a passare qualche settimana prima delle vacanze natalizie, presso un'altro figlio che viveva a Milano. Aveva con se 4 o 5 valigie. Raccontò che in una di esse aveva inserito tutti i suoi preparati (melenzane, peperoni sott'olio, caponata, e altro) in un altra aveva messo vari chili di salsiccia, salami piccanti ecc. ecc. Si scusò per l'eccessivo spazio che occupavano le valige, ma era tanto che non vedeva il figlio che voleva portagli i sapori di Sicilia fino a Milano . La mamma è sempre la mamma pensai, tra me e me . Arrivati a Messina il treno si divise per entrare nel traghetto. Quanti di voi hanno avuto questa esperienza? Il treno prima entra nel traghetto, poi si sgangiano i primi vagoni, poi esce per cambiare binario, poi rientra nel binario accanto, si divide nuovamente e poi riesce per continuare su altri binari fino a quando il treno non entra tutto nelle stive del traghetto . Sembra una cosa banale, ma vi assicuro che è bello viverla direttamente. Era sera, scesi dal treno per assistere alla traversata dello stretto, direttamente dal ponte della nave. Di sera lo spettacolo è bellissimo. Una volta usciti dal porto di Messina, si può notare lo spettacolo di luci che ti circondano, sia guardando davanti a te, verso Reggio Calabria, sia voltandoti indietro, verso la Sicilia, che stavo lasciando. Attraversato lo stretto, il treno si ricompose per continuare il viaggio. Si fece tardi e preparai la cuccetta. Aiutai la Signora a sistemare le lenzuola d'oro (chi si ricorda lo scandalo delle lenzuola d'oro??) e cioè le classiche lenzuola di carta che ti davano da stendere sulla cucceta. Mi sdraiai per riposare un pò. Ma dormire, naturalmente era impossibile, il rumore delle rotaie dava fastidio, così ad intervalli, scendevo e andavo in corridoio a parlare a bassa voce con altra gente che non dormiva come me. Ognuno raccontava la sua storia. Dove andava, per quale motivo, quando sarebbe ritornato. Storie quasi tutte simili tra loro. Nelle prime ore mattutine, ricordo che il treno aveva già passato Roma e viaggiava spedito verso Firenze, per poi proseguire per Bologna ed infine Milano. Avevo già viaggiato in treno con i miei genitori. A Bologna per esempio, c'èro già stato diverse volte. Mi ero operato agli occhi quando avevo solo quattro anni e ogni tanto ci tornavo per fare delle visite di controllo. Arrivammo a Milano in tarda mattinata. Insieme a me scese una marea di gente. Sembrava uno di quei film girati negli anni '70 che racconta un pezzo di storia italiana. La signora si incontrò con suo figlio e la nuora. La scena fu davvero commovente. Si abbracciarono, si baciarono e ricordo che la signora gridò : FIGGHIU MIU!!! QUANTU TENPU CA NUN TI VIRU!! FATTI VASARE!!! Fu uno spettacolo sentirli parlare in dialetto catanese, lì a Milano, in mezzo ad una folla di persone. Aiutai la signora a passare dal finestrino le numerose valigie, pensando tra me e me, a tutte quelle buone cose da mangiare che aveva portato al figlio. Mi venne improvvisamente fame, così mangiai qualcosa di caldo, prima di salire sul treno per Francoforte. Fine prima parte. Biscottu |
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