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Mie care...

Post n°8 pubblicato il 26 Agosto 2006 da L_Appartenenza
Foto di L_Appartenenza

Vi ho un pò trascurato qui sopra, ma ben sapete i miei impegni, qualcuna ha avuto un attimo di intolleranza a cui sorrido con severa dolcezza. So che il suo era solo desiderio di sentirmi più vicino e lo capisco. D'altra parte per quanto possa desiderare il dono dell'ubiquità pare che non sia ancora disponibile per i Signori    ;-))  . Il 25 è stata una giornata speciale, nulla di particolare se vista da occhi esterni ma davvero speciale, avevo la possibilità di vedere solo per pochi minuti eneide, non ci saremmo potuti parlare, non era sola, lo scenario...una spiaggia ed una temperatura di 28 gradi con un piacevole venticello. Appuntamento alle 17 senza sapere dove di preciso, ma solo un ampio tratto di mare. Lo percorrevo lentamente il con i piedi immersi, al cellulare, con due auricolari che mi isolavano completamente dai rumori esterni, la voce di odissea:- La vedi? E' lei?- Scrutavo attentamente visi, persone sotto gli ombrelloni ma con fare noncurante, volevo evitare che vedendomi potesse trasalire sentendo il mio sguardo su di se e non le era dato di poterlo fare essendo in compagnia. Dopo aver percorso inutilmente il tratto ove si sarebbe potuta trovare rientravo un pò deluso, ci contavo davvero vederla, già la giornata non era stata favorevole e qualche goccia di pioggia mi aveva fatto disperare dal poterla incontrare. La voce di odissea, sempre così cara a me, mi teneva compagnia e sentivo il suo dispiacere nel mancato incontro. Ad un tratto vengo superato di corsa da una donna, è lei ma so che non posso chiamarla, mi fermo, la seguo con gli occhi preso dal desiderio di accennare il suo nome e la paura di metterla in difficoltà, ...taccio. Si gira, per un attimo si gira, ed i nostri occhi si incrociano mentre il suo viso si rischiara in un sorriso. Attimi, attimi fuggenti in cui il tempo sembra essersi congelato e fiumi di parole non dette che passano fra noi. Poi l'eternità riprendere a scorrere mentre sulle mie labbra aleggia un sorriso. Nel telefono la voce di odissea, sempre al mio fianco come Io desidero le racconto quello che faccio mentre con fare noncurante passo davanti eneide osservando senza dar segno di guardare, poi mi allontano, vado via e quando dalla strada guardo la spiaggia continuo ad osservarla...così vicina...così lontana da non poterle rivolgere neppure una parola ma ci siamo detti infinite cose in quello sguardo e lei lo sa. In seguito mi arriverà un sms in cui mi diceva che era alle mie spalle, avrebbe voluto chiamarmi, ma non poteva e con la mente la sua voce ripeteva il mio nome con la speranza che mi girassi seguendomi fedelmente come una cagnolina. Ciao piccola, ecco lo dico ora, una carezza portata dal vento, da me ed odissea.

 
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