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Post n°14 pubblicato il 30 Ottobre 2006 da LEON_03
Se si potesse ridurre la popolazione del mondo intero in un villaggio di 100 persone, mantenendo la proporzione di tutti i popoli esistenti al mondo, in quel villaggio ci sarebbero:
57 Asiatici; 21 Europei; 14 Americani (Nord, Centro e Sud America); 8 Africani.
52 donne e 48 uomini; 70 non bianchi e 30 bianchi; 70 non cristiani e 30 cristiani; 89 eterosessuali e 11 omosessuali.
6 avrebbero il 59% della ricchezza del mondo intero, tutti e sei statunitensi; 80 vivrebbero in case senza abitabilità; 70 sarebbero analfabeti; 50 soffrirebbero di malnutrizione; 1 starebbe per morire e 1 starebbe per nascere; 1 avrebbe un computer e 1 avrebbe la laurea.
Se si considera il mondo da questa prospettiva, il bisogno di accettazione, di comprensione, di educazione, assume chiaramente un’importanza vitale.
Se vi siete svegliati stamattina con più salute che malattia, siete più fortunati del milione di persone che non vedranno la prossima settimana..
Se non avete mai provato il pericolo di una battaglia, la solitudine di una prigione, l’agonia della tortura, i morsi della fame, siete più fortunati di 500 milioni di abitanti di questo mondo.
Se potete andare in chiesa senza paura di essere minacciati, arrestati, torturati o uccisi, siete più fortunati di 3 miliardi di persone di questo mondo.
Se avete cibo nel frigorifero, vestiti addosso, un tetto sopra la testa e un posto dove dormire, siete più ricchi del 75% degli abitanti del mondo.
Se avete soldi in banca, nel portafoglio e degli spiccioli ben riposti da qualche parte, siete tra 8% delle persone più benestanti al mondo.
Se potete leggere questo messaggio siete fortunati perché non siete fra i 2 miliardi di persone che non sano leggere.
Post n°13 pubblicato il 04 Settembre 2006 da LEON_03
Post n°12 pubblicato il 29 Agosto 2006 da LEON_03
Poniamo che lui e lei abbiano litigato la sera prima per un qualsiasi motivo. Al mattino lui ha scordato tutto, lei è ancora furente. Pare che durante il sonno l’attività elettrica del cervello maschile si fermi, mentre quella del cervello femminile lavori al novanta per cento. Ovvero, lui si sconnette, si disattiva, si annienta, mentre lei, anche mentre dorme, rimugina. E al mattino si vendica:
Lei (togliendo improvvisamente le coperte dal corpo di lui): Svegliaaaaaaaaaaaaa! Lui: Mmmmmmmmmm = Mmmmmmmmmm Lei: Stasera torno tardi, molto tardi Lui: Ok, ok = Meglio, così me ne vado in palestra Lei: Anzi, non torno proprio! Lui: Come? = Come? Lei: Ho detto che non torno, ok? Non ci torno da un essere insensibile, egoista, arido, prepotente come te! Tanto lo so che non mi ami! Lui: Ti devono venire le tue cose? Lei: AAAARGHHHHHHHH!!
Post n°11 pubblicato il 27 Agosto 2006 da LEON_03
La DVT è quella donna che ha una madre (un’altra donna!) con il terrore del freddo.
Scoprite se la vostra compagna è una DVT barrando le caselle delle seguenti situazioni:
□ Al primo starnuto sua madre telefonava al primario del reparto malattie infettive minacciandolo di morte se non fosse venuto a visitarla. □ Sua madre veniva colta da tachicardia se in casa girava scalza. □ Alla parola “spiffero” sua madre scoppiava a piangere. □ Sua madre scioglieva la neve col phon per impedirle di giocare “a palla di neve”. □ Una mattina ho trovato Babbo Natale svenuto dal caldo nel salotto di casa sua.
Se le avte barrate tutte, la madre della vostra compagna è una perfetta DVT e sicuramente le avrà trasmesso questa ingombrante eredità: il terrore del freddo. La DVT sgrana gli occhi, le si deforma la faccia, contrae le spalle solo per un debole refolo di venticello primaverile. In tarda primavera capita di vedere nei parchi bambini (ma sono più frequenti le bambine) ingabbiati dentro i passeggini, imbacuccati, con tanto di cappello di lana “perché le orecchie sono delicate”. Le facce di questi povere bambine sono da campagna fotografica di Oliviero Toscani: soffrono, piangono, si dimenano, scalciano, dai paraorecchi scendono gocce di sudore, la bocca è contratta in una smorfia di dolore e la lingua è asciutta e increspata. La mamma di questa povera bimba non pensa minimamente che la bimba posa avere caldo perché, per lei, il caldo non esiste. Se vivete con una DVT, avete perfettamente capito di che cosa stiamo parlando: questo tipo di donna è una minaccia per il genere umano, una sciagura. Capita di vederla alla mattina guardare fuori dalla finestra con la stessa espressione dell’”Urlo” di Munch. Se non ci siete abituati credete che là fuori ci possa essere di tutto e vi preparate al peggio: la vicina di casa si è impiccata e le sue gambe penzolano davanti alla vostra finestra, un condor appollaiato sul vostro balcone sta mangiando un bulbo oculare rubato ad un veccio mentre andava a ritirare la pensione…. Tranquilli. Lei ha quella faccia perché piove! Sta semplicemente scendendo una pioggerellina primaverile, a dire il vero anche piacevole perché pulisce l’aria. Ma lei è terrorizzata e subito si infila un pile. Poi, vi guarda schifata e…..
Tu non hai mai freddo = Non hai sensibilità tattile, come i rinoceronti.
Adesso mi rivolgo a voi, compagni di DVT con figlio: è inverno, magari è una bella giornata di sole. Decidete di uscire con vostra figlia: non fate mai l’errore di non metterle il cappello. La DVT crede ancora che la femmina sia più debole del maschio, quindi si incattivisce ancora di più.
DVT: Che cosa stai facendo? = Chiamo il Telefono Azzurro Lui: Sto uscendo con Laura DVT: Ma sei impazzito = Ti denuncio al Tribunale dei minori Lui: Perché? DVT: Le hai messo la calzamaglia? E la maglia di lana? E la tuta in kevlar con i doppi rinforzi antivento? E il cappello con i paraorecchi doppi in lana di capra? = Ti tolgo la patria potestà.
A quel punto riparte una nuova vestizione. La bimba già soffre non appena le infilate la calzamaglia, quando vede la tuta viene colta da una crisi di panico e inizia a roteare gli occhi come se fosse posseduta dal demonio, e non appena vede il cappello con i temutissimi paraorecchi comincia ad ululare come una lupa affamata. Ma la madre non si scoraggia e continua ad infilarle il tutto come se non stesse succedendo nulla. Ora la bambina è vestita, ha vomitato due volte per il caldo, ma è vestita. Voi, però, non siete ancora pronti e a questo punto avete i secondi contati perché non avete fatto i conti con la temperatura del vostro appartamento: trentadue gradi! La vostra caldaia è una turbina impazzita. Il manometro segna rosso, la pressione è al massimo. È chiaro che la bambina sudi, e che dopo qualche secondo diventi rossa e i paraorecchi si bagnino di sudore.
Se mi esce sudata poi si ammala! – Rantola la DVT allo stremo delle forze.
Con una velocità dettata dall’esperienza, toglie gli strati di lana bagnata dal corpo della bimba e subito dopo è pronta per ricoprire il corpicino dell’infante con altri strati di lana, ma a quel punto la piccola non ne vuole più sapere di uscire. È sfinita. Soddisfatta, la vostra compagna dichiara:
Non vuole più uscire perché fa troppo freddo = Anche questa volta ho vinto io!
continua.......
Post n°10 pubblicato il 16 Agosto 2006 da LEON_03
I TIPI DI DONNE
La donna con il sonno leggero Un tipo di donna particolarmente pericolosa per l’equilibrio psicologico del maschio è la donna con il sonno leggero. Questa donna ha l’aria perennemente incazzata perché voi, di notte, non la fate dormire. È vero, molti uomini russano come degli escavatori, dei caterpillar, e questo non giova, alla lunga, al rapporto. Ma questa donna ha la capacità di svegliarsi non appena voi pensate di andare a letto: è notte e la vostra compagna dorme da due ore. Voi siete sul divano, con un occhio aperto e l’altro chiuso. State aspettando che l’ultimo residuo di vitalità della giornata vi faccia raggiungere il letto per gettarvi a peso morto, ma, non appena arriva questo scampolo di energia, lei si sveglia perché ha “sentito” che state arrivando. Non avete fatto niente, non vi siete mossi, non avete provocato nessun tipo di rumore, ma lei si è già svegliata. Per questo tipo di donna dormire senza problemi significa essere vuoti, privi di sensibilità, stupidi, non del tutto civilizzati e più vicini al mondo animale. Prima di andare a dormire questo esemplare compie dei veri e propri riti, come per esempio non dire a se stessa che sta andando a letto. proibito inoltre augurarle la buona notte, perché crede che questo ente misterioso che governa il suo sonno sicuramente si accanirà su di lei. Prima di coricarsi la donna col sonno leggero vaga per la casa come se avesse delle cose da sbrigare, in realtà sta cercando di ingannare l’entità misteriosa. Poi, sempre di nascosto, prepara la tisana. Ne ha di tutte le qualità. Tutte inutili. Sul comodino devono esserci: un bicchiere d’acqua, una confezione di tappi in cera e una in gommapiuma. La sveglia deve essere girata perché la donna con il sonno leggero, se si sveglia di notte, non deve sapere che ore sono. La porta della camera deve essere chiusa ma neanche troppo aperta, idem per la finestra. Per quanto riguarda la coppia-con-figlio le cose si complicano. La mattina, la vostra compagna vi guarda con odio. Voi, come spesso accade, non ne capite il motivo. Dopo alcuni minuti di silenzio lei vi guarda con gli occhi spiritati, e una smorfia inquietante: L’hai sentito questa notte Filippo? Lo sa benissimo che voi non solo non lo avete sentito, ma che l’avete rimosso dalla vostra vita: per voi, Filippo non è mai nato. Fissate sempre la terza piastrella della cucina incapaci di dare una risposta sensata. Lei vi incalza: L’hai sentito o no questa notte Filippo? In realtà vi vuole dire che Filippo si è svegliato alle tre, ha pianto, se l’è fatta addosso e poi ha vomitato. Ma non lo dice, e ribadisce: E tu non hai sentito niente = Ammetti di essere un organismo monocellulare In questo caso, uomini, non avete molte vie d’uscita. Se buttate una risposta a caso potreste ritrovarvi il pestacarne in fronte. Vi sconsiglio anche di evitare frasi del tipo: a) Mi sono svegliato ma ho visto che andavi tu b) In questi casi è meglio che ci pensi la madre c) Se vado io, poi tu diventi gelosa Vi conviene ammettere col capo chino: Lui: non l’ho sentito Lei: non l’hai sentito? =che differenza c’è tra te è un ratto? continua nei prossimi post
Post n°6 pubblicato il 20 Giugno 2006 da LEON_03
Dedicato a tutti coloro che stanno attraversando momenti di sconforto e di solitudine...... a coloro che credono che il mondo gli stia cadendo addosso..... In questo preciso momento:
Post n°5 pubblicato il 12 Maggio 2006 da LEON_03
Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta, e ricorda quanta pace puo' esserci nel silenzio.
Post n°4 pubblicato il 05 Maggio 2006 da LEON_03
Abbiamo un vincolo genetico dove in modo ineluttabile è scritta tutta la nostra vicenda biologica. Abbiamo un vincolo morfologico dove un bel corpo non ha la stessa sorte di un brutto corpo. Abbiamo un vincolo culturale per cui l’essere nati in Occidente non ci consegna allo stesso destino di chi è nato in terre più diseredate. Abbiamo un vincolo familiare da cui dipende la nostra educazione, quando non la nostra cultura che in gran parte decide il nostro futuro. Abbiamo un vincolo psichico per cui traumi ed esperienze dela prima infanzia incidono sulla nostra modalità di fare esperienza. Abbiamo infine una nostra visone del mondo che, se da un lato ci consente di orientarci, dall’altro ci limita. Io chiamo tutti questi vincoli: “nostra identità”- che vedo in grande conflitto con la nostra presunzione di “libertà”.
Post n°3 pubblicato il 29 Aprile 2006 da LEON_03
Le quattro candele, bruciano, si consumano lentamente. Il luogo era talmente silenzioso che si poteva ascoltare la loro conversazione. La prima diceva: io sono la PACE ma gli uomini non riescono a mantenermi: penso proprio che non mi resti altro da fare che spegnermi! Così fu, a poco a poco, la candela si lasciò spegnere completamente. La seconda disse: io sono la FEDE purtroppo non servo a nulla. Gli uomini , non vogliono saperne di me, e per questo motivo non ha senso che io resti accesa. Appena ebbe terminato di parlare, una leggera brezza soffiò su di lei e la spense. Triste, triste la terza candela, a sua volta disse: io sono l'AMORE non ho la forza per continuare a rimanere accesa. Gli uomini non mi considerano e non comprendono la mia importanza. Essi odiano perfino coloro che più li amano, i loro familiari. E senza attendere oltre la candela si lasciò spegnere. Inaspettatamente... un bimbo in quel momento entrò nella stanza e vide le tre candele spente impaurito per la semi oscurità, scoppiò in lacrime MA COSA FATE! VOI DOVETE RIMANERE ACCESE, IO HO PAURA DEL BUIO. Allora la quarta candela impietositasi disse: NON TEMERE, NON PIANGERE: FINCHE' IO SARO' ACCESA POTREMO SEMPRE RIACCENDERE LE ALTRE TRE CANDELE: io sono la SPERANZA. Con gli occhi lucidi e pieni di lacrime, il bimbo prese la candela della speranza e riaccese tutte le altre CHE NON SI SPENGA MAI LA SPERANZA DENTRO IL NOSTRO CUORE... e che ciascuno di noi possa essere lo strumento, come quel bimbo, capace in ogni momento di riaccendere con la sua SPERANZA, la FEDE,la PACE e l'AMORE.
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Inviato da: lottergs
il 25/03/2009 alle 09:22
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 08:45
Inviato da: toorresa
il 25/03/2009 alle 04:43
Inviato da: natalibera67
il 23/11/2007 alle 23:43
Inviato da: BevetePocaColla
il 29/04/2007 alle 00:20