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Riflessioni sull'amicizia e l'amore... e non più solo

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Il giorno della memoria

Post n°34 pubblicato il 28 Gennaio 2007 da LaChambreDesAmis

I primi cinque libri dell’Antico Testamento - Pentateuco – fanno parte della Bibbia ebraica: sono chiamati la Torah, la ‘legge’, e contengono i precetti che regolano la vita morale, sociale e religiosa del popolo ebraico.

 

Omosessualità nell’Enciclopedia giudaica

 

Le relazioni omosessuali tra maschi figurano tra le perversioni sessuali, bandite quali atti criminosi, dal codice morale della Torah.

Per entrambe le parti in causa è prevista la pena capitale, benché i giovani al di sotto dei tredici anni siano esenti da questa, così come da ogni altra pena.

La legge talmudica estende il divieto (ma non la pena, che si limita alla flagellazione) anche ai comportamenti lesbici, ossia, agli atti omosessuali tra donne, basandosi sulla generica esortazione a non abbandonarsi alle pratiche aberranti degli egizi e dei cananei.

Le fonti rabbiniche adducono diverse ragioni per il divieto assoluto di comportamenti omosessuali, che viene oltretutto considerato legge universale figurante tra i “Sette comandamenti dei figli di Noè”.

Innanzitutto, si tratta d’una perversione contro natura, che svilisce la dignità dell’uomo.

Simili atti vanificano, inoltre, il fine procreativo, poiché comportano un vano spargimento di seme.

La terza obiezione che viene mossa a tali comportamenti, è il danno arrecato alla famiglia, qualora l’omosessuale abbandoni la propria moglie.

Va detto, poi, che la legge ebraica rifiuta l’idea che l’omosessualità possa essere considerata una semplice malattia od un comportamento moralmente neutro.

Tale visione, recentemente sostenuta ed accettata in molte società occidentali, che riserva agli atti omosessuali “tra due adulti consenzienti […] lo stesso criterio di giudizio applicato al matrimonio eterosessuale, qualora il fine sia supportare una relazione amorosa permanente”, oggigiorno non ha ancora trovato sostenitori tra le autorità ebraiche, benché alcuni moralisti contemporanei se ne siano fatti portavoce.

E’ possibile che l’atteggiamento progressista adottato da alcuni ambienti cristiani moderni derivi dall’eccessiva importanza che, storicamente, i cristiani stessi attribuiscono al termine ‘amore’.

Tuttavia, la legge ebraica, eccezion fatta per alcuni gruppi riformati, sostiene che nessun tipo d’etica edonistica, nemmeno quella che prende il nome di ‘amore’, possa giustificare la moralità del comportamento omosessuale, più di quanto non possa giustificare l’adulterio, l’incesto o la poligamia, anche se praticati per amore ed in modo consenziente.

 

Encyclopaedia Judaica, vol. 8, Keter Publishing House Ltd, Jerusalem, Israel, 1971

 

Le persecuzioni naziste

 

"All’indomani della nomina di Hitler a cancelliere, il primo episodio eclatante – avvenuto il 6 Maggio 1933 – è l’assalto all’Istituto di scienze sessuali da parte della Hitler – jungend.

Distruzione della biblioteca, dei lavori di ricerca, di tutto il materiale d’archivio […] e inizio, di fatto, della campagna antiomosessuale.

Il paragrafo 175 aveva avuto scarsa applicazione nella Germania di Weimar: ora, invece, cominciano gli arresti massicci e le condanne al carcere.

La più massiccia ondata repressiva partirà nel Giugno del 1934, in coincidenza con la liquidazione, probabilmente per motivi politici, dell’ala ‘sinistra’ del partito nazista: saranno assassinati tutti i dirigenti delle SA, compreso Röhm, notoriamente omosessuale.

Quest’eccidio sarà rivendicato da Hitler, in quanto necessario per ripulire la Nazione tedesca dalla piaga omosessuale.

Nel 1935 viene modificato ed inasprito l’articolo 175.

Nel 1936, Himmler crea, entro la Gestapo, l’Ufficio Speciale SS, organo centrale del Reich per la lotta contro l’aborto e l’omosessualità.

In questi anni, il numero d’arresti aumenta vertiginosamente, con punte massime nel periodo 1936 – 1939.

Alcuni degli arrestati verranno in seguito inviati nei campi di concentramento di Sachsenhausen, Mathausen, Buchenwald e Dachau.

Dai dati trovati e dalle poche testimonianze raccolte, Lautmann ha ricavato stime statistiche e ritiene realistico parlare di circa centomila arresti, cinquantamila condanne, al massimo trentamila deportati e quindicimila vittime nei campi"*.

Gianfranco Goretti**

 

*Le viitime non erano solo tedesche: un libro di Jean Le Bitoux – Les oubliées de la mémoire. La persécution des homosexuels en Europe au temps du nazisme, Hachette, Paris, 2002 -, presidente del Memoriale della deportazione omosessuale di Parigi, riporta uno studio, effettuato in archivi chiusi al pubblico, che ha identificato almeno 210 francesi internati per omosessualità nei campi di concentramento nazisti.

Tra loro, l’unico sopravvissuto è Pierre Seel, che ha raccontato la sua terribile vicenda nel libro I Pierre Seel, deported Homosexual. A Memoir of Nazi Terror, Basic Books, New York, 1995

 

**Gianfranco Goretti, Nazifascismo e omosessualità, intervento al convegno “Il giorno della memoria” tenutosi a Pisa il 13/10/2000

 

Si è da poco conclusa la Giornata della Memoria ed ho voluto postare anch’io qualche riflessione in merito: le immagini dei campi di concentramento hanno sempre suscitato in me orrore, o, per meglio dire, angoscia, derivante dalla consapevolezza la terribile esperienza dell’internamento abbia riguardato anche molti omosessuali, tra i quali, se il fato avesse voluto che nascessi in un’epoca anteriore ed in un paese diverso, avrei potuto esserci anch’io!

I due brani riportati più in alto sono tratti da un libro – Omofobia - pubblicato qualche anno fa e rivelano come l’odio ed i pregiudizi appartengano a chiunque ed occorra non stancarsi di contrastarli, affinché si possa continuare a sperare che, prima o poi, potrà arrivare il giorno in cui gli uomini impareranno a vivere pacificamente, nel rispetto delle reciproche differenze.

Nel loro libro, Paolo Pedote e Giuseppe Lo Presti spiegano “la storia dell’omosessualità riconduca anche al rifiuto degli omosessuali verso se stessi: per paura, per necessità di sopravvivenza, per difendere un’immagine sociale, perché, in fondo, la società li fa sentire sporchi.

L’omosessuale ha inevitabilmente assorbito su di sé tutto l’odio che la cultura dominante ha maturato e lo ha espresso con lo stesso rifiuto, interiorizzando l’omofobia.

Uno dei modi per esprimere tale omofobia, oggi, è l’uso della categoria del privato come dimensione ideale per la propria sfera emotiva: l’uso omofobo della sfera privata rende invisibili e l’invisibilità espropria dall’essere portatori di diritti.

Ecco quello che hanno fatto gli omosessuali militanti in questi decenni: rendersi visibili, innanzitutto, come fondamentale strumento politico per maturare diritti”!

Vorrei concludere con un’ulteriore riflessione, scovata anni addietro nel web, che mi sembra utile riproporre oggi, affinché ciascuno di noi, auspicabilmente, possa acquisire maggiore serenità e consapevolezza delle opportunità straordinarie offerteci dalla vita, anche quando sembri che nulla vada come vorremmo!

 

Se si potesse ridurre la popolazione

del mondo intero

ad un

villaggio

 di 100 persone,

mantenendo le proporzioni di tutti i popoli attualmente esistenti,

tale villaggio

sarebbe composto in questo modo:

ci sarebbero

57 asiatici

21 europei

14 americani (nord, centro e sud America)

8 africani;

52 sarebbero donne

48 uomini

70 sarebbero non bianchi

30 sarebbero bianchi;

70 sarebbero non cristiani

30 sarebbero cristiani:

89 sarebbero eterosessuali

11 sarebbero omosessuali;

6 persone possiederebbero il 59% della ricchezza del mondo intero

e tutti e sei sarebbero statunitensi;

80 vivrebbero in case senza abitabilità

70 sarebbero analfabeti

50 soffrirebbero di malnutrizione

1 starebbe per morire

1 possiederebbe un computer

1, sì, solo 1, avrebbe la laurea.

Se si considera il mondo da questa prospettiva, il bisogno di

accettazione,

comprensione

ed educazione

diventa più facilmente intuibile.

Prendete in considerazione anche questo:

se vi siete svegliati questa mattina con più salute che malattia,

siete più fortunati

del milione di persone

che non vedranno la prossima

settimana.

Se non avete mai provato il pericolo d’una battaglia,

la solitudine dell’imprigionamento,

l’agonia della tortura,

i morsi della fame,

siete più avanti

di 500 milioni d’abitanti di questo mondo.

Se potete andare in chiesa senza la paura d’essere minacciati,

arrestati,

torturati od uccisi,

siete più fortunati di 3 miliardi di persone

di questo mondo.

Se avete cibo nel frigorifero,

vestiti addosso,

un tetto sopra la testa

e un posto per dormire,

siete più ricchi

del 75% degli abitanti del pianeta.

Se avete soldi in banca,

nel vostro portafogli

e degli spiccioli da qualche parte in una ciotola,

siete tra l’8% delle persone più benestanti

al mondo.

Se i vostri genitori sono ancora vivi ed ancora sposati,

siete delle persone

veramente rare,

anche negli Stati Uniti e nel Canada.

Se potete leggere questo messaggio,

avete appena ricevuto una doppia benedizione,

perché qualcuno ha pensato a voi

e perché non siete tra i due miliardi di persone

che non sanno leggere.

Qualcuno una volta ha detto:

Lavora come se non avessi bisogno dei soldi.

Ama come se nessuno t’avesse mai fatto soffrire.

Balla come se nessuno ti stesse guardando.

Canta come se nessuno ti stesse sentendo.

Vivi come se il paradiso fosse sulla terra.

 

Dedico questo messaggio a tutti coloro che consideri amici

e vorrei rendere radiosa la giornata di qualcuno,

affinché potesse sorridere nel leggerlo.

 
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