L'ho rifatto. Perché sono così, che se una cosa mi piace una volta sola non mi basta, ho come l'impressione che la prossima volta sarà ancora meglio, mi faccio delle aspettative, mi dico che se ho fatto qualche piccolo sbaglio la prossima volta starò più attenta. Poi gli errori si fanno lo stesso, si capisce, si fanno errori diversi. Per questo voglio provare e riprovare, anche se lo so che la perfezione non esiste o se esiste non si può raggiungere mai. Però una tensione verso il meglio non è sbagliata, è giusto provare e mettercela tutta. E poi se non è giusto pazienza, lo voglio fare e lo faccio.Così ho preso su la bici, era più o meno la stessa ora di sabato scorso ma non faceva così fresco, non c'era aria e l'afa si sentiva.Stavolta ho controllato che il telefono fosse carico, tutte le tacche aveva, che lo uso per fare le foto. L'ho messo in tasca, pronto alla mano. Lo ammetto, speravo di reincontrare la nutria. Evabbè, sarò fissata ma voglio una foto di quella nutria e vediamo chi la vince.Oggi ho le gambe meno legnose, per quanto sia passata una settimana si vede che i muscoli rispondono meglio. Stamattina ho fatto altro esercizio fisico: ho pulito il terrazzo che è un lavoraccio. Stai a vedere che se vado avanti così divento in forma davvero.E allora pedalare senza fretta, che il vento me lo faccio io e la differenza si sente.Ci sono dei momenti in cui mi accorgo all'improvviso che sto andando in bicicletta e mi dico da sola ehi, so andare in bicicletta e mi sembra impossibile. Eppure è vero, e adesso non cado nemmeno quando me lo dico, si vede che mi sono abituata.Voglio fare un po' di foto, ci sono degli scorci bellissimi su questo naviglio, a raccontarli nessuno ci crede, specie se come prova porto una foto senza nutria.Voglio fare tante foto invece e metterle nel blog, non solo nella galleria che messe lì così non dicono niente. Queste sono le cose che sto pensando mentre pedalo, posso anche distrarmi e guardare gli alberi sulla riva opposta, gli orti stretti poco sopra il pelo dell'acqua e tenere d'occhio i ciclisti che mi vengono incontro, le signore che spingono i passeggini, quelli che corrono tutti sudati, ma come faranno che io, già così. Le foto le mischio un po' al testo che scriverò, ieri ho letto che Giulio Mozzi sta facendo un fotoromanzo, lo vedi, tutto torna, farò anche io un fotoromanzo. Sono proprio una blogger persa a pensare di scrivere di una cosa mentre la sto facendo. Proprio adesso che i blog son passati di moda, come i fotoromanzi. Va che son controcorrente anch'io come Mozzi. Difatti all'andata si pedala controcorrente, l'acqua mi viene incontro, ma questo lo sapevo già da prima.
Fotoromanzo
L'ho rifatto. Perché sono così, che se una cosa mi piace una volta sola non mi basta, ho come l'impressione che la prossima volta sarà ancora meglio, mi faccio delle aspettative, mi dico che se ho fatto qualche piccolo sbaglio la prossima volta starò più attenta. Poi gli errori si fanno lo stesso, si capisce, si fanno errori diversi. Per questo voglio provare e riprovare, anche se lo so che la perfezione non esiste o se esiste non si può raggiungere mai. Però una tensione verso il meglio non è sbagliata, è giusto provare e mettercela tutta. E poi se non è giusto pazienza, lo voglio fare e lo faccio.Così ho preso su la bici, era più o meno la stessa ora di sabato scorso ma non faceva così fresco, non c'era aria e l'afa si sentiva.Stavolta ho controllato che il telefono fosse carico, tutte le tacche aveva, che lo uso per fare le foto. L'ho messo in tasca, pronto alla mano. Lo ammetto, speravo di reincontrare la nutria. Evabbè, sarò fissata ma voglio una foto di quella nutria e vediamo chi la vince.Oggi ho le gambe meno legnose, per quanto sia passata una settimana si vede che i muscoli rispondono meglio. Stamattina ho fatto altro esercizio fisico: ho pulito il terrazzo che è un lavoraccio. Stai a vedere che se vado avanti così divento in forma davvero.E allora pedalare senza fretta, che il vento me lo faccio io e la differenza si sente.Ci sono dei momenti in cui mi accorgo all'improvviso che sto andando in bicicletta e mi dico da sola ehi, so andare in bicicletta e mi sembra impossibile. Eppure è vero, e adesso non cado nemmeno quando me lo dico, si vede che mi sono abituata.Voglio fare un po' di foto, ci sono degli scorci bellissimi su questo naviglio, a raccontarli nessuno ci crede, specie se come prova porto una foto senza nutria.Voglio fare tante foto invece e metterle nel blog, non solo nella galleria che messe lì così non dicono niente. Queste sono le cose che sto pensando mentre pedalo, posso anche distrarmi e guardare gli alberi sulla riva opposta, gli orti stretti poco sopra il pelo dell'acqua e tenere d'occhio i ciclisti che mi vengono incontro, le signore che spingono i passeggini, quelli che corrono tutti sudati, ma come faranno che io, già così. Le foto le mischio un po' al testo che scriverò, ieri ho letto che Giulio Mozzi sta facendo un fotoromanzo, lo vedi, tutto torna, farò anche io un fotoromanzo. Sono proprio una blogger persa a pensare di scrivere di una cosa mentre la sto facendo. Proprio adesso che i blog son passati di moda, come i fotoromanzi. Va che son controcorrente anch'io come Mozzi. Difatti all'andata si pedala controcorrente, l'acqua mi viene incontro, ma questo lo sapevo già da prima.